Gli anni passano, la memoria si affievolisce, l’aggressività aumenta, l’indifferenza anche. In questo momento storico stiamo assistendo a eventi che fino a non molto tempo fa sarebbero stati impensabili. L’indignazione e la reazione ci sono, noi siamo tra coloro che la testimoniano in ogni occasione, e siamo tante e tanti, ma c’è anche tanta indifferenza di fronte a gesti violenti veri e propri, sia compiuti nelle città e tra i cittadini, che di fronte alle aggressioni verbali e alle parole di violenza di cui si rendono protagonisti Ministri del Governo italiano.
Quando il potere politico rivendica nei fatti una supremazia sugli altri poteri dello Stato, ancora pochi sono coloro che comprendono la portata anti-democratica di queste posizioni e, al contrario, pensano di trovarsi di fronte a una ‘nuova modalità’ della politica. Potrebbe apparire apprezzabile perché agisce, peccato che spesso si tratti solo di propaganda; così come lo era il proclama dal balcone in cui si annunciava festanti che si «era abolita la povertà».
Insomma una rappresentazione falsa, un’abilità nell’usare strumentalmente la menzogna, la disonestà intellettuale e l’ipocrisia.
Ma se tanto spazio la destra è riuscita a conquistare, per contro, il sentimento antifascista e democratico si è indebolito per un combinato disposto di fattori: primo tra tutti la sottovalutazione delle paure legate alla crescita delle diseguaglianze sociali, che in parte sono alla base dello sdoganamento dei disvalori fascisti. La marea nera è avanzata, l’intolleranza, l’odio razzista hanno fatto il resto.
La notizia dell’aggressione di sabato scorso a Roma, ai ragazzi del Cinema America, è di quelle che turbano, non solo per la violenza, che è sempre tremenda in sé, ma per la modalità squadrista contro quello che – in quel momento – rappresentava un valore antifascista da colpire.
Quanto accaduto è per certo un attacco a chi promuove socialità attraverso la cultura. Chi promuove cultura anche per riflettere, come facciamo noi in tutta Italia, non si fa certo spaventare. E se qualcuno pensa di limitare questa azione attraverso atti violenti, si sbaglia, perché continueremo e siamo in tante e tanti.
La denuncia e la lotta contro questo nuovo fascismo, contro queste forme di intolleranza, odio e razzismo sono doverose sempre e comunque. Noi ci siamo.