È un momento particolarmente delicato sulla gestione della sanità pubblica. E le malattie, in questo un virus, non conoscono confini e non hanno preferenze di origini. Per questo motivo, oltre ad affidarsi alle competenze scientifiche e alle Autorità sanitarie, è necessario diffondere le prescrizioni ministeriali sul coronavirus al più ampio numero di persone, senza escludere nessuno quindi comprese le persone di origine straniera. Per questo, dopo le traduzioni in inglese, francese, cinese, rumeno, spagnolo, arabo, albanese e somalo abbiamo aggiunto quelle in wolof, russo, amarico, bengali e un audio in bambarà. Un’iniziativa che vuole garantire l’accesso alle informazioni e ai servizi a tutte e tutti, comprese le persone che richiedono protezione in Italia.
Perché nessuno deve essere escluso dalle regole che tutelano la propria salute e quella pubblica. Le traduzioni sono disponibili sul sito di arci.it e sulla piattaforma di servizi per i rifugiati jumamap.com.