Decima edizione del Modena Viaemili@docfest. Un compleanno significativo per il festival, nato nel 2010 con l’obiettivo di far conoscere il cinema documentario al più vasto pubblico possibile attraverso il concorso online, il primo in Italia, e un fuori concorso in sala per un reale coinvolgimento del pubblico.
In questi dieci anni il mondo è molto cambiato e il virtuale è entrato in modo massiccio nelle vite delle persone. Sorge quindi spontanea la domanda:«È ancora utile o necessario un concorso di documentari online?». La risposta è convinta: sì, anzi è sempre più necessario un luogo virtuale di approfondimento e conoscenza di ciò che ci capita intorno attraverso lo sguardo artistico, poetico ma critico dei registi italiani. Ed è in questo contesto che abbiamo deciso già nel 2018 di affiancare, al concorso principale, una sezione rivolta alle scuole italiane di cinema, sempre più fucine di promettenti e attenti registe e registi. Per i ‘fuori concorso’ presentati in sala proponiamo una selezione di documentari usciti nell’ultimo anno e presentati nei maggiori festival e, per la prima volta, abbiamo volto lo sguardo oltre i confini italiani.
Come per l’anno precedente proponiamo alcuni percorsi tematici: giovedì 7 il focus sulle migrazioni (in collaborazione proprio con il Festival della Migrazione) con le due anteprime regionali: The valley di Nuno Escudeiro e Ghiaccio di Tomaso Claviero, entrambi ambientati nelle vallate del Piemonte (in contemporanea con il Festival dei Popoli con cui collaboriamo). È un’anteprima regionale anche il nuovo lavoro di Cristiano Regina Baladì. This is my village ambientato in Palestina.
Venerdì 8 novembre, oltre alla finale del concorso internazionale Meglio matti che corti, dedicato alla cultura dell’inclusione, della sensibilizzazione e di lotta al pregiudizio, nella salute mentale, è la volta del focus sulla storia, con due film che trattano poeticamente i diari di militari e cittadini che hanno vissuto la guerra sotto lo stato italiano: Il varco dei registi Federico Ferrone e Michele Manzolini e Scherza con i fanti di Gianfranco Pannone e Ambrogio Sparagna.
Sabato 9 e domenica 10 infine il festival volge al femminile. Donne davanti alla macchina: la piccola Marisol dell’omonimo film di Camilla Iannetti, la grande fotografa Letizia Battaglia nel film a lei dedicato Letizia Battaglia – Shooting the mafia della regista inglese Kim Longinotto (in collaborazione con Libera), la modella icona degli anni ’60 Benedetta Barzini protagonista del film La scomparsa di mia madre di Beniamino Barrese, le politiche Manuela Ghizzoni e Daniela Depietri nel film I had a dream di Claudia Tosi e ancora la pugile Irma Testa nel film Butterfly di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman. E donne dietro la macchina come Francesca Ragusa in prima assoluta con il suo ultimo film Ave, mater dolorosa!
Film di chiusura l’anteprima di Why are we creative? del regista tedesco Hermann Vaske organizzata in collaborazione con il Festival della Laicità.
Momento importante del festival è la presentazione ufficiale del catalogo U.C.C.A. (Unione Circoli Cinematografici Arci) L’Italia che non si vede, rassegna itinerante che presenta undici piccoli, straordinari film invitati ai principali festival internazionali.
Anche per questa edizione il festival è parte integrante del corso di alta formazione Storytelling immersivo e interattivo: metodi e tecniche per il racconto audiovisivo del reale. Finanziato dalla Regione Emilia Romagna, organizzato da Formodena in collaborazione con UniMoRe, D.E-R, Fondazione Marco Biagi e Arci Modena. Attenzione verso le scuole cittadine, in particolare per l’IPSIA Corni che presenta il nuovo lavoro realizzato all’interno del progetto Cinema per la Scuola, realizzato nell’ambito del Piano Nazionale Cinema per la Scuola promosso da MiBACT e MIUR.