Con il decreto legge n.162 del 31 ottobre, il governo delle destre introduce una nuova specie di reato: «invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica».
La norma potrebbe essere teoricamente «applicabile a qualunque raduno che l’autorità pubblica reputi pericoloso a suo giudizio», commenta la giurista Vitalba Azzolini. E aggiunge: «Giudizio del tutto discrezionale, perché la norma non fornisce criteri»: dunque «potrà essere sgomberata qualunque occupazione non autorizzata, pure quella del liceo, se l’autorità reputa ex ante, in modo discrezionale, che potrebbe risultare pericolosa».
Le pene sono totalmente sproporzionate al “presunto” reato commesso, con il reale rischio di interpretazioni discrezionali della norma in contrasto con l’articolo 17 della Costituzione che recita “I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi”.
Con la scusa di sgomberare un “rave“ introducono norme liberticide con pene pesantissime con la possibilità di colpire anche ogni forma di partecipazione civica e di dissenso.
Nello stesso tempo, criminalizzano ogni espressione culturale non conforme.
Siamo indignati e preoccupati per questa deriva securitaria. Per questo vigileremo sugli atti di questo Governo insieme a chiunque abbia a cuore ogni forma di aggregazione politica e culturale pacifica.
Anche l’Arci chiede al Governo di ritirare il primo comma dell’art. 434bis di riforma del Codice Penale.