L’incontro ha visto la partecipazione di don Luigi Ciotti e dei Presidenti di alcune Associazioni nazionali aderenti a Libera.
Erano presenti il nostro Presidente nazionale Walter Massa insieme a Rosy Bindi, Componente del Comitato scientifico di Libera, Emiliano Manfredonia, Presidente Acli, Roberta Vincini, Presidente Agesci, Giuseppe Vendola, Presidente Cngei, Maurizio Landini, Segretario generale CGIL, Giuseppe Notarstefano, Presidente Azione Cattolica, Stefano Ciafani, Presidente Legambiente e Simone Gamberini, Presidente Legacoop.
Di seguito le parole del Presidente Massa durante l’incontro.
«Caro Presidente, grazie per questo incontro.
Grazie a Don Luigi e alla sua indomabile sete di giustizia sociale.
Grazie perché in questo luogo si ha la possibilità di respirare a pieni polmoni e toccare con mano la nostra amata Costituzione che ogni giorno, con umiltà, tuteliamo, difendiamo e proviamo a mettere in pratica.
Se penso alla storia di Libera il pensiero non può che andare al nostro Tom Benetollo che, proprio insieme a Don Luigi, ha costruito le fondamenta di questa grande associazione di associazioni. È davvero emozionante per me ricordarlo qui, tra queste mura, insieme a Lei, a Don Luigi e alle amiche e agli amici oggi presenti.
Tutto quello che Don Luigi Le ha rappresentato si fonda sull’impegno di centinaia di migliaia di volontari, attivisti, militanti, socie e soci che non dobbiamo mai lasciare soli. Uomini, donne ragazze e ragazzi che stanno sul fronte, impegnati in una lotta costante contro solitudine e paure, degrado e abbandono e che hanno scelto l’impegno nell’Associazionismo per fare tutto ciò. Impegno che non può essere ripagato solo con qualche pacca sulle spalle ma che, al contrario, ha bisogno di cura e attenzione, oltreché riconoscimento. La recente riforma del Terzo Settore può ancora essere una vera opportunità ma ad oggi rischia di far soccombere questo imprescindibile impegno, mortificando la passione e l’impegno civile con tanta burocrazia e distanza. Quel fronte va preservato così come quella instancabile passione per l’altro unita a questa perenne sete di giustizia sociale.
Ecco tutto ciò lo consegniamo a Lei, in qualità di garante della nostra Costituzione; noi continuiamo ad essere pronti a fare e a fare sempre meglio per le nostre comunità territoriali.
Grazie».