ROMA, 10 febbraio 2020 – “Patrick George Zaki è stato arrestato senza motivi al suo arrivo all’aeroporto del Cairo, trattenuto per ore senza che se ne sapesse niente, interrogato, torturato e infine incriminato. Una scenario inaccettabile che si ripete, a cui il Governo italiano deve reagire in modo forte”. Lo dichiara l’Arci nazionale sul caso dello studente egiziano dell’Università di Bologna grazie a una borsa di studi europea.
“Purtroppo – continua – non si tratta di caso isolato, sono numerose le segnalazioni di un regime sempre più repressivo e antidemocratico. Inoltre, le similitudini con il caso di Giulio Regeni devono preoccupare tutta la comunità internazionale che crede nella democrazia. Da tempo – prosegue – seguiamo la situazione in Egitto, abbiamo contatti con diversi dissidenti perseguitati con l’unica colpa di non essere allineati con il regime di Al-Sisi. L’Egitto – conclude – è un paese che ha numerosi rapporti con l’Italia e l’Europa, sarebbe ora che si alzasse la voce contro chi sostiene un sistema fondato sul terrore e la persecuzione dei propri cittadini con torture e arresti arbitrari”.