27 January 2025
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Oggi, 27 gennaio, Giornata della Memoria, ricordiamo l’orrore della Shoah e il genocidio nazifascista. Ma ricordare non può e non deve fermarsi alla semplice commemorazione di quel tragico passato. “Mai più” era il grido che avrebbe dovuto guidare il mondo, ma oggi, 80 anni dopo, non possiamo ignorare che quel “mai più” è stato tradito. Autoritarismo, militarizzazione, guerre, genocidi: lo scenario che speravamo di lasciarci alle spalle continua a ripetersi, a volte sotto i nostri occhi, a volte con il nostro silenzio.
La memoria non serve a niente se non è azione, consapevolezza e responsabilità collettiva. Troppo spesso ci concentriamo su chi ha commesso i crimini, dimenticando che i genocidi e le tragedie della storia sono stati possibili anche grazie all’ignavia e all’indifferenza. Chi chiude gli occhi, chi guarda dall’altra parte, chi sceglie il silenzio è complice. La responsabilità dell’Occidente, ieri come oggi, è quella di non avere il coraggio di opporsi a chi semina odio, violenza e morte. Gaza è il simbolo del fallimento della comunità internazionale: le promesse di pace e giustizia si infrangono contro muri, bombe e vite di innocenti spezzate.
L’orrore non è finito. E la memoria, se deve avere un senso, deve essere una denuncia contro ogni sopruso e ogni violazione dei diritti umani. Deve essere un impegno quotidiano.
Non dimenticare non basta.