ROMA, 16 FEBBRAIO 2021 – “L’avvio della procedura di sospensione della licenza di somministrazione del Circolo Arci Sparwasser del Pigneto, a Roma, lascia avviliti e senza parole. Un atto sconcertante e preoccupante nei confronti di un circolo che aveva messo a disposizione da alcune settimane locali e risorse per accogliere persone senza fissa dimora nel periodo più freddo dell’anno”.
Così Francesca Chiavacci, presidente nazionale Arci, in merito alla comunicazione del Quinto Municipio di Roma nella quale si annuncia di aver predisposto un atto amministrativo per revocare la SCIA al circolo Arci Sparwasser, ovvero la possibilità di svolgere alla riapertura attività di somministrazione di bevande, dopo che nella struttura – che è sede dell’associazione – è stato temporaneamente allestito un rifugio per senza fissa dimora.
“Una vicenda – prosegue Chiavacci – che, oltre ad evidenziare l’indifferenza delle istituzioni nei confronti di chi ha più bisogno, rappresenta il tentativo, incomprensibile e inquietante, di metter fine a esperienze di promozione sociale e culturale, fondamentali per le comunità. Esperienze portate avanti in questi mesi da Sparwasser e tanti altri circoli Arci in tutta Italia, nonostante siano attraversati da una crisi drammatica, chiusi da mesi per le misure anti Covid, senza Ristori, con le utenze e gli affitti da pagare. Ma che non hanno mai smesso di dare vita a reti di solidarietà per rispondere all’emergenza sanitaria, economica e sociale che stiamo vivendo”.
Il primo febbraio, si legge nella PEC recapitata al nostro circolo, il Commissariato Porta Maggiore ha segnalato al Municipio V che “il circolo adibito alla somministrazione di alimenti e bevande ha recentemente cambiato destinazione d’uso dei locali commerciali in cui è ubicato, riqualificandosi in struttura di accoglienza per le persone senza fissa dimora, bisognose di posto letto per fronteggiare l’emergenza freddo che ha colpito la Capitale. Alla luce di quanto sopra avendo cambiato la destinazione d’uso dei locali, lo scrivente ufficio provvederà a emettere gli atti per il divieto di prosecuzione dell’attività in oggetto”.
“Non può essere questo – conclude Chiavacci – il ruolo delle istituzioni. Non può essere quello di contrastare chi aiuta. Per questo, dopo questa bruttissima figura, chiediamo un passo indietro al Comune di Roma”.
Sparwasser non è l’unico circolo a mettere a disposizione spazi e volontari, in rete con decine di spazi Arci di Roma e del Lazio, con il Forum del Terzo settore Lazio, col sindacato, con altri spazi sociali, comitati di quartiere e singoli cittadini, per accoglienza, distribuzione di aiuti e – se la Regione Lazio lo riterrà opportuno – anche per la somministrazione di vaccini e tamponi.
Sparwasser è stato visitato da parecchi cronisti negli ultimi giorni proprio per l’operazione di accoglienza di un circolo circolo culturale. La solidarietà da parte della gente del quartiere è clamorosa. Il calore umano è il vero antidoto a quella freddezza che ha già ucciso dieci persone nelle ultime settimane. Le stesse istituzioni che hanno fatto un “mantra” del “restate a casa” non sono in grado di occuparsi con efficacia di chi una casa non ce l’ha. Per questo la risposta del Comune di Roma e delle istituzioni è sconcertante soprattutto alla luce dell’assenza di risposte a ogni tentativo di Sparwasser di avere un’interlocuzione in questa fase.