Il progetto ha coinvolto studenti di scuole medie e superiori in sette città italiane
Il progetto “Sguardi allo specchio”, coordinato da Arci nazionale e realizzato in collaborazione con Rete G2 e Rete della Conoscenza (cofinanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali), ha come obiettivo primario l’educazione delle nuove generazioni al rispetto della diversità e a combattere le discriminazioni nei confronti di persone di origine straniera, confrontandosi attraverso la decostruzione degli stereotipi tradizionali e attuali e la rottura delle credenze determinate dall’ignoranza e dalla paura.
Di volta in volta il razzismo si rivolge contro qualcuno ed è usato per ottenere consenso e distrarre le persone dai problemi reali, indicando un capo espiatorio, qualcuno contro il quale rivolgere la propria rabbia o la propria insoddisfazione.
Tra le attività realizzate, l’opuscolo “Sguardi allo specchio”, che aveva come obiettivo quello di fornire corrette informazioni sui concetti di base legati al fenomeno migratorio e all’asilo, al fine di sfatare i principali stereotipi, luoghi comuni e discriminazioni.
Nell’ambito del progetto, inoltre, sono stati realizzati sette laboratori all’interno di classi di scuole medie e superiori nelle città di Torino, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Bari e Palermo in cui studenti e studentesse sono stati guidati in un percorso di analisi e decostruzione di stereotipi e pregiudizi, nell’intento di educare le nuove generazioni al rispetto della diversità e al pensiero critico, e coinvolti nella creazione di prodotti grafici e multimediali con cui veicolare un messaggio contro le discriminazioni.
Perché ai ragazzi e alle ragazze di oggi è affidata la speranza di un mondo più aperto e più accogliente, più inclusivo e meno ostile.
Lanciata inoltre su Produzioni dal Basso la campagna di crowdfunding “I diritti fanno scuola”, con lo scopo di offrire ad un gruppo di italiani di nuova generazione un segno al tempo stesso simbolico e concreto del loro appartenenza alla “cittadinanza italiana” pur non possedendola giuridicamente.
Qui il video di sintesi dei laboratori, realizzato da Francesco Mancin, e i video realizzati dagli studenti degli Istituti coinvolti a Genova, Torino, Palermo, Bari, Firenze e Roma