A fronte del ddl 1179/2024 Zaffini e altri dal titolo “Disposizioni in materia di tutela della salute mentale” che norma la contenzione meccanica, reintroduce la pericolosità sociale e snatura il TSO raddoppiandone la durata e autorizzandolo in apposite sezioni del carcere – proprio in contemporanea con tante celebrazioni retoriche e ipocrite del centenario basagliano – l’ Arci aderisce all’appello “ Fermare una tragica nostalgia di manicomio”, per respingere gli arretramenti che comporterebbe, persino rispetto al regolamento manicomiale del 1909 (!).
L’ Arci ha aderito con convinzione a molte altre iniziative negli anni come la Campagna Nazionale contro la contenzione “…e tu slegalo subito” e all’appello del 2020 per “Città libere da contenzione”. Molti i progetti sulla salute mentale promossi dall’associazione e dai suoi circoli che coinvolgono centinaia di persone nella costruzione di percorsi di inclusione e di partecipazione civica.
Da anni promuoviamo iniziative di sensibilizzazione e studio come “màt”, settimana della salute mentale organizzata dal Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell’AUSL di Modena e il Collegno Fòl Fest.
Inoltre, l’Arci aderisce da oggi anche al “Club SPDC No Restraint” rete che promuove l’azzeramento dei mezzi di contenzione, il mantenimento delle porte del SPDC aperte, nel rispetto della libertà e della dignità delle persone ricoverate, privilegiando tutti gli interventi relazionali e stimolando al massimo la responsabilità delle persone ricoverate nel proprio percorso di cura.
Ci opporremo con forza a questo disegno di legge dai contenuti reazionari, ancor di più in un periodo storico dove il malessere psicologico si sta diffondendo, soprattutto tra le giovani generazioni.
Invitiamo a diffondere e sottoscrivere l’appello che si può leggere qui.