Restiamo a casa. Senza scuse, non ce ne sono. Senza egoismi. Le persone continuano a morire. Da sole, senza neanche il saluto dei loro affetti.
Le segnalazioni di persone in giro si moltiplicano, in tutta Italia. Il Ministero dell’Interno pensa alle contromosse e inasprisce i controlli. É di un milione di persone controllate e 43mila denunciate il bilancio della prima settimana di controlli realizzati dalle forze del’ordine in seguito ai provvedimenti per il contenimento della diffusione del Coronavirus. É quanto emerge dai dati resi disponibili dal Viminale.
La grande maggioranza delle denunce riguarda cittadini che hanno infranto l’articolo 650 del Codice penale, non avendo rispettato un provvedimento dell’autorità: sono cioè stati trovati in giro senza motivazioni valide. Ieri sono state controllate 187.455 persone: 8.089 sono state denunciate in base all’articolo 650, altre 204 per falsa attestazione a pubblico ufficiale. Nella stessa giornata sono stati controllati 111.512 esercizi commerciali: 154 titolari sono stati denunciati e per 33 esercizi è stata sospesa l’attività.
I controlli sono stati avviati lo scorso 11 marzo. Il primo giorno i denunciati furono poco più di duemila. Il secondo giorno si è assistito al raddoppio delle denunce e il terzo queste ultime hanno toccato quota 7mila. Il dato di ieri è il più alto, a indicare una maggiore capillarità e severità nei controlli, ma anche che continuano a essere tante le persone in giro nonostante i divieti.
Sono misure che limitano le libertà di tutti, ma si tratta della sicurezza sanitaria di tutti. Se la maggior parte dei cittadini sembra averle accettate, le persone noncuranti sono ancora troppe e il Governo sta meditando di inasprire le prescrizioni.
Per alcuni non è chiaro che si tratta di uno sforzo collettivo, che se non rispettato sarà vano per tutti.