Arci Liguria: non è fatalità, urgente politiche concrete
Ancora una volta, l’ennesima, in Liguria si vivono ore di paura e sgomento a causa delle condizioni meteo.
Purtroppo sì aggiorna un elenco ormai lungo dei pesanti danni al territorio, alle infrastrutture e alle proprietà private a causa di allagamenti, frane e crolli – come nel caso del viadotto sull’autostrada A6 di oggi – che sembra non avere mai fine.
Una situazione drammatica in Liguria, dove i danni rischiano di lasciare l’intera regione isolata e le cui ripercussioni abbattersi il tutto il nord ovest. Poi c’è il Piemonte, soprattutto la zona dell’alessandrino, Venezia nella devastazione della acqua alta e tanti altri luoghi del nostro bel paese che sempre più spesso si scoprono fragili e in bàlia delle condizioni meteorologiche. Ma possiamo trattare questi eventi come una fatalità? Non crediamo. Serve una programmazione e strumenti adeguati per mettere in sicurezza il territorio. Da troppo tempo se ne parla, l’elenco dei governi che ne hanno annunciato l’avvio è presto fatto, tutti. Ma con quali risultati?
Conviviamo ormai quasi con rassegnazione con un perenne stato di allerta che condiziona pesantemente il nostro quotidiano ma che, allo stesso tempo, è necessario per tutelare l’incolumità delle persone nelle emergenze. Però, se da un lato è evidente che stiamo assistendo da tempo ad una evoluzione dei fenomeni meteoclimatici dall’altro emerge con sempre maggiore forza la necessità di un lavoro straordinario di cura del territorio proprio perché tutti sanno essere fragile, a partire dagli amministratori locali che troppo spesso non possono fare altro che rimanere in attesa che la prima forte pioggia provochi frane o cedimenti stradali.
Per questo, più di tante conferenze stampa nelle quali si comunica quanto piove, occorrerebbe mettere in pratica politiche e azioni concrete ed efficaci interventi preventivi utili per la protezione e la sicurezza dei cittadini.
Non è pensabile ricondurre questi drammatici eventi alla sola gestione dell’emergenza.