ROMA, 26 GENNAIO 2021 –
“Subito un provvedimento per far ripartire, anche parzialmente, le attività dei circoli analoghe a quelle che sono consentite ad altre categorie, a seconda del colore legato al rischio epidemiologico del territorio in cui si trovano, in sicurezza e nel rispetto delle norme anti-Covid, e Ristori immediati. Sono queste le misure urgenti e non più rinviabili per far sopravvivere migliaia di esperienze associative in tutta Italia che altrimenti rischiano di morire”.
È quanto dichiarato da Francesca Chiavacci, Presidente nazionale Arci, intervenuta questa mattina ai microfoni di Radio Immagina.
“La situazione in cui si trovano oggi gli oltre 4mila circoli Arci in tutta Italia è drammatica e il 30% rischia di non riaprire più. Chiusi da ottobre, dopo essere stati già fortemente penalizzati dal primo lockdown, con le attività sospese e non potendo somministrare bevande e alimenti ai soci vedono infatti preclusa la loro principale fonte di autofinanziamento e sostentamento. Una situazione insostenibile, una ingiusta e incomprensibile discriminazione rispetto a quanto avviene per i ristoratori pubblici”.
“Mettere fine a questa discriminazione non è più rinviabile. Nei giorni scorsi è stato approvato un ordine del giorno alla Camera che impegna il Governo a consentire alle associazioni di promozione sociale come l’Arci la possibilità di svolgere le attività economiche complementari della somministrazione di alimenti e bevande per i propri soci. Un segnale di attenzione per la grave situazione in cui si trovano i nostri circoli nel territorio. Ma adesso non c’è più tempo da perdere: serve un intervento legislativo immediato perché le associazioni, come denunciato più volte dall’Arci, sono ormai allo stremo e non possono aspettare ancora”.
“Anche i fondi per il ristoro dei nostri circoli sono stati pochissimi e, soprattutto, non sono stati ancora erogati. Ci auguriamo che arrivino quanto prima e torniamo a chiedere al governo e al Parlamento, anche in questa fase di incertezza politica, un forte impegno nei prossimi provvedimenti di Ristoro affinché vengano stanziati fondi in grado di sostenere davvero tutti i circoli e le attività delle associazioni di promozione sociale. Non chiediamo privilegi ma di poter sopravvivere”.