ROMA, 5 MARZO 2020 – “Il nostro Paese e tutti noi siamo chiamati a cambiare stile di vita. Stiamo vivendo con grande disagio l’impatto di questa infezione; nell’applicazione del decreto l’Arci è costretta a chiudere i circoli senza neanche essere considerato un settore economico danneggiato”. Lo dichiara Francesca Chiavacci, presidente dell’Arci nazionale, commentando l’applicazione del decreto emanato ieri dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
“La distanza di sicurezza di un metro – prosegue – inevitabilmente impatta sulle nostre attività, tante e diffuse in tutto il territorio. Non è certo il momento delle polemiche – continua – rispetteremo con senso di responsabilità le prescrizioni, ma ricordiamo al Governo che il Terzo Settore è una parte importante anche da un punto di vista economico, non solo del volontariato. Le attività – rimarca – verranno mantenute dove sarà possibile il rispetto delle norme di precauzione di salute pubblica, purtroppo saranno pochi in grado di garantirle quindi molti chiuderanno. Il lavoro della nostra associazione – conclude – non va in quarantena, continuiamo in altro modo a fare aggregazione sociale e inclusione, chiediamo però al Governo che anche il Terzo Settore venga inserito tra le attività da sostenere”.