Roma, 10 gennaio 2022
La manifestazione rappresenta una protesta pacifica contro chi vuole la divisione del Paese, e la volontà di difendere la pace, per una vera riconciliazione senza la quale nessun progresso socio-economico sarà possibile.
La manifestazione è un’espressione della preoccupazione delle persone Bosniaco-Erzegovesi, indipendentemente dalla loro fede religiosa o dalla loro appartenenza; vuole essere un segno della determinazione a preservare la Bosnia-Erzegovina da ulteriori divisioni, instabilità e da nuovi conflitti.
La Bosnia ed Erzegovina non è una comunità di tre tribù, né è composta da unità etno-territoriali, ma è un unico Paese i cui abitanti condividono la stessa storia, la stessa lingua e le stesse scritture.
Anche nei periodi in cui è stata una regione politico-amministrativa speciale degli imperi ottomano e austro-ungarico, per almeno quattro secoli ha avuto una propria identità e continuità delle pratiche culturali, interreligiose, economiche e politiche. La Bosnia ed Erzegovina non ha avuto origine a Dayton, né ha avuto origine da due entità. Al contrario, è l’entità della Republika Srpska ad essere un prodotto di Dayton, frutto di un compromesso per mettere la fine a una guerra di aggressione e per salvare un paese che esisteva da secoli.
I Bosniaci-erzegovesi vogliono uno Stato democratico e sovrano, unito e indivisibile, uno Stato fatto di cittadini e popoli, tutti rappresentati nello stesso modo, uno Stato basato sulle libertà e sui diritti umani, sulla certezza del diritto e sulla giustizia sociale, sull’uguaglianza tra tutti i cittadini, indipendentemente da dove essi vivono, in patria o all’estero.
La protesta si svolgerà in contemporanea a Roma, Bruxelles, Ginevra, Oslo, Vienna, Birmingham, Stoccolma, Sarajevo, New York, Ottawa, Toronto.
Questa non è solo una protesta per la Bosnia ed Erzegovina, è anche una protesta contro la violenza legalizzata e la guerra, la divisione, la discriminazione, la corruzione e l’anarchia; è un appello per la democrazia, per una società libera, per l’uguaglianza e per lo stato di diritto.