Walter Massa, presidente nazionale Arci, ha scritto una lettera alle deputate e ai deputati di tutti i gruppi parlamentari per chiedere di sostenere la proposta di legge in discussione alla Camera, il cui primo firmatario è l’on. Roberto Giachetti, sulla liberazione anticipata speciale per contrastare il sovraffollamento delle carceri.
La situazione negli istituti di pena del nostro Paese continua a peggiorare di giorno in giorno. Strutture fatiscenti, sovraffollamento arrivato al 130%, pochissimi educatori, assistenti sociali, medici, psicologi e mediatori linguistici, condizioni disumane dei più fragili, scarso utilizzo delle pene alternative alla reclusione.
Una situazione al limite, come ci ricorda drammaticamente il numero terribile di suicidi in carcere – quello di ieri a Bologna è stato il 58esimo dall’inizio dell’anno – e di atti di autolesionismo.
“L’Arci – si legge in un passaggio della lettera di Walter Massa alle deputate e ai deputati – è attiva con i suoi operatori e volontari in diversi istituti di pena e tocchiamo con mano, ogni giorno, quale sia la disperazione dei detenuti e delle loro famiglie, ma anche della estrema difficoltà del personale penitenziario a rispondere prontamente alle emergenze quotidiane. Per questo ci associamo ai Garanti territoriali per i Diritti dei Detenuti, alle Camere Penali, alle tante associazioni di volontari e di familiari delle persone ristrette, perché si definiscano provvedimenti urgenti per migliorare la situazione, oltre alle misure in discussione previste dal decreto cosiddetto Carcere Sicuro”.
La proposta di legge Giachetti intende introdurre l’istituto della ‘liberazione anticipata speciale’, riconoscendo al detenuto 60 giorni (al posto degli attuali 45) per ogni semestre di buona condotta di pena scontata, che aumenterebbero, da 60 a 75 giorni, nei due anni successivi alla data di entrata in vigore della legge.
Una misura che da sola non risolverà tutti i problemi del nostro sistema carcerario ma, se approvata, migliorerà concretamente la situazione di drammatica urgenza nelle carceri.
E’ necessario, come sottolineato dai Garanti territoriali delle persone private della libertà personale, superare concretamente la visione carcero-centrica del sistema di esecuzione penale e far sì che la detenzione in carcere sia davvero una extrema ratio, rendendo più snello e veloce il procedimento per garantire l’accesso alle misure alternative ai detenuti che, tra i circa 30 mila che stanno scontando una pena o un residuo di pena inferiore ai tre anni, si trovano nelle condizioni di potervi accedere.
In allegato il testo integrale della lettera di Walter Massa, presidente nazionale