“L’accordo siglato ieri dai 27 governi dell’UE è certamente il punto più basso che l’Europa ha toccato da quando è stata fondata in materia di diritti delle persone e di diritti umani”.
Queste le parole di Filippo Miraglia, responsabile Immigrazione di Arci nazionale, sull’accordo in Europa su migranti e asilo.
“Il voto contrario di Polonia e Ungheria – aggiunge Miraglia – rappresenta un paradosso di questa dinamica politicista, dato che la direzione scelta dai governi che hanno votato a favore dell’accordo è proprio quella dettata da chi ha votato contro. Polonia e Ungheria fanno il carabiniere cattivo e così giustificano le vere e proprie schifezze votate dagli altri che assumono la parte del carabiniere buono”.
“La prima schifezza, che rappresenta davvero un salto di qualità verso la negazione del diritto d’asilo, è il tentativo – prosegue Miraglia – di cancellare il principio di non respingimento, che è il principio cardine della Convenzione di Ginevra. Se possiamo respingere verso Paesi che ciascun governo europeo può decidere essere sicuri chiunque arrivi alle nostre frontiere, abbiamo di fatto cancellato con un colpo di spugna ogni possibilità di chiedere asilo in Europa.
“Il principio – afferma Miraglia – è quello applicato con la Turchia: paghiamo qualsiasi dittatore per fare il lavoro sporco che noi non possiamo fare perché in Europa vigono leggi che tutelano le persone e ci sono giudici che le fanno applicare.
Finora ci siamo limitati a pagare Erdogan per impedire alle persone di arrivare in Europa. Se passa il principio contenuto in questo terribile accordo, potremo anche rimandare in Turchia gli afghani e i siriani che hanno attraversato la Turchia. In effetti la Turchia è un posto sicuro: Erdogan ha respinto in questi anni centinaia di migliaia di afghani e siriani che certamente avrebbero ottenuto asilo in Europa e che, rimandati nelle mani dei loro carnefici dal governo turco pagato dall’UE, rischiano violenze e anche la morte”.
“Per non parlare della Libia – sottolinea Miraglia – dove rimandiamo già indietro decine di migliaia di persone, ricorrendo alla cosiddetta guardia costiera che opera dei respingimenti per conto nostro. Ma il razzismo europeo, per non dispiacere all’opposizione di Polonia e Ungheria, non sazio, punta adesso ad applicare direttamente, senza la mediazione di Turchia o Libia, il respingimento di richiedenti asilo alle nostre frontiere”.
“Sulle altre misure, tutte volte a impedire l’accesso al diritto d’asilo, vale la pena sottolineare l’ennesimo impegno a rafforzare l’esternalizzazione delle frontiere, ossia gli ostacoli e gli accordi volti ad impedire alle persone di mettersi in salvo”.
“In sostanza – conclude Miraglia – oltre alle destre xenofobe, che hanno molti elementi per cantare vittoria, sono i trafficanti, coloro che lucrano sugli attraversamenti illegali delle frontiere, a festeggiare, poiché i governi continuano a perseguire l’obiettivo di impedire alle persone di partire, di arrivare e di accedere alla procedura asilo e non hanno alcuna intenzione di introdurre vie d’accesso sicure e legali sia per richiesta d’asilo che per ricerca di lavoro. Non potendosi rivolgere ai governi, l’unica via continuerà ad essere quella di rivolgersi ai trafficanti. Davvero un accordo spregevole”.