ROMA, 23 DICEMBRE 2021 –
L’archiviazione dell’inchiesta su Carola Rackete è davvero una buona notizia. La comandante della Sea Watch3 – come scritto nel provvedimento di archiviazione dalla gip del Tribunale di Agrigento – fece il suo dovere salvando migranti in difficoltà e non commise alcun reato entrando in porto a Lampedusa. Un’archiviazione che smonta la teoria dei porti chiusi nel salvataggio dei naufraghi.
“Questa archiviazione – commenta Filippo Miraglia, responsabile Immigrazione Arci nazionale – dimostra che lì dove la politica usa la propaganda, la demagogia e il proprio potere per ragioni private, di un partito come la Lega e per la carriera personale di qualche leader, la giustizia, che per fortuna è ancora autonoma, interviene per far rispettare la legge”.
“Carola Rackete ha agito correttamente – prosegue Miraglia – forzando il blocco imposto dalla perpetua campagna elettorale dell’allora capo del Viminale Salvini. Portare in salvo delle persone e non riconsegnarle ai torturatori libici, finanziati dall’Italia e dall’UE, non è reato. Era ora!”.
“L’attuale governo e il Parlamento italiano – conclude Miraglia – non dovrebbero dimenticare le responsabilità del nostro Paese per le atrocità commesse in Libia ma bloccare i finanziamenti alla cosiddetta guardia costiera libica alla quale hanno delegato i respingimenti che sono vietati per legge”.