Josh & Benny Safdie, USA 2019
Tutto così esagerato. Tutto così magnetico. Impossibile distogliere lo sguardo dallo schermo. Uncut Gems è il folgorante film – in programmazione su Netflix – diretto dai fratelli Josh e Benny Safdie, ebrei newyorkesi al terzo lungometraggio di finzione dopo Heaven Knows What (2014) e Good Time (2017).
Commedia nera, dramma, noir urbano con getti di thriller. Difficile (e ingiusto) inquadrare in un unico genere questo film che racconta le disavventure di un gioielliere newyorkese impegnato in continui e disperati tentativi di pagare i propri debiti di gioco.
Scorsese (anche alla produzione), soprattutto Ferrara, e inoltre Allen, Spike Lee, schegge di Altman, Cassavetes, Jonze, condensati in un unico film.
Uncut Gems è uno spettacolo claustrofobico, penetrante, è una parabola universale sulle occasioni mancate, in una New York schizzata ed irrequieta.
Il vero diamante è Adam Sandler, che per questo film ha recentemente vinto l’Independent Spirit Award come Miglior Attore Protagonista. Lui, autore di una carriera sbilenca costellata di performance da Razzie Award e improvvisi, clamorosi lampi di bravura – e questo è il caso. I Safdie Brothers, già brillano.
I due registi dal talento incendiario, hanno molto più di qualcosa da dire e da mostrare. Il loro è cinema materico, peculiare, che si ancora e affonda nell’evidenza delle cose, delle persone, di ciò che si può vedere, toccare, annusare, mordere. Anche ferire. Inaudito e perfetto, l’uso di L’Amour Toujours di Gigi D’Agostino.
Lights out.