ROMA, 24 FEBBRAIO 2022 – L’Arci chiede lo stop immediato delle ostilità in Ucraina e condanna l’aggressione armata della Russia.
Esprimiamo una forte preoccupazione per la popolazione civile inerme, i bambini, le donne, gli anziani, che come sempre pagheranno il prezzo più caro della guerra. Auspichiamo che si rendano da subito disponibili dei corridoi protetti per consentire alle agenzie internazionali e alle organizzazioni umanitarie un intervento efficace e senza rischi.
Siamo vicini e solidali alla società civile pacifista in Russia e Ucraina e sosteniamo con loro tutti gli sforzi necessari per un immediato cessate-il-fuoco e per una ripresa dei tavoli negoziali: “la pace si fa con il nemico”.
E’ questo il momento di far sentire la voce della società civile pacifista in Italia e in tutta Europa!
L’Arci parteciperà alle iniziative che sono programmate – e si stanno in queste ore organizzando – in moltissime città italiane e concorrerà a promuoverne di ulteriori in un’ottica di inclusione, unità e partecipazione diffusa – sui contenuti già pubblicati dalla Rete Italiana Pace e Disarmo – così come è già parte attiva della manifestazione di Roma di sabato 26 in Piazza SS. Apostoli.
Vogliamo prenderci la nostra parte di responsabilità, come cittadine e cittadini, e dire con chiarezza alle istituzioni italiane ed europee che la nostra mobilitazione non cesserà – anzi crescerà – fin quando i venti di guerra non saranno spenti.
Chiediamo al nostro Paese e all’Europa:
- di fare tutto quanto è possibile per una cessazione immediata delle ostilità attraverso tutti i mezzi possibili della diplomazia, per una de-escalation della crisi con principi di neutralità attiva attraverso il ritiro delle forze armate d’invasione e la revoca del riconoscimento delle Repubbliche separatiste del Donbass;
- di convocare in tempi strettissimi una sessione straordinaria del Parlamento Europeo ed Italiano per una informativa della situazione e una discussione a tutto campo per evitare avventurismi armati che possano coinvolgere direttamente anche il nostro Paese;
- di favorire l’avvio di trattative per un sistema di reciproca sicurezza che garantisca sia l’UE che la Federazione Russa senza ulteriori ingerenze nella vita interna dell’Ucraina;
- che tutte le parti coinvolte si impegnino a negoziare un nuovo Trattato per smilitarizzare l’Europa;
- che gli Stati Uniti ritirino le loro armi nucleari di stanza nei Paesi membri della NATO così come la Russia deve ritirare le sue armi nucleari tattiche dalle basi vicino al suo confine occidentale;
- che l’UE predisponga un piano straordinario di accoglienza per i profughi e si prepari all’arrivo dei civili in cerca di protezione aprendo loro le frontiere.
Auspichiamo inoltre che le Nazioni Unite assumano un ruolo centrale nella prossima fase, come soggetto super partes a garanzia di tutti i Paesi coinvolti, per poter riaprire la strada per un processo di pacificazione stabile e duraturo in un quadro di rispetto dei diritti fondamentali per tutte e tutti.
Quanto abbiamo di fronte conferma l’importanza di un investimento delle istituzioni e del terzo settore nella promozione di una cultura di pace presso le giovani generazioni, contribuendo alla creazione di spazi in cui si possa esprimere la voce delle cittadine e dei cittadini che chiedono pace, cultura, giustizia e lavoro.