A distanza di più di un anno riprendono i corridoi umanitaria dalla Libia. Il loro arrivo in Italia è reso possibile dal protocollo firmato lo scorso dicembre da da Ministero dell’Interno, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, UNHCR Italia – Agenzia ONU per i Rifugiati, Arci, Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle chiese evangeliche e INMP, che permetterà a 1500 rifugiati e persone, che necessitano di protezione internazionale, di essere evacuati dalla Libia all’Italia nell’arco di tre anni.
Domani, martedì 5 marzo, arriveranno a Fiumicino le prime 97 persone sopravvissute all’inferno della Libia: storie di detenzione, violenze, tratta e sfruttamento. Tra di loro persone particolarmente fragili dal punto di vista sanitario provenienti dai diversi paesi: Eritrea, Etiopia, Repubblica Centrafricana, Somalia, Sudan, Sud Sudan, Palestina e Siria.
Anche questa volta la rete dei Circoli Rifugio ha risposto con grande solidarietà e Arci è riuscita a dedicare parte della sua quota di accoglienza a persone lgbtqi+. I comitati di Crema, Bologna, Chieti, Pistoia, Roma, Viterbo e Avellino attiveranno 13 appartamenti per 50 persone.
Un particolare ringraziamento va all’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai per il sostegno ai Corridoi Umanitari con i fondi dell’8×1000 e a Medici Senza Frontiere che ci ha permesso di individuare un gruppo di persone presenti in Libia con particolari vulnerabilità sanitarie, che verranno seguite in Italia dalle loro equipe mediche.