Franco Basaglia nasceva a Venezia l’11 marzo del 1924, cento anni fa. Innovatore nel campo della salute mentale, riformatore della disciplina psichiatrica in Italia, fondatore di Psichiatria Democratica e ispiratore della Legge 180 del 1978 che introdusse la revisione ordinamentale degli ospedali psichiatrici in Italia e ne prevedeva la chiusura. Ma solo nel 1999, molto dopo la sua morte sopraggiunta nel 1980, l’ultimo manicomio ha chiuso definitivamente le porte.
Uno degli elementi centrali del pensiero di Basaglia è la sua ferma opposizione al concetto di norma e di normalità, contrastando l’idea che esista un modello a cui l’umanità debba conformarsi.
La sua drastica analisi dei manicomi era fortemente legata anche all’analisi di come la società, e quindi la sua cultura, rifiutava la malattia mentale e non riconosceva il nesso con la condizione sociale delle persone.
Nella prefazione del libro Morire di classe con le foto di Carla Cerati e Gianni Berengo Gardin del 1969, scriveva: “…l’istituzione manicomiale ha in sé, nel suo carattere violento coercitivo discriminante, una più nascosta funzione sociale e politica: il malato mentale, ricoverato e distrutto nei nostri manicomi, non si rivela soltanto l’oggetto della violenza di un’istituzione votata alla difesa dei sani dalla follia; né soltanto l’oggetto della violenza di una società che rifiuta la malattia mentale, ma è, insieme, il povero, il diseredato che, proprio in quanto privo di forza contrattuale da apporre a queste violenze, cade definitivamente in potere dell’istituto deputato a controllarlo”.
I manicomi non ci sono più ma nel nostro Paese esistono le Rems, “Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza”, per accogliere le persone affette da disturbi mentali autrici di reati, spesso gestiti con fondi inadeguati, i CPR ,“luoghi di trattenimento del cittadino straniero in attesa di esecuzione di provvedimenti di espulsione”, dove le condizioni di vita sono orribili e dove si trovano tante persone con seri problemi di salute mentale senza un’assistenza degna, e il sistema pubblico della salute arretra sempre più e fa fatica ad aiutare le persone con disturbi mentali e le loro famiglie.
L’Arci vuole ricordare Franco Basaglia non solo per la sua visione innovatrice ma anche per il suo impegno straordinario a riconoscere diritti a chi non li poteva reclamare.
Il disegno di Franco Basaglia è di Gianluca Costantini, illustratore ed attivista che ha realizzato in questi anni per l’Arci numerosi ritratti di persone al cui pensiero ed azione dobbiamo molto.