Il 7 ottobre saremo in piazza per ribadire l’importanza dell’accesso alla cultura per tutt3. Come rete associativa promuoviamo iniziative dal basso per ricucire i legami, includere e coprogrammare cultura senza barriere e contro gli stereotipi. Questo governo finora non ha perso occasione per rivendicare una identità nazionale piuttosto folkloristica e desueta, per promuovere le radici italiane (e spesso cristiane) della cultura, senza riuscire a guardare alla società attuale e alle sue trasformazioni.
Nelle classi di scuola, nelle strade come nelle biblioteche crescono ragazzi e ragazze con background migratori che lo stato italiano disconosce, condividono culture che sono il frutto di innumerevoli contaminazioni e incroci. Di quale identità, di quale cultura nazionale questo governo si interessa?
Di fronte alla retorica del paese più bello de mondo, svenduto da logiche di marketing turistico e operazioni di serie B, gli investimenti strutturali nel settore cultura sono ancora fortemente al di sotto dei maggiori stati europei e non riconoscono nella maggior parte la necessità di investire nell’accesso alla cultura, in operazioni che non siano esclusivamente di sviluppo turistico.
Siamo al fianco dei precari dello spettacolo che rivendicano il diritto a percepire l’indennità di discontinuità, che questo governo ha ridotto a poco più di una mancia per una ridotta platea di beneficiari. Siamo di fianco agli artisti che vivono per il 48,9% sotto la soglia di povertà.
Siamo un’associazione e una rete di tanti centri culturali, circoli che si occupano di curare i territori, di promuovere azioni di prossimità nelle periferie e nelle aree interne in cui lo stato sociale è evaporato, ma lo facciamo non per sostituirci allo Stato, bensì per costruire pensiero critico, partecipazione e aggregazione della cittadinanza.
Saremo in piazza per rivendicare finanziamenti strutturali nel settore Cultura, investimenti adeguati nel Terzo Settore culturale che ne riconoscano il ruolo e la sua articolazione capillare e strategica in tutto il paese.