La recensione a cura di Rockerilla
Calexico and Iron & Wine – Years To Burn (City Slang)
Ci avevano già provato quindici anni fa ed era andata benissimo: il carattere schivo di Sam Beam e le sue melodie semplici si erano integrate perfettamente al caleidoscopio sonoro offerto da Burns e Convertino.
Non era per nulla scontato che le cose potessero funzionare ancora così bene. Years To Burn, dopo qualche ascolto, dischiude un orizzonte musicale che ricorda i Calexico, che richiama Iron & Wine ma che diventa altro in un gioco prospettico di specchi.
Sono cambiate molte cose nella vita di ognuno e le prime note di What Heaven’s Left sembrano rassicurare con suoni morbidi, quasi rassicuranti. Ma tutto cambia con i sussurri di Midnight Sun, con i suoi cori nell’ombra e una steel che scivola in lontananza e nei due minuti che risuonano di note accecate e senza forma in Outside El Paso.
La lunga The Bitter Suite rompe la superficie liscia del disco con un ibrido tex-mex-folk che sfocia in un lungo tappeto sonoro che non sarebbe dispiaciuto a CSN&Y, con tanto di trombe irrequiete. Ma siamo soltanto a metà brano: si ritorna a una forma canzone più convenzionale che resta scura, con un sussurro (“life is bittersweet”) che spegne l’ultima nota.
Saper aspettare il momento giusto, ritrovarsi e conoscersi daccapo e poi lasciar parlare la musica: la grandezza di Years To Burn si ritrova qui. Un grande ritorno.
I Calexico and Iron & Wine suoneranno sul palco di Villa Ada-Roma incontra il mondo mercoledì 24 luglio. Il concerto è co-promosso con Rockerilla.
Info e tickets su villaada.org