Il caso si complica, prossima udienza il 7 marzo
Visite negate fino al 5 marzo. Patrick George Zaky ha subito un nuovo trasferimento e, contrariamente a quanto promesso dal procuratore alla famiglia sabato scorso, non potrà vedere nessuno.
Un brutto segnale in quanto è stato portato in un carcere e non più nella cella della Polizia di Mansura.
La vicenda di Patrick George Zaky, 28 anni, lo studente egiziano dell’università di Bologna arrestato al Cairo l’8 febbraio con l’accusa di diffusione di materiale dannoso per lo Stato, rischia di complicarsi ulteriormente.
Due giorni fa, al momento della visita per portargli abiti puliti e cibo, la famiglia di Patrick è venuta a sapere del nuovo trasferimento: una novità che ha gettato nella disperazione i genitori e la sorella del ragazzo, a cui solo sabato erano state promesse visite senza restrizioni. A complicare ulteriormente la situazione, l’allergia agli occhi che Patrick ha sviluppato a causa del fumo nella cella che nelle ultime due settimane ha condiviso con altri 34 detenuti per la maggior parte fumatori: il giovane non fuma. Alla famiglia non sono state date spiegazioni sul trasferimento, ma potrebbe essere un segnale di ulteriori complicazioni del caso, che erano apparse all’orizzonte già sabato scorso quando nel tribunale di Mansura gli amici, gli avvocati e i giornalisti che seguivano il caso del ricercatore erano stati strattonati e maltrattati dai poliziotti presenti.
Intanto in Italia continua la mobilitazione per il giovane in vista del nuovo esame del caso da parte della procura di Mansura, in calendario per sabato 7 marzo.