Per questo martedì 7 marzo alle 16 in Piazza dei Santi Apostoli a Roma si terrà un presidio per chiedere alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, e al sottosegretario competente Alessio Butti, di attivare immediatamente la piattaforma online gratuitaper la presentazione di referendum e leggi di iniziativa popolari, che a due mesi dal suo primo "lancio" risulta ancora in fase di test e quindi inutilizzabile.
Al presidio ci saranno anche i promotori della campagna "Riprendiamoci il Comune",che punta a raccogliere nei prossimi mesi 50mila firme a sostegno di due proposte di legge di iniziativa popolare per la riforma della finanza locale e la ripubblicizzazione della Cassa depositi e prestiti. “Abbiamo chiesto spiegazioni al Dipartimento rispetto al ‘test’ della piattaforma ma non abbiamo ricevuto risposte o scadenze certe. L’alternativa è rivolgersi a costosissime piattaforme private, a circa 1,50 euro a firma, per complessivi, nel nostro caso, 150mila euro!”, denunciano i promotori.
“Nel 2014 l’Unione europea ha approvato il Regolamento eIDAS che equipara le firme digitali a quelle cartacee per referendum e iniziative popolari. A causa di questo ritardo, nel novembre 2019 il nostro Paese è stato condannato dal Comitato dei diritti umani dell’Onu, con l’ingiunzione ad approvare una legge in merito entro 180 giorni -ricorda Marco Bersani di Riprendiamoci il Comune-. Solo lo scorso anno, è stato finalmente approvato il Dpcm 9 settembre 2022 e, nel novembre 2022, è stata approntata la piattaforma”. Che da più di due mesi risulta inaccessibile.
Appuntamento perciò il 7 marzo alle 16 in Piazza Santi Apostoli a Roma.
Promuovono l'Associazione Luca Coscioni, Eumans, Riprendiamoci il Comune e Servizio Pubblico.