
Dichiarazione di Walter Massa, presidente nazionale Arci
ROMA, 24 APRILE 2025 – Il 25 Aprile non è mai un giorno qualsiasi. E soprattutto non è mai la fine di un percorso, ma un inizio. O, meglio ancora, la conferma di una scelta: quella di essere ogni giorno, con coerenza e ostinazione, dalla parte della libertà, della giustizia sociale, della solidarietà.
A ottant’anni dalla Liberazione, l’antifascismo non può essere ridotto a un rito, né confinato in una celebrazione annuale. Per noi dell’Arci è un impegno quotidiano, radicato nella nostra storia e vivo nelle nostre pratiche: nei circoli, nei quartieri, nei progetti sociali, nelle attività culturali, nei salvataggi in mare, nelle lotte per i diritti. Lì dove si costruisce comunità, si pratica democrazia.
Viviamo un tempo segnato da guerre, disuguaglianze, solitudini. Il Global Peace Index ci dice che oggi nel mondo sono in corso 56 conflitti armati: non erano mai stati così tanti dalla fine della Seconda guerra mondiale. Il messaggio che ci arriva dai partigiani e dalle partigiane — pochi i testimoni diretti ancora con noi — è chiaro: la Liberazione non fu solo una vittoria militare. Fu, prima di tutto, la scelta di costruire un mondo più giusto e in pace.
Ed è da lì che si parte, ogni volta. Perché il 25 Aprile parla anche del 26: del giorno dopo. Di ciò che facciamo, insieme, per onorare quella memoria. Non con nostalgia, ma con responsabilità.
Viviamo in una società in cui ci vogliono soli, impauriti, passivi. Dove si prova a trasformare la cittadinanza in consumo, la partecipazione in algoritmo. Noi diciamo no. Scegliamo di restare nei territori, di prenderci cura delle persone e dei luoghi, di costruire alternative reali. L’Arci è una comunità popolare e culturale che non ha mai smesso di credere che un altro mondo è possibile. E che l’antifascismo non è solo una parola, ma una pratica necessaria per renderlo concreto.
Per questo, anche quest’anno, i nostri circoli si sono attivati in tutta Italia con centinaia di iniziative: le Notti della Liberazione, dedicate alla memoria, all’attivismo giovanile, alla lotta per i diritti. E con la campagna di manifesti realizzata insieme a Cheap, abbiamo voluto raccontare ottant’anni di mobilitazioni e resistenze, per ricordare che la storia non è finita. E che il futuro si scrive anche sui muri delle città.
La memoria non è solo ricordo: è pratica, è cura, è scelta. È prendere posizione, anche oggi, anche ora.
Orgoglio antifascista. Sempre.