A poche settimane dall’approvazione della legge su Sicurezza e Immigrazione la verità, che abbiamo più volte denunciato, emerge in tutta la sua cattiveria.
Ancora una volta il governo usa le persone per la sua propaganda. Senza alcuna motivazione, ricorrendo addirittura all’utilizzo dell’esercito, si spostano, come se fossero oggetti, centinaia di persone, lasciandone tante senza soluzioni abitative, per strada.
I grandi centri non ci sono mai piaciuti perché concentrazione e separazione non producono processi positivi.
Ma prima di qualsiasi trasferimento le persone coinvolte, i richiedenti asilo e i rifugiati, gli operatori, l’amministrazione comunale, vanno coinvolte. Le soluzioni vanno prima trovate sul territorio, prestando attenzione ai percorsi avviati e alla comunità, e coinvolgendo i soggetti presenti.
I trasferimenti interrompono percorsi educativi, sanitari e di lavoro, calpestando i diritti delle persone e producendo ancora disagio sociale e ingiustizie.
Un obiettivo verrà certamente raggiunto: ci saranno più bivacchi, più persone per strada sulle quali costruire la prossima campagna elettorale.