Pedro Almodovar compie settanta anni, è considerato uno dei più grandi registi della scena cinematografica mondiale, ma è molto più di un regista, può essere considerato un vero rivoluzionario. All’indomani della caduta di Franco, la Spagna vive un momento di profonda liberazione dalle oppressioni e dalle violenze del regime franchista. Nasce un vero e proprio movimento di reazione, di cui Almodovar è uno dei massimi interpreti, conosciuto con il nome di movida madrilena. Il regista racconta la libertà, l’edonismo e la creatività che seguì la caduta del regime, dando voce alle categorie più marginali, quelle più oppresse.
È stato in grado di tradurre la cultura iberica in immagini vivide e sature di colore, dove gli oggetti diventano simboli e i personaggi sono lo specchio di una società complessa, finalmente liberi di esprimersi. Lo spaccato di una Spagna esplosiva e incontenibile, che straripa gli argini della storia per raccontarsi senza pudore. Poi il confine si è fatto presto più ampio e il suo potere dirompente è arrivato ovunque. Ha raccontato le vite ai margini: prostitute, transessuali, Donne sull’orlo di una crisi di nervi e donne, tante donne. Una forza narrativa dove non esistono distinzioni stucchevoli tra bene e male, tra maschile e femminile, tra comico e tragico. Tutto si mescola, proprio com’è la vita. Tanti auguri Pedro.