Luca Giovanardi la butta sul casuale «abbiamo accolto gli imprevisti, lasciando che fossero le canzoni a guidarci alla loro forma finale» – ma è difficile dare credito a quella che ha tutta l’aria di essere piuttosto una gracile professione di modestia da parte di un gruppo che non finisce di lasciarci attoniti.
Diamo pure per assodato che non si va avanti a sfornare lavori del calibro di quelli che i Julie’s Haircut hanno dato alle stampe nell’ultimo abbondante quarto di secolo senza attingere all’enorme bagaglio di esperienza accumulato in studio e on stage: dal conto del loro impressionante scibile sonico (psichedelia, kraut rock, jazz, musica atonale) resta comunque fuori l’enorme quid di estro e attitudine a osare che li accompagna e sostiene fin dall’inizio della loro parabola artistica, un elemento che torna a preponderare anche lungo le tracce di In The Silence Electric.
A volerlo definire con una sola parola, crediamo sia proprio il caso di impiegare il sostantivo “genio”. Con il corollario che l’elenco degli aggettivi a corredo risulti inevitabilmente assai più esteso di quello suggerito dagli avventurosi, evocativi, mesmerici, caleidoscopici, spettacolari dieci episodi riuniti nella presente circostanza.
Un progetto in costante e stupefacente divenire.
Il prossimo tour dei Julie’s Haircut toccherà molti circoli Arci: l’11 ottobre saranno al Kalinka di Carpi (Mo), il 19 allo Scuotivento di Monza, il 30 novembre all’Angelo Mai di Roma e il 10 gennaio 2020 al circolo Ohibò di Milano.
Info e ticket su FB @julieshaircut