Ordine del Giorno presentato al Consiglio nazionale di sabato 6 novembre 2021
Fin dalla mattina del 9 luglio, quando abbiamo appreso la notizia delle mail di licenziamento inviate ai lavoratori della GKN, quello che abbiamo provato a fare come Arci, dunque come organizzazione, è stato supportare con azioni concrete la lotta che era appena iniziata, provando a sfruttare al meglio, dunque con gesti e fini chiari, la rete di Case del Popolo e associazioni del nostro territorio, una rete che fin da subito si è attivata per sostenere i lavoratori in assemblea permanente. L’abbiamo fatto e continuiamo a farlo mettendoci dalla parte di chi ascolta e lavora, provando con i mezzi e le forze che ha a disposizione a dare una mano.
Due elementi sono stati per noi evidenti fin dall’inizio di questa vertenza: la funzione d’avanguardia assunta e svolta dal Collettivo di fabbrica, dunque dai lavoratori; la necessità – sempre esplicitata – che questa lotta sfruttasse i suoi tratti particolari per tramutarsi in rivendicazione generale e collettiva, coinvolgendo integralmente il territorio e fissando come obiettivo primario del proprio agire la messa in discussione dei rapporti di forza esistenti nella nostra società. È dunque a partire da questa considerazione, una considerazione politica e non meramente emotiva, che abbiamo percepito la responsabilità e il dovere di mettere a disposizione tutto ciò che potevamo offrire come organizzazione a questa lotta.
Lo abbiamo fatto con azioni concrete e collettive. Nella prima fase attraverso la distribuzione delle cene ai lavoratori in assemblea permanente, un lavoro a cui hanno partecipato 40 Circoli Arci delle province di Firenze e di Prato. Successivamente il contributo dei Circoli Arci si è spostato su altri piani, sempre su indicazione del Collettivo: l’organizzazione di iniziative di raccolta fondi per la Cassa di Resistenza; la vendita delle casse di Sambuca realizzate dalla Rima-Flow; la diffusione a livello nazionale della raccolta firme per la legge contro le delocalizzazioni; l’adesione allo sciopero del 19 luglio e l’organizzazione di uno spezzone in ognuna delle manifestazioni indette in questi mesi. Quello che possiamo fare come Arci, oltre al supporto concreto e specifico, è contribuire a saldare la lotta al territorio e alle persone che lo vivono. Adesso ci impegneremo nell’#insorgiamo tour nei Circoli del territorio.
Pertanto chiediamo al Consiglio Nazionale Arci del 6 novembre 2021:
– di impegnare l’Arci a sostenere la lotta dei lavoratori e delle lavoratrici della GKN con l’organizzazione di iniziative di supporto al Collettivo di fabbrica;
– di impegnare l’Arci a sostenere le iniziative già in essere come la raccolta fondi per la Cassa di Resistenza e l’acquisto della sambuca realizzata dalla Rima-Flow;
– di mettere in comunicazione i Comitati territoriali dove si sviluppano queste lotte per poter organizzare iniziative di solidarietà e sensibilizzazione che allarghino la conoscenza e il coinvolgimento delle nostre socie e dei nostri soci.
– di sostenere la proposta di legge anti-delocalizzazioni, risultato di un lavoro congiunto tra i lavoratori GKN e un gruppo di giuristi solidali, attualmente proposta ai due rami del Parlamento.