Il 2 giugno 2016, attorno ad un tavolo della caotica sede di via Belmeloro della Rete degli Universitari a Bologna, nasce il progetto Rifestival 2019, Un altro mondo è possibile. Nasce in un flusso di coscienza di idee dei militanti che anche in quella mattina di festa si sono ritrovati in sede nella speranza di trovarci qualcun altro.
Senza convocazione, ordine del giorno, scaletta degli interventi. «Facciamo il Festival dell’Antropologia».
Chi non scommetteva sul progetto si è ricreduto, offrendo il proprio tempo, scrivendo programmi, organizzando iniziative, portando il proprio contributo volontario.
In mesi e mesi di assemblee e discussioni sono state coinvolte centinaia di persone che hanno dato vita a quattro festival disciplinari con un totale di 70 eventi, oltre 130 ospiti e circa 15mila presenze.
Il progetto per il 2019 è ancora più ambizioso e il programma si arricchirà di altri due percorsi disciplinari, arrivando a comprendere antropologia, scienze politiche, storia, comunicazione, economia e filosofia. Saranno numerose anche le attività serali, i workshop, i tavoli di discussione e dibattito, per far sì che ognuno possa contribuire con le proprie idee. L’obiettivo è la partecipazione come processo e non come sedie da riempire. Parlare al maggior numero di persone possibile. Tutte diverse, tutte insieme.
Si è voluto immaginare un altro modo di fare cultura, puntando sulla partecipazione e su un progetto che parta dal basso, discutendo del presente, delle sue contraddizioni e delle sue cause, con chi questo presente non vuole più viverlo da spettatore. «Siamo ambiziosi, non lo neghiamo, ma la volontà di provare a costruire un altro mondo possibile, seppur nel nostro piccolo, ci impone di continuare su questa strada. La strada della partecipazione , della cultura, della militanza. Aiutaci a percorrerla insieme» spiegano i promotori del progetto, che coinvolge l’associazione culturale bolognese Un altro mondo è possibile e la Rete degli Universitari.
«Per dare gambe ai nostri sogni e progetti c’è bisogno del sostegno di tutti voi – si legge nella descrizione del progetto – Affittare un palco e organizzare un concerto, dare vita ad una performance teatrale, chiamare ad intervenire un ospite dall’altra parte del mondo o più semplicemente stampare dei volantini. Tutte queste cose hanno un costo. Se raggiungeremo la cifra necessaria per poter pensare di andare avanti, continueremo. Altrimenti, sarà stato un bellissimo viaggio».
Per informazioni e donazioni:
https://www.produzionidalbasso.com/project/rifestival-2019-un-altro-mondo-e-possibile-2/