ARTICOLI
15 settembre 2024
https://www.arci.it/sabir-roma/
19 settembre 2024
https://www.asgi.it/allontamento-espulsione/asgi-al-festival-sabir-formazione-ed-eventi/
24 settembre 2024
30 settembre 2024
04 ottobre 2024
https://www.fnsi.it/migranti-dal-10-al-13-ottobre-a-roma-la-decima-edizione-del-festival-sabir
07 ottobre 2024
https://www.uisp.it/progetti/pagina/al-festival-sabir-la-conferenza-finale-del-progetto-monitora
https://ecoinformazioni.com/2024/10/07/sabir-roma-festival-delle-culture-mediterranee/
08 ottobre 2024
https://www.ildiariodellavoro.it/evento/conferenza-stampa-di-presentazione-del-festival-sabir/
https://www.vita.it/sabir-da-10-anni-il-festival-che-rompe-i-muri/
https://zero.eu/it/eventi/320644-sabir-festival-diffuso-delle-culture-mediterranee,roma/
https://www.fnsi.it/migranti-presentata-in-fnsi-la-decima-edizione-del-festival-sabir
https://www.collettiva.it/copertine/italia/sabir-cultura-mediterranea-contro-il-razzismo-yt8dw35d
09 ottobre 2024
https://www.retisolidali.it/torna-il-festival-sabir-la-voce-del-mediterraneo-che-non-si-arrende/
https://www.caritas.it/dieci-anni-di-sabir-appuntamento-a-roma/
10 ottobre 2024
https://www.leggo.it/italia/roma/festival_sabir_roma_programma_oggi_10_10_2024-8406679.html
https://volontariatolazio.it/festival-sabir-festival-diffuso-delle-culture-mediterranee-a-roma/
https://www.collettiva.it/copertine/italia/sabir-un-festival-per-laccoglienza-gb38rhe5
https://www.piuculture.it/2024/10/festival-sabir-2024-un-mediterraneo-aperto-e-solidale/
https://www.vita.it/agenda/il-festival-sabir-approda-a-roma/
11 ottobre 2024
https://volontariatolazio.it/torna-il-festival-sabir-la-voce-del-mediterraneo-che-non-si-arrende/
https://www.lastampa.it/cronaca/2024/10/11/news/ocean_viking_brindisi_costituzionalita-14708889/
https://www.collettiva.it/copertine/italia/serve-una-rete-europea-dellaccoglienza-ty36t3kv
https://www.corrierenazionale.net/2024/10/11/piantedosi-al-vaglio-della-consulta/
https://youmedia.fanpage.it/video/Zwk5qeSwXs6hWG5p
https://www.avvenire.it/attualita/pagine/ong-dl-piantedosi-inviato-alla-consulta-il-govern
12 ottobre 2024
https://ilmanifesto.it/una-legge-ingiusta-i-dubbi-costituzionali-sul-decreto-piantedosi
https://ecoinformazioni.com/2024/10/12/la-palestina-a-sabir-diretta/
Ong: dl Piantedosi inviato alla Consulta. Il governo: partono i centri in Albania su Avvenire pg. 7
https://www.ildiariodellavoro.it/evento/festival-sabir-liber3-di-partire-liber3-di-restare/
13 ottobre 2024
14 ottobre 2024
15 ottobre 2024
https://ecoinformazioni.com/2024/10/15/sabir-2024-cpr-fuori-controllo/
https://ecoinformazioni.com/2024/10/15/video-end-gender-apartheid/
16 ottobre 2024
RADIO E TV
11 ottobre 2024
Les Amazones d’Afrique a Propaganda Live
Radio 1 | Wannabe. Il futuro che vorrei
In apertura l’intervento di Valentina Itri su Sabir
AGENZIE
GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE 2024 16.30.30
A Roma dal 10 ottobre la decima edizione del Festival Sabir
A Roma dal 10 ottobre la decima edizione del Festival Sabir
Alla Città dell’Altra Economia
(ANSA) – ROMA, 26 SET – Il Festival Sabir approda per la
seconda parte della decima edizione a Roma, dal 10 al 13 ottobre
alla Città dell’Altra Economia. E’ promosso da Arci insieme a
Caritas Italiana, Acli, Cgil, con la collaborazione di Asgi,
Carta di Roma, Ucca, Arcs A Buon Diritto. Il Festival Sabir è
nato nel 2014, ad un anno dalla strage di Lampedusa del 3
ottobre 2013, con l’obiettivo di sostenere la partecipazione di
una vasta alleanza di comunità locali, territori, movimenti,
associazioni e sindacati dei Paesi che si affacciano sul
Mediterraneo, che si mobilitano quotidianamente per la libertà,
i diritti fondamentali e il diritto a migrare e chiedere asilo.
L’edizione di Roma vedrà la presenza “di rappresentanti di
oltre 60 associazioni, reti e movimenti internazionali che in
questi anni hanno attraversato il Festival, per continuare a
parlare di solidarietà internazionale con il protagonismo della
società civile e di chi, in prima persona, ha lottato per
esercitare il proprio diritto a migrare e ad avere protezione”.
Le giornate del Festival Sabir saranno animate da seminari,
incontri internazionali e formazioni. Grande spazio anche agli
eventi culturali, dalla presentazioni di libri e dibattiti, alle
proiezioni e alla musica live. Una selezione di incontri sarà a
cura di Christian Raimo. (ANSA).
2024-09-26T16:30:00+02:00
DE
VENERDÌ 27 SETTEMBRE 2024 11.26.48
Cultura, il 10-13 ottobre alla Città dell’Altra Economia di Roma il “Festival Sabir”
Cultura, il 10-13 ottobre alla Città dell’Altra Economia di Roma il “Festival Sabir”
(AgenziaCULT) – Roma, 27 set – Il Festival Sabir approda per la seconda parte della decima edizione a Roma,
dal 10 al 13 ottobre, presso la Città dell’Altra Economia. Il Festival Sabir
è promosso da ARCI insieme a Caritas Italiana, ACLI e CGIL, con la
collaborazione di ASGI, Carta di Roma, UCCA, ARCS, A Buon Diritto, UNIRE e
Altreconomia e con il patrocinio del Comune di Roma, Università di Roma Tre,
Rai per la Sostenibilità ESG e la media partnership della TGR Lazio, Rai Radio
3 e della DIRE, Agenzia di stampa nazionale. Il Festival Sabir è nato nel 2014,
ad un anno dalla strage di Lampedusa del 3 ottobre 2013, con l’obiettivo di
sostenere la partecipazione di una vasta alleanza di comunità locali,
territori, movimenti, associazioni e sindacati dei Paesi che si affacciano sul
Mediterraneo, che si mobilitano quotidianamente per la libertà, i diritti
fondamentali e il diritto a migrare e chiedere asilo. Da allora e nei dieci anni
successivi, le politiche europee hanno continuato a provocare stragi alle
frontiere esterne e interne dell’UE. L’edizione di Roma, dal 10 al 13
ottobre, presso la Città dell’Altra Economia, all’interno del Campo Boario
dell’ex-Mattatoio, in Largo Dino Frisullo, vedrà la presenza di
rappresentanti di oltre 60 associazioni, reti e movimenti internazionali che in
questi anni hanno attraversato il Festival, per continuare a parlare di
solidarietà internazionale con il protagonismo della società civile e di chi,
in prima persona, ha lottato per esercitare il proprio diritto a migrare e ad
avere protezione. Le giornate del Festival Sabir saranno animate da seminari,
incontri internazionali e formazioni. Grande spazio anche agli eventi culturali,
dalla presentazioni di libri e dibattiti, alle proiezioni e alla musica live.
Una selezione di incontri sarà a cura di Christian Raimo. Venerdì 11 ottobre
si terrà un incontro sulle rivoluzioni dell’Asia meridionale che prevede, tra
gli altri, la partecipazione dei giornalisti Giuliano Battiston e Matteo
Miavaldi, domenica 13 ottobre invece ci saranno due incontri: La linea del
colore che attraversa la scuola con Christian Raimo, Rahma Nur e Giulia Addazi e
Lo sport tra razzismo e antirazzismo a cura di UltimoUomo.
Nelle serate spazio alla musica, con i concerti curati da Roma Incontra il
Mondo, lo storico progetto di ARCI Roma nato nel 1994 all’interno della
programmazione dell’Estate Romana, proprio quando i processi migratori
cominciavano ad interessare il nostro Paese e la guerra ricompariva in Europa.
Trent’anni dopo, fuori da Villa Ada, Roma Incontra il Mondo continua a suonare
e a portare la sua carica antirazzista, intrecciando i percorsi di altri
festival storici, proponendo nella programmazione di Sabir un cartellone di
concerti tutti a ingresso libero, senza alcun finanziamento istituzionale. E’
un’altra visione della progettazione culturale, fuori dalle logiche di
mercificazione, aperta a una fruizione popolare e lontana dalle politiche
culturali ufficiali ossessionate solo dal modello “grande evento”. Nelle
serate del Festival Sabir si alterneranno sul palco Bono Burattini e C’Mon
Tigre (giovedì 10 ottobre), KOKOKO! (dal Congo) e Clap! Clap! (venerdì 11
ottobre), Les Amazones d’Afrique (dal Mali) e Catherine Atim, meglio
conosciuta con il suo nome d’arte Catu Diosis (dall’Uganda) (sabato 12
ottobre) e, infine, Micah P. Hinson e Krano (domenica 13 ottobre). A tutti i
concerti l’ingresso è gratuito. Al programma serale si aggiunge anche il live
di Dario Muci con Enza Pagliara il 12 ottobre. Spazio anche per installazioni
artistiche e mostre con Spazio lento di Sara Basta e Drawing4Palestine, live
drawing a cura di Librimmaginari per raccolta fondi per Gaza. La visione di
Sabir racconta tante idee di Mediterraneo, parte di una comunità con
un’eredità culturale comune, in dialogo per costruire futuri senza barriere,
di contaminazioni, di idiomi differenti, senza retoriche o nostalgie.(nln)
20240927T112640Z
GIOVEDÌ 03 OTTOBRE 2024 21.16.42
MIGRANTI: IL FESTIVAL SABIR A ROMA DAL 10 AL 13 OTTOBRE PER LA DECIMA EDIZIONE =
ADN1515 7 CRO 0 ADN CRO NAZ
MIGRANTI: IL FESTIVAL SABIR A ROMA DAL 10 AL 13 OTTOBRE PER LA DECIMA EDIZIONE =
Martedì 8 ottobre conferenza stampa di presentazione presso la
Fnsi a Roma
Roma, 3 ott. (Adnkronos) – Il Festival Sabir approda per la seconda
parte della decima edizione a Roma, dal 10 al 13 ottobre, presso la
Città dell’Altra Economia, all’interno del Campo Boario
dell’ex-Mattatoio, in Largo Dino Frisullo. Il Festival Sabir è nato
nel 2014 – ad un anno dalla strage di Lampedusa del 3 ottobre 2013 –
con l’obiettivo di sostenere la partecipazione di una vasta alleanza
di comunità locali, territori, movimenti, associazioni e sindacati dei
Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, che si mobilitano
quotidianamente per la libertà, i diritti fondamentali e il diritto a
migrare e chiedere asilo. Da allora e nei dieci anni successivi le
politiche europee hanno continuato a provocare stragi alle frontiere
esterne e interne dell’Ue, con oltre 30mila migranti morti nel
Mediterraneo di cui più di 1.200 minorenni.
Il Festival Sabir è promosso da Arci insieme a Caritas Italiana, Acli
e Cgil, con la collaborazione di Asgi, Carta di Roma, Ucca, Arcs, A
Buon Diritto, Unire e Altreconomia e con il patrocinio del Comune di
Roma, Università di Roma Tre, Rai per la Sostenibilità Esg. L’edizione
di Roma del Festival Sabir sarà presentata dai promotori con una
conferenza stampa convocata per martedì 8 ottobre, alle ore 11, presso
la sede della Fnsi a Roma, in Via delle Botteghe Oscure 54. Dopo i
saluti iniziali di Vittorio Di Trapani, presidente Fnsi, previsti gli
interventi di Filippo Miraglia, responsabile Immigrazione di Arci
nazionale, Oliviero Forti, responsabile dell’Ufficio Politiche
Migratorie e Protezione Internazionale di Caritas Italiana, Antonio
Russo, vicepresidente Acli, Maria Grazia Gabrielli, segretaria
confederale della Cgil, Lorenzo Trucco, presidente Asgi, Valerio
Cataldi, presidente Carta di Roma, Paola Barretta, portavoce Carta di
Roma, Camilla Siliotti, A Buon Diritto, Syed Hasnain, presidente
Unire, Valentina Itri, dell’Ufficio Immigrazione di Arci nazionale,
Vito Scalisi, presidente di Arci Roma, Giuseppe Giannetti, direttore
artistico di Roma Incontra il Mondo.
L’appuntamento di Roma, dal 10 al 13 ottobre, vedrà la presenza di
rappresentanti di oltre 60 associazioni, reti e movimenti
internazionali che in questi anni hanno attraversato il Festival, per
continuare a parlare di solidarietà internazionale con il protagonismo
della società civile e di chi, in prima persona, ha lottato per
esercitare il proprio diritto a migrare e ad avere protezione. Tra le
novità di questa edizione Sabir Teens, il programma per ragazze e
ragazzi tra i 15 e i 20 anni, per accogliere le richieste di aiuto che
sempre più frequentemente arrivano dalle nuove generazioni sulla
necessità di educare alla salute mentale e al benessere psicosociale.
Le giornate del Festival Sabir saranno animate da seminari, incontri
internazionali e formazioni. Grande spazio anche agli eventi
culturali, dalla presentazioni di libri e dibattiti, curati da
Cristian Raimo, alle mostre e installazioni, dai laboratori per
bambini alle proiezioni di film. Nelle serate del Festival spazio alla
musica live, con i concerti curati da Roma Incontra il Mondo, lo
storico progetto di Arci Roma nato nel 1994. La visione di Sabir
racconta tante idee di Mediterraneo, parte di una comunità con
un’eredità culturale comune, in dialogo per costruire futuri senza
barriere, di contaminazioni, di idiomi differenti, senza retoriche o
nostalgie.
(Red-Cro/Adnkronos)
ISSN 2465 – 1222
03-OTT-24 21:16
NNNN
VENERDÌ 04 OTTOBRE 2024 11.54.34
MIGRANTI: A ROMA DAL 10 AL 13 OTTOBRE TORNA FESTIVAL SABIR (1)
9CO1574642 4 CRO ITA R01
MIGRANTI: A ROMA DAL 10 AL 13 OTTOBRE TORNA FESTIVAL SABIR (1)
(9Colonne) Roma, 4 ott – Il Festival Sabir approda per la seconda parte della decima edizione a
Roma, dal 10 al 13 ottobre, presso la Città dell’Altra Economia, all’interno del
Campo Boario dell’ex-Mattatoio, in Largo Dino Frisullo. Il Festival Sabir è nato nel
2014 – ad un anno dalla strage di Lampedusa del 3 ottobre 2013 di cui proprio ieri si
celebrava il drammatico anniversario, nella Giornata della Memoria e dell’Accoglienza
istituita nel 2016 – con l’obiettivo di sostenere la partecipazione di una vasta
alleanza di comunità locali, territori, movimenti, associazioni e sindacati dei Paesi
che si affacciano sul Mediterraneo, che si mobilitano quotidianamente per la libertà,
i diritti fondamentali e il diritto a migrare e chiedere asilo. Da allora e nei dieci
anni successivi le politiche europee hanno continuato a provocare stragi alle
frontiere esterne e interne dell’UE, con oltre 30mila migranti morti nel Mediterraneo
di cui più di 1.200 minorenni. Il Festival Sabir è promosso da ARCI insieme a Caritas
Italiana, ACLI e CGIL, con la collaborazione di ASGI, Carta di Roma, UCCA, ARCS, A
Buon Diritto, UNIRE e Altreconomia e con il patrocinio del Comune di Roma, Università
di Roma Tre, Rai per la Sostenibilità ESG e la media partnership della TGR Lazio, Rai
Radio 3 e della DIRE, Agenzia di stampa nazionale. L’edizione di Roma del Festival
Sabir sarà presentata dai promotori con una conferenza stampa convocata per martedì 8
ottobre, alle ore 11, presso la sede della FNSI a Roma, in Via delle Botteghe Oscure
54. Dopo i saluti iniziali di Vittorio Di Trapani, presidente FNSI, previsti gli
interventi di Filippo Miraglia, responsabile Immigrazione di ARCI nazionale, Oliviero
Forti, responsabile dell’Ufficio Politiche Migratorie e Protezione Internazionale di
Caritas Italiana, Antonio Russo, vicepresidente Acli, Maria Grazia Gabrielli,
segretaria confederale della Cgil, Lorenzo Trucco, presidente ASGI, Valerio Cataldi,
presidente Carta di Roma, Paola Barretta, portavoce Carta di Roma, Camilla Siliotti,
A Buon Diritto, Syed Hasnain, presidente UNIRE, Valentina Itri, dell’Ufficio
Immigrazione di ARCI nazionale, Vito Scalisi, presidente di ARCI Roma, Giuseppe
Giannetti, direttore artistico di Roma Incontra il Mondo.
(SEGUE)
041154 OTT 24
MARTEDÌ 08 OTTOBRE 2024 15.12.02 ANSA CRONACA
Dal 10 al 13 ottobre a Roma la X edizione del Festival Sabir
Dal 10 al 13 ottobre a Roma la X edizione del Festival Sabir
Convegni internazionali, eventi culturali e tanta musica live
(ANSA) – ROMA, 08 OTT – Incontri, formazioni, seminari e
convegni internazionali con la presenza di oltre 60 reti
associative e movimenti, centinaia di attivisti e ospiti
provenienti da Libano, Palestina, Tunisia e da molti Paesi
europei. Ma anche eventi culturali, mostre, installazioni,
presentazioni di libri, cinema, una selezioni di incontri curata
da Christian Raimo e tanta musica dal vivo promossa da ‘Roma
Incontra il Mondo’. Tutto questo è il Festival Sabir che dal 10
al 13 ottobre si svolgerà a Roma nella Città dell’Altra Economia
a Testaccio, all’interno del Campo Boario dell’ex Mattatorio.
“Una strada di dialogo e pace contro la politica dei muri”
hanno spiegato i promotori presentando la decima edizione del
Festival Sabir, nato nel 2014 ad un anno dalla strage di
Lampedusa del 3 ottobre 2013, promosso da Arci insieme a
Caritas Italiana, Acli e Cgil, con la collaborazione di AsgI,
Carta di Roma, Ucca, Arcs, A Buon Diritto, Unire e Altreconomia.
“Il Festival Sabir approda a Roma con l’obiettivo – hanno
puntualizzato – di rilanciare il dialogo tra le forze sociali
dei Paesi del Mediterraneo, rafforzando i legami tra chi vive
sulla sponda nord e chi vive a sud e ad est. Un dialogo da
contrapporre alla politica dei muri e del neo colonialismo che
stanno perseguendo i governi dell’Ue, abdicando alla civiltà
giuridica europea e alla tradizione dei diritti umani che ha
caratterizzato il dopo guerra nel nostro continente. In una
stagione buia, nella quale prevalgono guerre, violenze e muri,
il nostro contributo di relazioni internazionali e di proposte
va esattamente nella direzione opposta. Con le proposte
culturali vogliamo contribuire a ricostruire un linguaggio
comune del Mediterraneo, guardando a ciò che ci unisce per
indicare una strada di dialogo e pace”.
Tra le novità di questa decima edizione Sabir Teens, il
programma per ragazze e ragazzi tra i 15 e i 20 anni, per
accogliere le richieste di aiuto che sempre più frequentemente
arrivano dalle nuove generazioni sulla necessità di educare alla
salute mentale e al benessere psicosociale. Ad aprire il
Festivala Sabir, giovedì 10 ottobre alle ore 11, l’incontro ’10
anni di fortezza Europa, 10 anni di impegno, denuncia e
solidarietà, per ripercorrere alcuni momenti chiave dell’ultimo
decennio, le sfide che abbiamo raccolto, le iniziative e le
proposte che insieme abbiamo messo in campo per contrastare le
politiche di chiusura, di esclusione, di esternalizzazione delle
frontiere e di criminalizzazione dell’immigrazione e della
solidarietà”. Il programma del festival si può trovare su:
https://www.festivalsabir.it/. (ANSA).
2024-10-08T15:11:00+02:00
DE
MARTEDÌ 08 OTTOBRE 2024 15.12.22 ANSA LAZIO
Dal 10 al 13 ottobre a Roma la X edizione del Festival Sabir
Dal 10 al 13 ottobre a Roma la X edizione del Festival Sabir
Convegni internazionali, eventi culturali e tanta musica live
(ANSA) – ROMA, 08 OTT – Incontri, formazioni, seminari e
convegni internazionali con la presenza di oltre 60 reti
associative e movimenti, centinaia di attivisti e ospiti
provenienti da Libano, Palestina, Tunisia e da molti Paesi
europei. Ma anche eventi culturali, mostre, installazioni,
presentazioni di libri, cinema, una selezioni di incontri curata
da Christian Raimo e tanta musica dal vivo promossa da ‘Roma
Incontra il Mondo’. Tutto questo è il Festival Sabir che dal 10
al 13 ottobre si svolgerà a Roma nella Città dell’Altra Economia
a Testaccio, all’interno del Campo Boario dell’ex Mattatorio.
“Una strada di dialogo e pace contro la politica dei muri”
hanno spiegato i promotori presentando la decima edizione del
Festival Sabir, nato nel 2014 ad un anno dalla strage di
Lampedusa del 3 ottobre 2013, promosso da Arci insieme a
Caritas Italiana, Acli e Cgil, con la collaborazione di AsgI,
Carta di Roma, Ucca, Arcs, A Buon Diritto, Unire e Altreconomia.
“Il Festival Sabir approda a Roma con l’obiettivo – hanno
puntualizzato – di rilanciare il dialogo tra le forze sociali
dei Paesi del Mediterraneo, rafforzando i legami tra chi vive
sulla sponda nord e chi vive a sud e ad est. Un dialogo da
contrapporre alla politica dei muri e del neo colonialismo che
stanno perseguendo i governi dell’Ue, abdicando alla civiltà
giuridica europea e alla tradizione dei diritti umani che ha
caratterizzato il dopo guerra nel nostro continente. In una
stagione buia, nella quale prevalgono guerre, violenze e muri,
il nostro contributo di relazioni internazionali e di proposte
va esattamente nella direzione opposta. Con le proposte
culturali vogliamo contribuire a ricostruire un linguaggio
comune del Mediterraneo, guardando a ciò che ci unisce per
indicare una strada di dialogo e pace”.
Tra le novità di questa decima edizione Sabir Teens, il
programma per ragazze e ragazzi tra i 15 e i 20 anni, per
accogliere le richieste di aiuto che sempre più frequentemente
arrivano dalle nuove generazioni sulla necessità di educare alla
salute mentale e al benessere psicosociale. Ad aprire il
Festivala Sabir, giovedì 10 ottobre alle ore 11, l’incontro ’10
anni di fortezza Europa, 10 anni di impegno, denuncia e
solidarietà, per ripercorrere alcuni momenti chiave dell’ultimo
decennio, le sfide che abbiamo raccolto, le iniziative e le
proposte che insieme abbiamo messo in campo per contrastare le
politiche di chiusura, di esclusione, di esternalizzazione delle
frontiere e di criminalizzazione dell’immigrazione e della
solidarietà”. Il programma del festival si può trovare su:
https://www.festivalsabir.it/. (ANSA).
2024-10-08T15:11:00+02:00
DE
MARTEDÌ 08 OTTOBRE 2024 18.31.13
SOCIALE. IL FESTIVAL SABIR FA TAPPA A ROMA, SI PARTE GIOVEDÌ 10
DIR2828 3 SOC 0 RR1 N/POL / DIR /TXT
SOCIALE. IL FESTIVAL SABIR FA TAPPA A ROMA, SI PARTE GIOVEDÌ 10
SECONDO CAPITOLO EDIZIONE 2024, PER ‘DIALOGO PACE IN TEMPI BUI’
(DIRE) Roma, 8 ott. – “Il Festival Sabir approda a Roma con
l’obiettivo di rilanciare il dialogo tra le forze sociali dei
Paesi del Mediterraneo, rafforzando i legami tra chi vive sulla
sponda nord e chi vive a sud e ad est. Un dialogo da contrapporre
alla politica dei muri e del neo colonialismo che stanno
perseguendo i governi dell’Ue, abdicando alla civiltà giuridica
europea e alla tradizione dei diritti umani che ha caratterizzato
il dopo guerra nel nostro continente”. Così gli organizzatori del
Festival Sabir, che si terrà a Roma dal 10 al 13 ottobre, hanno
presentato il secondo capitolo della decima edizione dell’evento,
nel corso di una conferenza stampa stamani presso la sede della
Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi). La prima
parte della rassegna si è svolta dal 18 al 20 aprile a Prato.
Nelle giornate del Festival si alterneranno incontri,
formazioni, seminari e convegni internazionali, e vedranno la
presenza di oltre 60 reti associative e movimenti, centinaia di
attivisti e ospiti provenienti da Libano, Palestina, Tunisia e da
molti Paesi europei. Appuntamento alla Città dell’Altra Economia,
all’interno del Campo Boario dell’ex-Mattatoio, in Largo Dino
Frisullo.
Grande spazio anche agli eventi culturali, con mostre,
installazioni, presentazioni di libri, cinema e musica. Una
selezione di incontri sarà a cura di Christian Raimo. Le serate
del Festival saranno invece animate dalla musica live, con i
concerti curati da Roma Incontra il Mondo, lo storico progetto di
Arci Roma nato trent’anni fa, nel 1994.
“In una stagione buia, nella quale prevalgono guerre,
violenze e muri- hanno detto ancora gli organizzatori- il nostro
contributo di relazioni internazionali e di proposte va
esattamente nella direzione opposta. Con le proposte culturali
vogliamo contribuire a ricostruire un linguaggio comune del
Mediterraneo, guardando a ciò che ci unisce, ai secoli di cultura
comune che abbiamo alle spalle, per indicare una strada di
dialogo e pace”.(SEGUE)
(Com/Alf/Dire)
18:28 08-10-24
NNNN
MARTEDÌ 08 OTTOBRE 2024 18.31.13
SOCIALE. IL FESTIVAL SABIR FA TAPPA A ROMA, SI PARTE GIOVEDÌ 10 -2-
DIR2829 3 SOC 0 RR1 N/POL / DIR /TXT
SOCIALE. IL FESTIVAL SABIR FA TAPPA A ROMA, SI PARTE GIOVEDÌ 10 -2-
(DIRE) Roma, 8 ott. – Tra le novità di questa edizione c’è Sabir
Teens, il programma per ragazze e ragazzi tra i 15 e i 20 anni,
per accogliere le richieste di aiuto che sempre più
frequentemente arrivano dalle nuove generazioni sulla necessità
di educare alla salute mentale e al benessere psicosociale.
Ad aprire il Festival Sabir, giovedì 10 ottobre alle ore ore
11, l’incontro ’10 anni di fortezza Europa, 10 anni di impegno,
denuncia e solidarietà’, per ripercorrere alcuni momenti chiave
dell’ultimo decennio, le sfide che abbiamo raccolto, le
iniziative e le proposte che insieme abbiamo messo in campo per
contrastare le politiche di chiusura, di esclusione, di
esternalizzazione delle frontiere e di criminalizzazione
dell’immigrazione e della solidarietà.
Il Festival Sabir, nato nel 2014 ad un anno dalla strage di
Lampedusa del 3 ottobre 2013, è promosso da Arci insieme a
Caritas Italiana, Acli e Cgil, con la collaborazione di Asgi,
Carta di Roma, Ucca, Arcs, A Buon Diritto, Unire e Altreconomia e
con il patrocinio del Comune di Roma, Università di Roma Tre,
Rai per la Sostenibilità ESG e la media partnership della Tgr
Lazio, Rai Radio 3 e della Dire, agenzia di stampa nazionale.
All’indirizzo https://www.festivalsabir.it/ sono disponibili le
info e il programma completo del Festival.
(Com/Alf/Dire)
18:28 08-10-24
NNNN
MARTEDÌ 08 OTTOBRE 2024 19.29.02
Mediterraneo, a Roma la X edizione del Festival Sabir
Mediterraneo, a Roma la X edizione del Festival Sabir
10-13 ottobre. Ospiti da Libano, Palestina, Tunisia, Europa
(ANSAmed) – ROMA, 08 OTT – Incontri, formazioni, seminari e
convegni internazionali con la presenza di oltre 60 reti
associative e movimenti, centinaia di attivisti e ospiti
provenienti da Libano, Palestina, Tunisia e da molti Paesi
europei. Ma anche eventi culturali, mostre, installazioni,
presentazioni di libri, cinema, una selezioni di incontri curata
da Christian Raimo e tanta musica dal vivo promossa da ‘Roma
Incontra il Mondo’. Tutto questo è il Festival Sabir che dal 10
al 13 ottobre si svolgerà a Roma nella Città dell’Altra Economia
a Testaccio, all’interno del Campo Boario dell’ex Mattatorio.
“Una strada di dialogo e pace contro la politica dei muri”
hanno spiegato i promotori presentando la decima edizione del
Festival diffuso delle culture del Mediterraneo, nato nel 2014
ad un anno dalla strage di Lampedusa del 3 ottobre 2013,
promosso da Arci insieme a Caritas Italiana, Acli e Cgil, con la
collaborazione di AsgI, Carta di Roma, Ucca, Arcs, A Buon
Diritto, Unire e Altreconomia.
“Il Festival Sabir approda a Roma con l’obiettivo – hanno
puntualizzato – di rilanciare il dialogo tra le forze sociali
dei Paesi del Mediterraneo, rafforzando i legami tra chi vive
sulla sponda nord e chi vive a sud e ad est. Un dialogo da
contrapporre alla politica dei muri e del neo colonialismo che
stanno perseguendo i governi dell’Ue, abdicando alla civiltà
giuridica europea e alla tradizione dei diritti umani che ha
caratterizzato il dopo guerra nel nostro continente. In una
stagione buia, nella quale prevalgono guerre, violenze e muri,
il nostro contributo di relazioni internazionali e di proposte
va esattamente nella direzione opposta. Con le proposte
culturali vogliamo contribuire a ricostruire un linguaggio
comune del Mediterraneo, guardando a ciò che ci unisce per
indicare una strada di dialogo e pace”.
Tra le novità di questa decima edizione Sabir Teens, il
programma per ragazze e ragazzi tra i 15 e i 20 anni, per
accogliere le richieste di aiuto che sempre più frequentemente
arrivano dalle nuove generazioni sulla necessità di educare alla
salute mentale e al benessere psicosociale. Ad aprire il
Festival Sabir, giovedì 10 ottobre alle ore 11, l’incontro ’10
anni di fortezza Europa, 10 anni di impegno, denuncia e
solidarietà, per ripercorrere alcuni momenti chiave dell’ultimo
decennio, le sfide che abbiamo raccolto, le iniziative e le
proposte che insieme abbiamo messo in campo per contrastare le
politiche di chiusura, di esclusione, di esternalizzazione delle
frontiere e di criminalizzazione dell’immigrazione e della
solidarietà”. Il programma del festival si può trovare su:
https://www.festivalsabir.it/. (ANSAmed).
2024-10-08T19:28:00+02:00
NS-DE
MERCOLEDÌ 09 OTTOBRE 2024 11.23.45
MIGRANTI, CGIL: DAL 10 AL 13 OTTOBRE AL FESTIVAL SABIR PER DISCUTERE DI ACCOGLIENZA E INCLUSIONE
9CO1576205 4 POL ITA R01
MIGRANTI, CGIL: DAL 10 AL 13 OTTOBRE AL FESTIVAL SABIR PER DISCUTERE DI ACCOGLIENZA E INCLUSIONE
(9Colonne) Roma, 9 ott – “SABIR è un luogo importante di riflessione e conoscenza, di condivisione e impegno, di denuncia e proposta sui temi delle migrazioni”. Ad affermarlo la segretaria confederale della Cgil, Maria Grazia Gabrielli, alla vigilia della decima edizione del Festival SABIR che si terrà da domani a domenica 13 ottobre alla Città dell’Altra Economia di Roma. Un evento promosso dall’Arci, insieme a Cgil, Caritas, Acli e con la collaborazione di Asgi, Carta di Roma, Ucca, Arcs, A Buon Diritto, Unire e Altreconomia.
Quattro giorni di incontri, musica, mostre, che vedranno la partecipazione della Cgil a partire dall’evento di apertura, giovedì 10 ottobre alle ore 11, con l’intervento della segretaria confederale Maria Grazia Gabrielli. Tra i tanti appuntamenti in programma diversi quelli organizzati dalla Cgil. Doppia iniziativa venerdì 11 ottobre: alle ore 9.30, promossa insieme alla Fp Cgil, “Le lavoratrici e i lavoratori del sistema pubblico dei servizi per l’immigrazione in Italia e in Europa”; alle ore 16 “No razzismo: la rete internazionale dei sindacati antifascisti contro estrema destra e xenofobia”; sabato 12 ottobre appuntamento alle ore 14 con il dibattito “Liber3 di partire, Liber3 di restare”.
“Il contributo della Cgil a questo Festival – aggiunge Gabrielli – sarà quello di confermare il lavoro come condizione di inclusione, questo è un cardine importante all’interno di una complessiva revisione delle politiche migratorie in Italia e in Europa”. “Porteremo quindi all’attenzione del dibattito la condizione del lavoro, partendo dalla necessità di una diversa e nuova politica comune sulle migrazioni, per favorire – ha concluso la segretaria confederale – un salto di paradigma rispetto alla gestione attuale”.
(red – deg – PO)
091123 OTT 24
MERCOLEDÌ 09 OTTOBRE 2024 11.28.54
MIGRANTI: AL VIA FESTIVAL SABIR A ROMA, PER DISCUTERE DI ACCOGLIENZA E INCLUSIONE =
ADN0308 7 ECO 0 ADN ECO NAZ
MIGRANTI: AL VIA FESTIVAL SABIR A ROMA, PER DISCUTERE DI ACCOGLIENZA E INCLUSIONE =
Fino al 13 ottobre alla Città dell’Altra Economia con Cgil
Roma, 9 ott. – (Adnkronos) – ”SABIR è un luogo importante di
riflessione e conoscenza, di condivisione e impegno, di denuncia e
proposta sui temi delle migrazioni”. Ad affermarlo la segretaria
confederale della Cgil, Maria Grazia Gabrielli, alla vigilia della
decima edizione del Festival SABIR che si terrà da domani a domenica
13 ottobre alla Città dell’Altra Economia di Roma. Un evento promosso
dall’Arci, insieme a Cgil, Caritas, Acli e con la collaborazione di
Asgi, Carta di Roma, Ucca, Arcs, A Buon Diritto, Unire e Altreconomia.
Quattro giorni di incontri, musica, mostre, che vedranno la
partecipazione della Cgil a partire dall’evento di apertura, giovedì
10 ottobre alle ore 11, con l’intervento della segretaria confederale
Maria Grazia Gabrielli. Tra i tanti appuntamenti in programma diversi
quelli organizzati dalla Cgil. Doppia iniziativa venerdì 11 ottobre:
alle ore 9.30, promossa insieme alla Fp Cgil, ‘Le lavoratrici e i
lavoratori del sistema pubblico dei servizi per l’immigrazione in
Italia e in Europa’; alle ore 16 ‘No razzismo: la rete internazionale
dei sindacati antifascisti contro estrema destra e xenofobia’; sabato
12 ottobre appuntamento alle ore 14 con il dibattito ‘Liber3 di
partire, Liber3 di restare’.
”Il contributo della Cgil a questo Festival – aggiunge Gabrielli –
sarà quello di confermare il lavoro come condizione di inclusione,
questo è un cardine importante all’interno di una complessiva
revisione delle politiche migratorie in Italia e in Europa. Porteremo
quindi all’attenzione del dibattito la condizione del lavoro, partendo
dalla necessità di una diversa e nuova politica comune sulle
migrazioni, per favorire – conclude la segretaria confederale – un
salto di paradigma rispetto alla gestione attuale”.
(Mst/Adnkronos)
ISSN 2465 – 1222
09-OTT-24 11:28
NNNN
MERCOLEDÌ 09 OTTOBRE 2024 12.16.49
MIGRANTI. CGIL: DAL 10 AL FESTIVAL SABIR PER DISCUTERE DI INCLUSIONE
DIR1003 3 POL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT
MIGRANTI. CGIL: DAL 10 AL FESTIVAL SABIR PER DISCUTERE DI INCLUSIONE
(DIRE) Roma, 9 ott. – “SABIR è un luogo importante di riflessione
e conoscenza, di condivisione e impegno, di denuncia e proposta
sui temi delle migrazioni”. Ad affermarlo la segretaria
confederale della Cgil, Maria Grazia Gabrielli, alla vigilia
della decima edizione del Festival SABIR che si terrà da domani a
domenica 13 ottobre alla Città dell’Altra Economia di Roma. Un
evento promosso dall’Arci, insieme a Cgil, Caritas, Acli e con la
collaborazione di Asgi, Carta di Roma, Ucca, Arcs, A Buon
Diritto, Unire e Altreconomia.
Quattro giorni di incontri, musica, mostre, che vedranno la
partecipazione della Cgil a partire dall’evento di apertura,
giovedì 10 ottobre alle ore 11, con l’intervento della segretaria
confederale Maria Grazia Gabrielli. Tra i tanti appuntamenti in
programma diversi quelli organizzati dalla Cgil. Doppia
iniziativa venerdì 11 ottobre: alle ore 9.30, promossa insieme
alla Fp Cgil, “Le lavoratrici e i lavoratori del sistema pubblico
dei servizi per l’immigrazione in Italia e in Europa”; alle ore
16 “No razzismo: la rete internazionale dei sindacati
antifascisti contro estrema destra e xenofobia”; sabato 12
ottobre appuntamento alle ore 14 con il dibattito “Liber3 di
partire, Liber3 di restare”.
“Il contributo della Cgil a questo Festival – aggiunge
Gabrielli – sarà quello di confermare il lavoro come condizione
di inclusione, questo è un cardine importante all’interno di una
complessiva revisione delle politiche migratorie in Italia e in
Europa”. “Porteremo quindi all’attenzione del dibattito la
condizione del lavoro, partendo dalla necessità di una diversa e
nuova politica comune sulle migrazioni, per favorire – ha
concluso la segretaria confederale – un salto di paradigma
rispetto alla gestione attuale”. Per informazioni:
(Tar/ Dire)
12:15 09-10-24
NNNN
GIOVEDÌ 10 OTTOBRE 2024 17.14.55
MIGRANTI. L’APPELLO DELLE ASSOCIAZIONI: SERVE TRIBUNALE SU ABUSI
DIR3106 3 POL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT
MIGRANTI. L’APPELLO DELLE ASSOCIAZIONI: SERVE TRIBUNALE SU ABUSI
DAL FESTIVAL SABIR: FAR LUCE SU PAESI MEDITERRANEO
(DIRE) Roma, 10 ott. – Una sessione del Tribunale permanente dei
popoli (Tpp) focalizzata sui migranti da tenere in Italia entro
il 2025, che possa far luce sulle violazioni a cui da anni
migliaia di persone in movimento sono esposte su ambo le sponde
del Mediterraneo: non solo naufragi, ma anche detenzioni
arbitrarie, fogli di via, rimpatri, respingimenti, violenze
verbali, fisiche, sessuali. Un fenomeno che riguarda chi fugge da
guerre, persecuzioni e fame. Contro l’impunità di cui godono i
paesi nordafricani e dell’Unione europea, legati da accordi da
milioni di euro per bloccare le partenze, la società civile
lancia l’appello a tenere una sessione specifica in seno al
Tribunale permanente dei popoli, esperienza giuridica ideata tra
gli anni Sessanta e Settanta per giudicare i crimini commessi
nella guerra del Vietnam e durante le dittature dell’America
latina. I principi guida sono verità e giustizia. Non essendo un
organo della magistratura, non emette sentenze vincolanti. Ma
negli anni ha giocato un grande ruolo nel far emergere casi di
violazioni umane ma anche ecologiche ed economiche su larga
scala, raccogliendo testimonianze e individuando i responsabili,
e promuovendo documentazione e ricerca per la formulazione di
proposte sulla effettiva implementazione delle sentenze.
L’occasione è un panel nella prima giornata del Festival SABIR,
in corso fino a domenica alla Città dell’altra Economia, a Roma.
“Nei paesi del Maghreb le violenze contro i migranti sono oggi
la principale preoccupazione delle associazioni per ri diritti
umani” ha detto Alaa Talbi, del Tunisian Forum for Economic and
Social Rights (FTDES). Il suo paese, continua Talbi, “applica
l’esternalizzazione delle frontiere tramite accordi con l’Ue e
l’Italia”. Oggi la guardia costiera, finanziata anche
dall’Italia, “intercetta l’80% dei migranti che partono via
mare”. Studi del Forum tunisino informano che in Tunisia il 77%
dei migranti intervistati afferma di aver subito una o più forme
di violenza; quella verbale interessa il 67%, quella fisica il
56,7%. Solo il 5% ha presentato una denuncia mentre il 40%
dichiara di non volerlo fare a causa del proprio status
amministrativo, mentre il 90% vive nella paura di finire agli
arresti.(SEGUE)
(Alf/Dire)
17:12 10-10-24
NNNN
GIOVEDÌ 10 OTTOBRE 2024 17.22.27
MIGRANTI. L’APPELLO DELLE ASSOCIAZIONI: SERVE TRIBUNALE SU ABUSI /FOTO
DIR3138 3 POL 0 RR1 N/POL / DIR MPH/TXT
MIGRANTI. L’APPELLO DELLE ASSOCIAZIONI: SERVE TRIBUNALE SU ABUSI /FOTO
DAL FESTIVAL SABIR: FAR LUCE SU PAESI MEDITERRANEO
(DIRE) Roma, 10 ott. – Una sessione del Tribunale permanente dei
popoli (Tpp) focalizzata sui migranti da tenere in Italia entro
il 2025, che possa far luce sulle violazioni a cui da anni
migliaia di persone in movimento sono esposte su ambo le sponde
del Mediterraneo: non solo naufragi, ma anche detenzioni
arbitrarie, fogli di via, rimpatri, respingimenti, violenze
verbali, fisiche, sessuali. Un fenomeno che riguarda chi fugge da
guerre, persecuzioni e fame. Contro l’impunità di cui godono i
paesi nordafricani e dell’Unione europea, legati da accordi da
milioni di euro per bloccare le partenze, la società civile
lancia l’appello a tenere una sessione specifica in seno al
Tribunale permanente dei popoli, esperienza giuridica ideata tra
gli anni Sessanta e Settanta per giudicare i crimini commessi
nella guerra del Vietnam e durante le dittature dell’America
latina. I principi guida sono verità e giustizia. Non essendo un
organo della magistratura, non emette sentenze vincolanti. Ma
negli anni ha giocato un grande ruolo nel far emergere casi di
violazioni umane ma anche ecologiche ed economiche su larga
scala, raccogliendo testimonianze e individuando i responsabili,
e promuovendo documentazione e ricerca per la formulazione di
proposte sulla effettiva implementazione delle sentenze.
L’occasione è un panel nella prima giornata del Festival SABIR,
in corso fino a domenica alla Città dell’altra Economia, a Roma.
“Nei paesi del Maghreb le violenze contro i migranti sono oggi
la principale preoccupazione delle associazioni per ri diritti
umani” ha detto Alaa Talbi, del Tunisian Forum for Economic and
Social Rights (FTDES). Il suo paese, continua Talbi, “applica
l’esternalizzazione delle frontiere tramite accordi con l’Ue e
l’Italia”. Oggi la guardia costiera, finanziata anche
dall’Italia, “intercetta l’80% dei migranti che partono via
mare”. Studi del Forum tunisino informano che in Tunisia il 77%
dei migranti intervistati afferma di aver subito una o più forme
di violenza; quella verbale interessa il 67%, quella fisica il
56,7%. Solo il 5% ha presentato una denuncia mentre il 40%
dichiara di non volerlo fare a causa del proprio status
amministrativo, mentre il 90% vive nella paura di finire agli
arresti.
In Marocco le cose non vanno meglio: dagli assalti a Ceuta e
Melilla – enclave spagnole in territorio marocchino, dove i
migranti si ammassano cercando di entrare e sfidando recinzioni
altissime e la polizia di entrambi i paesi – a quelli che tentano
la rotta mediterranea verso l’Europa, o che semplicemente
arrivano da ogni parte dell’Africa per lavorare: “Tutti loro si
vedono disconosciuti i diritti dei cittadini marocchini” avverte
Kamal Lahbib, del Forum des alternatives Maroc (FMAS), che cita
anche il tema “dell’identità negata ai morti in mare, alle
frontiere o nel deserto”, uccisi sia da incidenti durante il
viaggio ma anche per “le violenze della polizia marocchina o
spagnola”.
Infine, l’Egitto: “È uno dei partner più importanti per l’Ue”
ricorda Nour Khalil, attivista della Refugees Platform in Egypt
(RPE). “Oggi è circondato dalle peggiori guerre e quindi crisi
umanitarie: Sudan e Gaza”. La Piattaforma ha analizzato la
condizione dei profughi da questi due paesi: “Chi arriva da Gaza-
spiega- deve pagare dai 7mila dollari in su, ma ha il permesso di
soggiorno solo per 45 giorni”. I rifugiati che arrivano invece
dal Sudan “rischiano l’arresto”. Migliaia quelli già incarcerati,
tra cui anche “donne, bambini, anziani, feriti” e questo
chiaramente “viola il diritto internazionale” avverte Khalil.
Fausto Melluso di Arci evidenzia invece come, nonostante
queste denunce, “i governi europei e la stessa Ue continuino a
ritenere paesi come Egitto e Tunisia sicuri per i migranti da
rimpatriare” o con cui stringere accordi, come quello con la
guardia costiera libica stretto dall’Italia, per “trattenere le
partenze”. A loro volta gli Stati europei si macchiano di
“arresti e detenzioni arbitrarie, fogli di via, rimpatri,
respingimenti, negazione dell’assistenza”.
Antonio Manganella di Avocats Sans Frontières evidenzia: “La
lotta per i diritti dei migranti riguarda anche i diritti nei
nostri stessi paesi europei”. Dietro al tema migratorio ci sono
poi “interessi economici”, come quelli energetici, “che legano
tutti. Non è un caso che spesso si senta dire che la politica
estera italiana la definisce Eni”, conclude.
(Alf/Dire)
17:19 10-10-24
NNNN
GIOVEDÌ 10 OTTOBRE 2024 18.20.57
MIGRANTI. ROMA, DOMANI CONFERENZA STAMPA SU ‘DL PIANTEDOSI CONTRO ONG’
DIR3402 3 POL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT
MIGRANTI. ROMA, DOMANI CONFERENZA STAMPA SU ‘DL PIANTEDOSI CONTRO ONG’
AL FESTIVAL SABIR DOPO RINVIO CORTE COSTITUZIONALE
(DIRE) Roma, 10 ott. – Nel corso di uno dei giudizi avviati dalla
Ong SOS Mediterranee contro il fermo amministrativo della nave
della flotta civile Ocean Viking, è stata rimessa alla Corte
Costituzionale la questione di legittimità costituzionale del
decreto legge n.1/2023 (cd. decreto Piantedosi contro le Ong).
Come informa l’organizzazione in una nota, ora la Corte
costituzionale è chiamata a decidere della legittimità di tali
provvedimenti.
Per condividere documenti e informazioni rilevanti sul tema è
convocata una conferenza stampa per domani 11 ottobre, alle ore
13, presso la Città dell’Altra Economia, nel quartiere Testaccio
a Roma, nell’ambito della decima edizione del Festival SABIR,
presso la Sala Fondazione Culturasì.
Alla conferenza stampa interverranno Filippo Miraglia,
responsabile Immigrazione di Arci nazionale, Giorgia Girometti,
responsabile comunicazione operazioni SOS Mediterranee,
l’avvocata Francesca Cancellaro e l’avvocato Dario Belluccio.
Dall’entrata in vigore del decreto legge Piantedosi sono stati
oltre 25 i fermi amministrativi delle navi delle Ong della flotta
civile che effettuano operazioni di ricerca e salvataggio in
mare, in particolare lungo le insicure rotte che partono dalla
Tunisia e dalla Libia. Sanzioni che hanno fortemente limitato la
capacità di soccorso nel Mar Mediterraneo e contribuito al
rafforzamento delle attività illegali della Guardia costiera
libica e al respingimento di richiedenti asilo.
(Com/Alf/Dire)
18:17 10-10-24
NNNN
GIOVEDÌ 10 OTTOBRE 2024 18.27.16
MIGRANTI. L’APPELLO DELLE ASSOCIAZIONI: SERVE TRIBUNALE SU ABUSI
DIR3106 3 POL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT
MIGRANTI. L’APPELLO DELLE ASSOCIAZIONI: SERVE TRIBUNALE SU ABUSI
DAL FESTIVAL SABIR: FAR LUCE SU PAESI MEDITERRANEO
(DIRE) Roma, 10 ott. – Una sessione del Tribunale permanente dei
popoli (Tpp) focalizzata sui migranti da tenere in Italia entro
il 2025, che possa far luce sulle violazioni a cui da anni
migliaia di persone in movimento sono esposte su ambo le sponde
del Mediterraneo: non solo naufragi, ma anche detenzioni
arbitrarie, fogli di via, rimpatri, respingimenti, violenze
verbali, fisiche, sessuali. Un fenomeno che riguarda chi fugge da
guerre, persecuzioni e fame. Contro l’impunità di cui godono i
paesi nordafricani e dell’Unione europea, legati da accordi da
milioni di euro per bloccare le partenze, la società civile
lancia l’appello a tenere una sessione specifica in seno al
Tribunale permanente dei popoli, esperienza giuridica ideata tra
gli anni Sessanta e Settanta per giudicare i crimini commessi
nella guerra del Vietnam e durante le dittature dell’America
latina. I principi guida sono verità e giustizia. Non essendo un
organo della magistratura, non emette sentenze vincolanti. Ma
negli anni ha giocato un grande ruolo nel far emergere casi di
violazioni umane ma anche ecologiche ed economiche su larga
scala, raccogliendo testimonianze e individuando i responsabili,
e promuovendo documentazione e ricerca per la formulazione di
proposte sulla effettiva implementazione delle sentenze.
L’occasione è un panel nella prima giornata del Festival SABIR,
in corso fino a domenica alla Città dell’altra Economia, a Roma.
“Nei paesi del Maghreb le violenze contro i migranti sono oggi
la principale preoccupazione delle associazioni per ri diritti
umani” ha detto Alaa Talbi, del Tunisian Forum for Economic and
Social Rights (FTDES). Il suo paese, continua Talbi, “applica
l’esternalizzazione delle frontiere tramite accordi con l’Ue e
l’Italia”. Oggi la guardia costiera, finanziata anche
dall’Italia, “intercetta l’80% dei migranti che partono via
mare”. Studi del Forum tunisino informano che in Tunisia il 77%
dei migranti intervistati afferma di aver subito una o più forme
di violenza; quella verbale interessa il 67%, quella fisica il
56,7%. Solo il 5% ha presentato una denuncia mentre il 40%
dichiara di non volerlo fare a causa del proprio status
amministrativo, mentre il 90% vive nella paura di finire agli
arresti.(SEGUE)
(Alf/Dire)
17:12 10-10-24
NNNN
GIOVEDÌ 10 OTTOBRE 2024 18.27.16
MIGRANTI. L’APPELLO DELLE ASSOCIAZIONI: SERVE TRIBUNALE SU ABUSI -2-
DIR3107 3 POL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT
MIGRANTI. L’APPELLO DELLE ASSOCIAZIONI: SERVE TRIBUNALE SU ABUSI -2-
(DIRE) Roma, 10 ott. – In Marocco le cose non vanno meglio: dagli
assalti a Ceuta e Melilla – enclave spagnole in territorio
marocchino, dove i MIGRANTI si ammassano cercando di entrare e
sfidando recinzioni altissime e la polizia di entrambi i paesi –
a quelli che tentano la rotta mediterranea verso l’Europa, o che
semplicemente arrivano da ogni parte dell’Africa per lavorare:
“Tutti loro si vedono disconosciuti i diritti dei cittadini
marocchini” avverte Kamal Lahbib, del Forum des alternatives
Maroc (FMAS), che cita anche il tema “dell’identità negata ai
morti in mare, alle frontiere o nel deserto”, uccisi sia da
incidenti durante il viaggio ma anche per “le violenze della
polizia marocchina o spagnola”.
Infine, l’Egitto: “È uno dei partner più importanti per l’Ue”
ricorda Nour Khalil, attivista della Refugees Platform in Egypt
(RPE). “Oggi è circondato dalle peggiori guerre e quindi crisi
umanitarie: Sudan e Gaza”. La Piattaforma ha analizzato la
condizione dei profughi da questi due paesi: “Chi arriva da Gaza-
spiega- deve pagare dai 7mila dollari in su, ma ha il permesso di
soggiorno solo per 45 giorni”. I rifugiati che arrivano invece
dal Sudan “rischiano l’arresto”. Migliaia quelli già incarcerati,
tra cui anche “donne, bambini, anziani, feriti” e questo
chiaramente “viola il diritto internazionale” avverte
Khalil.(SEGUE)
(Alf/Dire)
17:12 10-10-24
NNNN
GIOVEDÌ 10 OTTOBRE 2024 18.27.16
MIGRANTI. L’APPELLO DELLE ASSOCIAZIONI: SERVE TRIBUNALE SU ABUSI -3-
DIR3108 3 POL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT
MIGRANTI. L’APPELLO DELLE ASSOCIAZIONI: SERVE TRIBUNALE SU ABUSI -3-
(DIRE) Roma, 10 ott. – Fausto Melluso di Arci evidenzia invece
come, nonostante queste denunce, “i governi europei e la stessa
Ue continuino a ritenere paesi come Egitto e Tunisia sicuri per i
MIGRANTI da rimpatriare” o con cui stringere accordi, come quello
con la guardia costiera libica stretto dall’Italia, per
“trattenere le partenze”. A loro volta gli Stati europei si
macchiano di “arresti e detenzioni arbitrarie, fogli di via,
rimpatri, respingimenti, negazione dell’assistenza”.
Antonio Manganella di Avocats Sans Frontières evidenzia: “La
lotta per i diritti dei MIGRANTI riguarda anche i diritti nei
nostri stessi paesi europei”. Dietro al tema migratorio ci sono
poi “interessi economici”, come quelli energetici, “che legano
tutti. Non è un caso che spesso si senta dire che la politica
estera italiana la definisce Eni”, conclude.
(Alf/Dire)
17:12 10-10-24
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GIOVEDÌ 10 OTTOBRE 2024 18.27.18
MIGRANTI. L’APPELLO DELLE ASSOCIAZIONI: SERVE TRIBUNALE SU ABUSI /FOTO
DIR3138 3 POL 0 RR1 N/POL / DIR MPH/TXT
MIGRANTI. L’APPELLO DELLE ASSOCIAZIONI: SERVE TRIBUNALE SU ABUSI /FOTO
DAL FESTIVAL SABIR: FAR LUCE SU PAESI MEDITERRANEO
(DIRE) Roma, 10 ott. – Una sessione del Tribunale permanente dei
popoli (Tpp) focalizzata sui migranti da tenere in Italia entro
il 2025, che possa far luce sulle violazioni a cui da anni
migliaia di persone in movimento sono esposte su ambo le sponde
del Mediterraneo: non solo naufragi, ma anche detenzioni
arbitrarie, fogli di via, rimpatri, respingimenti, violenze
verbali, fisiche, sessuali. Un fenomeno che riguarda chi fugge da
guerre, persecuzioni e fame. Contro l’impunità di cui godono i
paesi nordafricani e dell’Unione europea, legati da accordi da
milioni di euro per bloccare le partenze, la società civile
lancia l’appello a tenere una sessione specifica in seno al
Tribunale permanente dei popoli, esperienza giuridica ideata tra
gli anni Sessanta e Settanta per giudicare i crimini commessi
nella guerra del Vietnam e durante le dittature dell’America
latina. I principi guida sono verità e giustizia. Non essendo un
organo della magistratura, non emette sentenze vincolanti. Ma
negli anni ha giocato un grande ruolo nel far emergere casi di
violazioni umane ma anche ecologiche ed economiche su larga
scala, raccogliendo testimonianze e individuando i responsabili,
e promuovendo documentazione e ricerca per la formulazione di
proposte sulla effettiva implementazione delle sentenze.
L’occasione è un panel nella prima giornata del Festival SABIR,
in corso fino a domenica alla Città dell’altra Economia, a Roma.
“Nei paesi del Maghreb le violenze contro i migranti sono oggi
la principale preoccupazione delle associazioni per ri diritti
umani” ha detto Alaa Talbi, del Tunisian Forum for Economic and
Social Rights (FTDES). Il suo paese, continua Talbi, “applica
l’esternalizzazione delle frontiere tramite accordi con l’Ue e
l’Italia”. Oggi la guardia costiera, finanziata anche
dall’Italia, “intercetta l’80% dei migranti che partono via
mare”. Studi del Forum tunisino informano che in Tunisia il 77%
dei migranti intervistati afferma di aver subito una o più forme
di violenza; quella verbale interessa il 67%, quella fisica il
56,7%. Solo il 5% ha presentato una denuncia mentre il 40%
dichiara di non volerlo fare a causa del proprio status
amministrativo, mentre il 90% vive nella paura di finire agli
arresti.
In Marocco le cose non vanno meglio: dagli assalti a Ceuta e
Melilla – enclave spagnole in territorio marocchino, dove i
migranti si ammassano cercando di entrare e sfidando recinzioni
altissime e la polizia di entrambi i paesi – a quelli che tentano
la rotta mediterranea verso l’Europa, o che semplicemente
arrivano da ogni parte dell’Africa per lavorare: “Tutti loro si
vedono disconosciuti i diritti dei cittadini marocchini” avverte
Kamal Lahbib, del Forum des alternatives Maroc (FMAS), che cita
anche il tema “dell’identità negata ai morti in mare, alle
frontiere o nel deserto”, uccisi sia da incidenti durante il
viaggio ma anche per “le violenze della polizia marocchina o
spagnola”.
Infine, l’Egitto: “È uno dei partner più importanti per l’Ue”
ricorda Nour Khalil, attivista della Refugees Platform in Egypt
(RPE). “Oggi è circondato dalle peggiori guerre e quindi crisi
umanitarie: Sudan e Gaza”. La Piattaforma ha analizzato la
condizione dei profughi da questi due paesi: “Chi arriva da Gaza-
spiega- deve pagare dai 7mila dollari in su, ma ha il permesso di
soggiorno solo per 45 giorni”. I rifugiati che arrivano invece
dal Sudan “rischiano l’arresto”. Migliaia quelli già incarcerati,
tra cui anche “donne, bambini, anziani, feriti” e questo
chiaramente “viola il diritto internazionale” avverte Khalil.
Fausto Melluso di Arci evidenzia invece come, nonostante
queste denunce, “i governi europei e la stessa Ue continuino a
ritenere paesi come Egitto e Tunisia sicuri per i migranti da
rimpatriare” o con cui stringere accordi, come quello con la
guardia costiera libica stretto dall’Italia, per “trattenere le
partenze”. A loro volta gli Stati europei si macchiano di
“arresti e detenzioni arbitrarie, fogli di via, rimpatri,
respingimenti, negazione dell’assistenza”.
Antonio Manganella di Avocats Sans Frontières evidenzia: “La
lotta per i diritti dei migranti riguarda anche i diritti nei
nostri stessi paesi europei”. Dietro al tema migratorio ci sono
poi “interessi economici”, come quelli energetici, “che legano
tutti. Non è un caso che spesso si senta dire che la politica
estera italiana la definisce Eni”, conclude.
(Alf/Dire)
17:19 10-10-24
NNNN
GIOVEDÌ 10 OTTOBRE 2024 18.34.09
Asgi: domani conferenza stampa sul decreto “Piantedosi contro ong”
Asgi: domani conferenza stampa sul decreto “Piantedosi contro ong” Sulla sua legittimità costituzionale ora deciderà la Consulta
Milano, 10 ott. (askanews) – L’Associazione per gli studi
giuridici sull’immigrazione (Asgi) ha indetto per domani, 11
ottobre, una conferenza stampa a Roma sulla legittimità
costituzionale del cosiddetto decreto Piantedosi contro le Ong,
su cui ora la Consulta è chiamata a decidere. L’iniziativa si
terrà alla Città dell’Altra Economia, nell’ambito della decima
edizione del “Festival Sabir”, e interverranno Filippo Miraglia,
responsabile Immigrazione di Arci nazionale, Giorgia Girometti,
responsabile comunicazione Sos Mediterranee, l’avvocata Francesca
Cancellaro e l’avvocato Dario Belluccio.
L’Asgi in una nota ha ricordato che il tema della legittimità del
decreto era stata sollevata nel corso di uno dei giudizi avviati
dalla Ong Sos Mediterranee contro il fermo amministrativo della
nave della flotta civile ‘Ocean Viking’.
“Dall’entrata in vigore del decreto legge Piantedosi sono stati
oltre 25 i fermi amministrativi delle navi delle Ong della flotta
civile che effettuano operazioni di ricerca e salvataggio in
mare, in particolare lungo le insicure rotte che partono dalla
Tunisia e dalla Libia” ha ricordato l’Associazione, parlando di
“sanzioni che hanno fortemente limitato la capacità di soccorso
nel Mar Mediterraneo e contribuito al rafforzamento delle
attività illegali della Guardia costiera libica e al
respingimento di richiedenti asilo”.
Red-Alp 20241010T183403Z
GIOVEDÌ 10 OTTOBRE 2024 19.20.08
DECRETO PIANTEDOSI CONTRO ONG RINVIATO A CONSULTA, CONFERENZA A ROMA
9CO1577151 4 POL ITA R01
DECRETO PIANTEDOSI CONTRO ONG RINVIATO A CONSULTA, CONFERENZA A ROMA
(9Colonne) Roma, 10 ott – “Nel corso di uno dei giudizi avviati dalla ONG SOS Mediterranee contro
il fermo amministrativo della nave della flotta civile Ocean Viking, è stata rimessa
alla Corte Costituzionale la questione di legittimità costituzionale del decreto legge
n.1/2023 (cd. decreto Piantedosi contro le ONG). Ora la Corte costituzionale è chiamata
a decidere della legittimità di tali provvedimenti. Per condividere documenti e
informazioni rilevanti sul tema è convocata per domani 11 ottobre, alle ore 13, presso
la Città dell’Altra Economia, nel quartiere Testaccio a Roma, nell’ambito della decima
edizione del Festival Sabir, presso la Sala Fondazione Culturasì. Alla conferenza
stampa interverranno Filippo Miraglia, responsabile Immigrazione di Arci nazionale,
Giorgia Girometti, responsabile comunicazione SOS Mediterranee, l’avvocata Francesca
Cancellaro e l’avvocato Dario Belluccio. Dall’entrata in vigore del decreto legge
Piantedosi sono stati oltre 25 i fermi amministrativi delle navi delle ONG della flotta
civile che effettuano operazioni di ricerca e salvataggio in mare, in particolare lungo
le insicure rotte che partono dalla Tunisia e dalla Libia. Sanzioni che hanno
fortemente limitato la capacità di soccorso nel Mar Mediterraneo e contribuito al
rafforzamento delle attività illegali della Guardia costiera libica e al respingimento
di richiedenti asilo”. Così in una nota degli organizzatori delle conferenza. (fre)
101920 OTT 24
VENERDÌ 11 OTTOBRE 2024 09.01.42
MO. LIBANO, BOLINI (ARCI): MOSTRUOSO IL RAID DI ISRAELE A UNIFIL /FOTO
DIR0537 3 POL 0 RR1 N/POL / DIR MPH/TXT
MO. LIBANO, BOLINI (ARCI): MOSTRUOSO IL RAID DI ISRAELE A UNIFIL /FOTO
‘MISSIONE DI INTERPOSIZIONE SEMPRE SOSTENUTA DAL MOVIMENTO PACIFISTA’
(DIRE) Roma, 11 ott. – “Esprimiamo solidarietà e vicinanza alla
missione Unifil, che è l’unica tra quelle a cui partecipa
l’Italia che il movimento pacifista ha sempre sostenuto perché è
una vera missione Onu e ha sempre svolto un importantissimo
lavoro di pura interposizione in Libano. È allucinante e
mostruoso che siano stati attaccati dall’esercito di Israele”.
Questo il commento alla Dire di Raffaella Bolini, vice presidente
ARCI, dopo l’attacco dell’esercito israeliano a basi di Unifil
nel sud del Libano. Due sono italiane. Illesi i caschi blu. Il
ministro della Difesa Guido Crosetto ha convocato l’ambasciatore
di Israele per comunicare al governo di Tel Aviv che l’Italia lo
potrebbe considerare “un crimine di guerra”, chiarendo che “non è
una giustificazione” il fatto di “dire che le forze armate
israeliane avevano avvisato Unifil che alcune delle basi dovevano
essere lasciate. Ho detto all’ambasciatore di riferire al governo
israeliano che le Nazioni Unite e l’Italia non possono prendere
ordini dal governo israeliano”.
Bolini continua: “È ormai chiaro da tempo che per Netanyahu
l’Onu è un nemico. Il diritto internazionale che Israele sta
calpestando ormai da oltre un anno – oltre a tutti gli anni
precedenti di occupazione – è il nemico numero uno di Netanyahu.
Il diritto internazionale ha messo Israele sotto inchiesta per
genocidio. Non può più continuare l’impunità. Il diritto
internazionale esiste, e la comunità internazionale deve imporgli
di rispettarlo”, conclude la vice presidente di ARCI,
intervistata a margine del Festival Sabir a Roma.
Unifil è una forza di interposizione istituita dalle Nazioni
Unite nel 1978, in piena guerra civile libanese, per monitorare
il pieno ritiro delle truppe israeliane che avevano invaso il sud
del Libano, con l’obiettivo di restaurare la pace, la sicurezza
per le popolazioni dell’area e la piena sovranità delle
istituzioni libanesi.
(Alf/Dire)
09:00 11-10-24
NNNN
VENERDÌ 11 OTTOBRE 2024 14.55.40 ANSA CRONACA
Sos Mediterranee, ‘finalmente Corte valuterà decreto Piantedosi’
Sos Mediterranee, ‘finalmente Corte valuterà decreto Piantedosi’
A Brindisi giudice solleva presunti profili incostituzionalità
(ANSA) – ROMA, 11 OTT – “Finalmente sarà la Corte
Costituzionale a valutare la legittimità di questo decreto”. Lo
ha detto l’avvocato di Sos Mediteranee, Francesco Cancellaro,
nel corso della conferenza stampa convocata a Roma dopo
l’ordinanza con cui il giudice del tribunale di Brindisi ha
sollevato presunti profili d’incostituzionalità e rimesso gli
atti alla Corte costituzionale in relazione al decreto legge
Piantedosi, che regola la gestione dei soccorsi in mare.
Presenti alla conferenza stampa anche l’altro avvocato che ha
seguito il caso, Dario Belluccio, Giorgia Girometti,
responsabile comunicazione operazioni Sos Mediterranee, e
Filippo Miraglia, responsabile Immigrazione di Arci nazionale.
La decisione del giudice Roberta Marra è giunta nell’ambito del
procedimento sul ricorso contro il fermo della Ocean Viking di
Sos Mediterranee, disposto il 9 febbraio a Brindisi dalla
Guardia Costiera per presunte violazioni del decreto.
“L’ordinanza va a colpire molti aspetti del decreto, in
qualche modo il suo impianto, e ci dà la possibilità di dire –
ha aggiunto – che è vero che c’è una discrezionalità del
legislatore, ma ci sono dei binari che non possono essere
superati, neanche dal legislatore”. Secondo Giorgia Girometti
“questa decisione arriva in un momento storico importante, alla
luce dei nuovi decreti che arrivano ad inasprire ulteriormente
quelle che sono le misure messe in atto dal decreto Piantedosi,
andando praticamente a rendere impossibile l’operato di chi come
noi cerca di salvare vite umane”. Belluccio ha evidenziato che
si tratta di una “fondamentale ordinanza quella del tribunale di
Brindisi. E’ evidente che non può continuare” ad esserci “una
produzione normativa che criminalizza un’attività dovuta, svolta
senza scopi di lucro e che ha come unico scopo di salvare le
vite in mare”. (ANSA).
2024-10-11T14:55:00+02:00
YS3-LF
VENERDÌ 11 OTTOBRE 2024 14.55.46 ANSA PUGLIA
Sos Mediterranee, ‘finalmente Corte valuterà decreto Piantedosi’
Sos Mediterranee, ‘finalmente Corte valuterà decreto Piantedosi’
A Brindisi giudice solleva presunti profili incostituzionalità
(ANSA) – ROMA, 11 OTT – “Finalmente sarà la Corte
Costituzionale a valutare la legittimità di questo decreto”. Lo
ha detto l’avvocato di Sos Mediteranee, Francesco Cancellaro,
nel corso della conferenza stampa convocata a Roma dopo
l’ordinanza con cui il giudice del tribunale di Brindisi ha
sollevato presunti profili d’incostituzionalità e rimesso gli
atti alla Corte costituzionale in relazione al decreto legge
Piantedosi, che regola la gestione dei soccorsi in mare.
Presenti alla conferenza stampa anche l’altro avvocato che ha
seguito il caso, Dario Belluccio, Giorgia Girometti,
responsabile comunicazione operazioni Sos Mediterranee, e
Filippo Miraglia, responsabile Immigrazione di Arci nazionale.
La decisione del giudice Roberta Marra è giunta nell’ambito del
procedimento sul ricorso contro il fermo della Ocean Viking di
Sos Mediterranee, disposto il 9 febbraio a Brindisi dalla
Guardia Costiera per presunte violazioni del decreto.
“L’ordinanza va a colpire molti aspetti del decreto, in
qualche modo il suo impianto, e ci dà la possibilità di dire –
ha aggiunto – che è vero che c’è una discrezionalità del
legislatore, ma ci sono dei binari che non possono essere
superati, neanche dal legislatore”. Secondo Giorgia Girometti
“questa decisione arriva in un momento storico importante, alla
luce dei nuovi decreti che arrivano ad inasprire ulteriormente
quelle che sono le misure messe in atto dal decreto Piantedosi,
andando praticamente a rendere impossibile l’operato di chi come
noi cerca di salvare vite umane”. Belluccio ha evidenziato che
si tratta di una “fondamentale ordinanza quella del tribunale di
Brindisi. E’ evidente che non può continuare” ad esserci “una
produzione normativa che criminalizza un’attività dovuta, svolta
senza scopi di lucro e che ha come unico scopo di salvare le
vite in mare”. (ANSA).
2024-10-11T14:55:00+02:00
YS3-LF
VENERDÌ 11 OTTOBRE 2024 15.23.37
MIGRANTI. GIROMETTI (SOS MEDITERRANEE): GIORNO STORICO PER LE ONG
DIR1833 3 SOC 0 RR1 N/POL / DIR /TXT
MIGRANTI. GIROMETTI (SOS MEDITERRANEE): GIORNO STORICO PER LE ONG
“RINVIO DL PIANTEDOSI A CORTE COSTITUZIONALE CONFERMA NOSTRE CRITICHE”
(DIRE) Roma, 11 ott. – “È la prima volta che l’intero impianto
legale di una legge viene messo in discussione da un punto di
vista costituzionale. Noi riteniamo il cosiddetto ‘decreto
Piantedosi’ ingiusto e discriminatorio, quindi la decisione del
tribunale di Brindisi è un grande successo, una giornata storica,
perché accoglie le critiche che abbiamo mosso sin dall’inizio”.
Lo dichiara alla Dire Giorgia Girometti, responsabile
comunicazione operazioni di SOS Mediterranee, a margine della
conferenza stampa organizzata dall’ong insieme ad Arci
nell’ambito del Festival Sabir a Roma. Il tema, è la decisione
del Tribunale di Brindisi, chiamato a pronunciarsi sul fermo
amministrativo scattato per la nave Ocean Viking di SOS
Mediterranee per effetto del decreto, di rinviare alla Corte
Costituzionale costituzionale proprio quel decreto legge
n.1/2023, ossia il cosiddetto ‘decreto Piantedosi contro le Ong’.
Adottata nel gennaio 2023, la norma prende il nome dal
ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e stabilisce che le navi
delle organizzazioni umanitarie siano obbligate a rientrare una
volta effettuato un soccorso, senza la possibilità di compiere
altri interventi se se ne presenta la necessità. Inoltre,
stabilisce la sanzione del sequestro amministrativo nel caso la
nave operi in un contesto in cui è presente la guardia costiera
libica. Un punto largamente contestato dalle ong in quanto, da un
lato, la Libia non è ritenuto un paese sicuro dove riportare i
migranti, e dall’altro la guardia costiera libica stessa è
accusata di violenze e abusi sui migranti.
Ora la Corte costituzionale è chiamata a decidere della
legittimità di tali provvedimenti.(SEGUE)
(Alf/Dire)
15:20 11-10-24
NNNN
VENERDÌ 11 OTTOBRE 2024 15.23.37
MIGRANTI. GIROMETTI (SOS MEDITERRANEE): GIORNO STORICO PER LE ONG -2-
DIR1834 3 SOC 0 RR1 N/POL / DIR /TXT
MIGRANTI. GIROMETTI (SOS MEDITERRANEE): GIORNO STORICO PER LE ONG -2-
(DIRE) Roma, 11 ott. – Il decreto, chiarisce Girometti, “non è
decaduto: bisognerà aspettare la decisione della Corte”, che
potrebbe richiedere dei mesi, ma “certamente il fatto che la
corte lo metta in discussione è rilevante anche per un fatto di
immagine pubblica: pensiamo a tutta l’opera di criminalizzazione
delle ong è stato fatto”.
La referente dell’ong che opera nel Mediterraneo da ormai
dieci anni evidenzia come questo mare “continua a rimanere una
delle rotte migratorie più mortali al mondo: sono circa 1.500 i
morti da gennaio 2023”. Le persone, ricorda Girometti, “fuggono
scegliendo di fare questa traversata pericolosa perché è l’unico
modo per raggiungere l’Italia e l’Europa. Noi portiamo il nostro
soccorso. Il fermo amministrativo delle navi, previsto da questo
decreto, combinato ad altre misure come quella che prevede
l’assegnazione dello sbarco in porti molto lontani rende
sicuramente il nostro lavoro, e quello di tutte le altre ong
impegnate in mare, molto difficile”.
Al decreto Piantedosi si aggiunge infatti la norma che
stabilisce l’assegnazione di porti per lo sbarco generalmente
molto lontani, una pratica che, conclude Girometti, “costringe i
MIGRANTI ad aspettare più tempo per riceve assistenza medica
specializzata, mentre per noi significa restare molto lontani
dalle zone di soccorso per un tempo ingiustificato”.(SEGUE)
(Alf/Dire)
15:20 11-10-24
NNNN
VENERDÌ 11 OTTOBRE 2024 15.23.38
MIGRANTI. GIROMETTI (SOS MEDITERRANEE): GIORNO STORICO PER LE ONG -3-
DIR1835 3 SOC 0 RR1 N/POL / DIR /TXT
MIGRANTI. GIROMETTI (SOS MEDITERRANEE): GIORNO STORICO PER LE ONG -3-
(DIRE) Roma, 11 ott. – Sulle implicazioni di riconoscere la
legittimità delle autorità libiche in mare interviene in
conferenza stampa l’avvocata Francesca Cancellaro, che definisce
la norma “strabica” in quanto le organizzazioni internazionali
come l’Onu “hanno già stabilito che la Libia non è un paese
sicuro per i migranti”.
Il responsabile Migrazione di Arci nazionale aggiunge: “Il
governo Meloni punta a costruire impianti legislativi illegittimi
che contrastano con la Costituzione o le convenzioni
internazionali, ben sapendo che quindi incorrerà nello stop dei
magistrati: è il lavoro della magistratura far rispettare la
legge anche a chi giverna. Se ne facciano una ragione”.
(Alf/Dire)
15:20 11-10-24
NNNN
VENERDÌ 11 OTTOBRE 2024 15.23.38
MIGRANTI. GIROMETTI (SOS MEDITERRANEE): GIORNO STORICO PER LE ONG /FOTO
DIR1840 3 SOC 0 RR1 N/POL / DIR MPH/TXT
MIGRANTI. GIROMETTI (SOS MEDITERRANEE): GIORNO STORICO PER LE ONG /FOTO
“RINVIO DL PIANTEDOSI A CORTE COSTITUZIONALE CONFERMA NOSTRE CRITICHE”
(DIRE) Roma, 11 ott. – “È la prima volta che l’intero impianto
legale di una legge viene messo in discussione da un punto di
vista costituzionale. Noi riteniamo il cosiddetto ‘decreto
Piantedosi’ ingiusto e discriminatorio, quindi la decisione del
tribunale di Brindisi è un grande successo, una giornata storica,
perché accoglie le critiche che abbiamo mosso sin dall’inizio”.
Lo dichiara alla Dire Giorgia Girometti, responsabile
comunicazione operazioni di SOS Mediterranee, a margine della
conferenza stampa organizzata dall’ong insieme ad Arci
nell’ambito del Festival Sabir a Roma. Il tema, è la decisione
del Tribunale di Brindisi, chiamato a pronunciarsi sul fermo
amministrativo scattato per la nave Ocean Viking di SOS
Mediterranee per effetto del decreto, di rinviare alla Corte
Costituzionale costituzionale proprio quel decreto legge
n.1/2023, ossia il cosiddetto ‘decreto Piantedosi contro le Ong’.
Adottata nel gennaio 2023, la norma prende il nome dal
ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e stabilisce che le navi
delle organizzazioni umanitarie siano obbligate a rientrare una
volta effettuato un soccorso, senza la possibilità di compiere
altri interventi se se ne presenta la necessità. Inoltre,
stabilisce la sanzione del sequestro amministrativo nel caso la
nave operi in un contesto in cui è presente la guardia costiera
libica. Un punto largamente contestato dalle ong in quanto, da un
lato, la Libia non è ritenuto un paese sicuro dove riportare i
migranti, e dall’altro la guardia costiera libica stessa è
accusata di violenze e abusi sui migranti.
Ora la Corte costituzionale è chiamata a decidere della
legittimità di tali provvedimenti.
Il decreto, chiarisce Girometti, “non è decaduto: bisognerà
aspettare la decisione della Corte”, che potrebbe richiedere dei
mesi, ma “certamente il fatto che la corte lo metta in
discussione è rilevante anche per un fatto di immagine pubblica:
pensiamo a tutta l’opera di criminalizzazione delle ong è stato
fatto”.
La referente dell’ong che opera nel Mediterraneo da ormai
dieci anni evidenzia come questo mare “continua a rimanere una
delle rotte migratorie più mortali al mondo: sono circa 1.500 i
morti da gennaio 2023”. Le persone, ricorda Girometti, “fuggono
scegliendo di fare questa traversata pericolosa perché è l’unico
modo per raggiungere l’Italia e l’Europa. Noi portiamo il nostro
soccorso. Il fermo amministrativo delle navi, previsto da questo
decreto, combinato ad altre misure come quella che prevede
l’assegnazione dello sbarco in porti molto lontani rende
sicuramente il nostro lavoro, e quello di tutte le altre ong
impegnate in mare, molto difficile”.
Al decreto Piantedosi si aggiunge infatti la norma che
stabilisce l’assegnazione di porti per lo sbarco generalmente
molto lontani, una pratica che, conclude Girometti, “costringe i
migranti ad aspettare più tempo per riceve assistenza medica
specializzata, mentre per noi significa restare molto lontani
dalle zone di soccorso per un tempo ingiustificato”.
Sulle implicazioni di riconoscere la legittimità delle
autorità libiche in mare interviene in conferenza stampa
l’avvocata Francesca Cancellaro, che definisce la norma
“strabica” in quanto le organizzazioni internazionali come l’Onu
“hanno già stabilito che la Libia non è un paese sicuro per i
migranti”.
Il responsabile Migrazione di Arci nazionale aggiunge: “Il
governo Meloni punta a costruire impianti legislativi illegittimi
che contrastano con la Costituzione o le convenzioni
internazionali, ben sapendo che quindi incorrerà nello stop dei
magistrati: è il lavoro della magistratura far rispettare la
legge anche a chi giverna. Se ne facciano una ragione”.
(Alf/Dire)
15:21 11-10-24
NNNN
VENERDÌ 11 OTTOBRE 2024 16.08.15
Migranti, decreto Piantedosi su ong rinviato a Corte costituzionale
Migranti, decreto Piantedosi su ong rinviato a Corte costituzionale Lo ha deciso tribunale di Brindisi in giudizio su Ocean Viking
Milano, 11 ott. (askanews) – La Corte Costituzionale si
pronuncerà sulla legittimità o meno del cosiddetto decreto
Piantedosi, n.1/2023, sull’operato delle ong attive nel
salvataggio dei migranti. Lo ha deciso il tribunale di Brindisi,
nell’ambito di uno dei giudizi avviati dalla ong Sos Mediterranee
contro il fermo amministrativo della sua nave Ocean Viking,
rinviando alla Consulta la legge di conversione del decreto.
“Dopo anni di criminalizzazione delle attività di ricerca e
soccorso di naufraghi nel Mediterraneo è finalmente al vaglio
della Corte costituzionale la scelta governativa di punire chi
svolge una doverosa attività umanitaria e di delegare alla cd.
Guardia costiera libica il respingimento di migranti e
richiedenti asilo in fuga da contesti di estremo pericolo e
persecuzioni” hanno commentato in una nota i legali della ong,
Francesca Cancellaro e Dario Belluccio, intervenuti stamani alla
Città dell’Altra Economia a Roma, nell’ambito del Festival Sabir.
“Il governo italiano in questi due anni ha prodotto numerosi
interventi legislativi illegittimi – ha aggiunto il responsabile
Immigrazione di Arci nazionale, Filippo Miraglia – sapendo già
che sarebbero andati a scontrarsi con qualche tribunale.
Adesso per fortuna il decreto Piantedosi contro le ong andrà alla
Corte costituzionale. Sappiamo che in quel provvedimento ci sono
numerosi profili di incostituzionalità e che non rispetta le
direttive europee. Questa irrefrenabile pulsione a produrre leggi
che non rispettano la Costituzione e le Convenzioni
internazionali serve alla loro propaganda, ma questo va
denunciato e contrastato”.
“È l’intero impianto di una legge ingiusta e discriminatoria ad
essere messo in discussione – ha dichiarato la responsabile
comunicazione di Sos Mediterranee, Giorgia Girometti – e questo è
importante per molte ragioni. Innanzitutto, vengono legittimati
anche dal punto di vista legale i rilievi e le critiche che le
organizzazioni civili del soccorso in mare hanno mosso verso
questa legge inutile e dannosa”.
Red-Asa 20241011T160758Z
VENERDÌ 11 OTTOBRE 2024 17.24.11
MIGRANTI. GIROMETTI (SOS MEDITERRANEE): GIORNO STORICO PER LE ONG /VIDEO
DIR2644 3 SOC 0 RR1 N/POL / DIR MVD/TXT
MIGRANTI. GIROMETTI (SOS MEDITERRANEE): GIORNO STORICO PER LE ONG /VIDEO
“RINVIO DL PIANTEDOSI A CORTE COSTITUZIONALE CONFERMA NOSTRE CRITICHE”
(DIRE) Roma, 11 ott. – “È la prima volta che l’intero impianto
legale di una legge viene messo in discussione da un punto di
vista costituzionale. Noi riteniamo il cosiddetto ‘decreto
Piantedosi’ ingiusto e discriminatorio, quindi la decisione del
tribunale di Brindisi è un grande successo, una giornata storica,
perché accoglie le critiche che abbiamo mosso sin dall’inizio”.
Lo dichiara alla Dire Giorgia Girometti, responsabile
comunicazione operazioni di SOS Mediterranee, a margine della
conferenza stampa organizzata dall’ong insieme ad Arci
nell’ambito del Festival Sabir a Roma. Il tema, è la decisione
del Tribunale di Brindisi, chiamato a pronunciarsi sul fermo
amministrativo scattato per la nave Ocean Viking di SOS
Mediterranee per effetto del decreto, di rinviare alla Corte
Costituzionale costituzionale proprio quel decreto legge
n.1/2023, ossia il cosiddetto ‘decreto Piantedosi contro le Ong’.
Adottata nel gennaio 2023, la norma prende il nome dal
ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e stabilisce che le navi
delle organizzazioni umanitarie siano obbligate a rientrare una
volta effettuato un soccorso, senza la possibilità di compiere
altri interventi se se ne presenta la necessità. Inoltre,
stabilisce la sanzione del sequestro amministrativo nel caso la
nave operi in un contesto in cui è presente la guardia costiera
libica. Un punto largamente contestato dalle ong in quanto, da un
lato, la Libia non è ritenuto un paese sicuro dove riportare i
migranti, e dall’altro la guardia costiera libica stessa è
accusata di violenze e abusi sui migranti.
Ora la Corte costituzionale è chiamata a decidere della
legittimità di tali provvedimenti.
Il decreto, chiarisce Girometti, “non è decaduto: bisognerà
aspettare la decisione della Corte”, che potrebbe richiedere dei
mesi, ma “certamente il fatto che la corte lo metta in
discussione è rilevante anche per un fatto di immagine pubblica:
pensiamo a tutta l’opera di criminalizzazione delle ong è stato
fatto”.
La referente dell’ong che opera nel Mediterraneo da ormai
dieci anni evidenzia come questo mare “continua a rimanere una
delle rotte migratorie più mortali al mondo: sono circa 1.500 i
morti da gennaio 2023”. Le persone, ricorda Girometti, “fuggono
scegliendo di fare questa traversata pericolosa perché è l’unico
modo per raggiungere l’Italia e l’Europa. Noi portiamo il nostro
soccorso. Il fermo amministrativo delle navi, previsto da questo
decreto, combinato ad altre misure come quella che prevede
l’assegnazione dello sbarco in porti molto lontani rende
sicuramente il nostro lavoro, e quello di tutte le altre ong
impegnate in mare, molto difficile”.
Al decreto Piantedosi si aggiunge infatti la norma che
stabilisce l’assegnazione di porti per lo sbarco generalmente
molto lontani, una pratica che, conclude Girometti, “costringe i
migranti ad aspettare più tempo per riceve assistenza medica
specializzata, mentre per noi significa restare molto lontani
dalle zone di soccorso per un tempo ingiustificato”.
Sulle implicazioni di riconoscere la legittimità delle
autorità libiche in mare interviene in conferenza stampa
l’avvocata Francesca Cancellaro, che definisce la norma
“strabica” in quanto le organizzazioni internazionali come l’Onu
“hanno già stabilito che la Libia non è un paese sicuro per i
migranti”.
Il responsabile Migrazione di Arci nazionale aggiunge: “Il
governo Meloni punta a costruire impianti legislativi illegittimi
che contrastano con la Costituzione o le convenzioni
internazionali, ben sapendo che quindi incorrerà nello stop dei
magistrati: è il lavoro della magistratura far rispettare la
legge anche a chi giverna. Se ne facciano una ragione”.
(Alf/Dire)
17:20 11-10-24
NNNN
VENERDÌ 11 OTTOBRE 2024 18.33.25
>ANSA-BOX/Giudice Brindisi manda a Consulta decreto Piantedosi
>ANSA-BOX/Giudice Brindisi manda a Consulta decreto Piantedosi
Dopo sequestro Ocean, dubbi su costituzionalità
di Danilo Santoro
(ANSA) – BARI, 11 OTT – L’assunto che lo stato Libico
costituisca ‘un porto sicuro’, “sembra essere smentito da
numerosi elementi di fatto, richiamati peraltro dalla
giurisprudenza nazionale che, valorizzando la mancata ratifica
da parte di quel Paese della convenzione di Ginevra e
l’ineffettività del sistema di accoglienza libico per le
‘condizioni inumane e degradanti presenti nei centri di
detenzione per i migranti’, ha escluso la sicurezza dell’approdo
dei migranti in Libia”. E’ questo uno dei passaggi
dell’ordinanza del giudice del tribunale di Brindisi, Roberta
Marra, che ha ritenuto non manifestamente infondati profili
d’incostituzionalità del decreto legge Piantedosi che regola la
gestione dei soccorsi in mare e ha rimesso gli atti alla
Consulta, con riferimento agli articoli 3, 11, 25, 27 e 117
della Costituzione.
La decisione del giudice è giunta nell’ambito del
procedimento sul ricorso contro il fermo della Ocean Viking di
Sos Mediterranee, disposto il 9 febbraio a Brindisi dalla
Guardia Costiera per presunte violazioni del decreto. Oggi a
Roma in conferenza stampa i legali della Ong che hanno seguito
il caso, Francesca Cancellaro e Dario Belluccio, hanno
analizzato l’ordinanza. Presenti all’incontro anche Giorgia
Girometti, responsabile comunicazione operazioni Sos
Mediterranee, e Filippo Miraglia, responsabile Immigrazione di
Arci nazionale.
Sono tre “i pilastri” su cui si basa l’ordinanza, secondo
l’avvocato Cancellaro, in particolare “il primo aspetto riguarda
la natura non graduabile e automatica del fermo di 20 giorni e
la sua incapacità di essere conforme ad un principio di
proporzionalità e individualizzazione della sanzione”. Il
secondo sarebbe relativo “al principio di determinatezza”. Il
terzo elemento importante, ritiene Francesca Cancellaro, è
quello relativo “agli obblighi internazionali del nostro Paese
nella misura in cui dà legittimità e riconoscimento all’azione
di soccorso operata da autorità libiche, autorità, che non sono
considerabili né porto sicuro, né capaci di coordinare un
soccorso” .
Secondo Giorgia Girometti “questa decisione arriva in un
momento storico importante, alla luce dei nuovi decreti che
arrivano ad inasprire ulteriormente quelle che sono le misure
messe in atto dal decreto Piantedosi”. Belluccio ha evidenziato
che non può continuare ad esserci “una produzione normativa che
criminalizza un’attività dovuta, svolta senza scopi di lucro e
che ha come unico scopo quello di salvare le vite in mare”.
(ANSA).
2024-10-11T18:32:00+02:00
YS3-LF
VENERDÌ 11 OTTOBRE 2024 18.33.26
>ANSA-BOX/Giudice Brindisi manda a Consulta decreto Piantedosi
>ANSA-BOX/Giudice Brindisi manda a Consulta decreto Piantedosi
Dopo sequestro Ocean, dubbi su costituzionalità
di Danilo Santoro
(ANSA) – BARI, 11 OTT – L’assunto che lo stato Libico
costituisca ‘un porto sicuro’, “sembra essere smentito da
numerosi elementi di fatto, richiamati peraltro dalla
giurisprudenza nazionale che, valorizzando la mancata ratifica
da parte di quel Paese della convenzione di Ginevra e
l’ineffettività del sistema di accoglienza libico per le
‘condizioni inumane e degradanti presenti nei centri di
detenzione per i migranti’, ha escluso la sicurezza dell’approdo
dei migranti in Libia”. E’ questo uno dei passaggi
dell’ordinanza del giudice del tribunale di Brindisi, Roberta
Marra, che ha ritenuto non manifestamente infondati profili
d’incostituzionalità del decreto legge Piantedosi che regola la
gestione dei soccorsi in mare e ha rimesso gli atti alla
Consulta, con riferimento agli articoli 3, 11, 25, 27 e 117
della Costituzione.
La decisione del giudice è giunta nell’ambito del
procedimento sul ricorso contro il fermo della Ocean Viking di
Sos Mediterranee, disposto il 9 febbraio a Brindisi dalla
Guardia Costiera per presunte violazioni del decreto. Oggi a
Roma in conferenza stampa i legali della Ong che hanno seguito
il caso, Francesca Cancellaro e Dario Belluccio, hanno
analizzato l’ordinanza. Presenti all’incontro anche Giorgia
Girometti, responsabile comunicazione operazioni Sos
Mediterranee, e Filippo Miraglia, responsabile Immigrazione di
Arci nazionale.
Sono tre “i pilastri” su cui si basa l’ordinanza, secondo
l’avvocato Cancellaro, in particolare “il primo aspetto riguarda
la natura non graduabile e automatica del fermo di 20 giorni e
la sua incapacità di essere conforme ad un principio di
proporzionalità e individualizzazione della sanzione”. Il
secondo sarebbe relativo “al principio di determinatezza”. Il
terzo elemento importante, ritiene Francesca Cancellaro, è
quello relativo “agli obblighi internazionali del nostro Paese
nella misura in cui dà legittimità e riconoscimento all’azione
di soccorso operata da autorità libiche, autorità, che non sono
considerabili né porto sicuro, né capaci di coordinare un
soccorso” .
Secondo Giorgia Girometti “questa decisione arriva in un
momento storico importante, alla luce dei nuovi decreti che
arrivano ad inasprire ulteriormente quelle che sono le misure
messe in atto dal decreto Piantedosi”. Belluccio ha evidenziato
che non può continuare ad esserci “una produzione normativa che
criminalizza un’attività dovuta, svolta senza scopi di lucro e
che ha come unico scopo quello di salvare le vite in mare”.
(ANSA).
2024-10-11T18:32:00+02:00
YS3-LF
VENERDÌ 11 OTTOBRE 2024 19.18.26
MIGRANTI: SOS MEDITERRANEE, ‘DECRETO PIANTEDOSI FINALMENTE AL VAGLIO CORTE COSTITUZIONALE’ =
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MIGRANTI: SOS MEDITERRANEE, ‘DECRETO PIANTEDOSI FINALMENTE AL VAGLIO CORTE COSTITUZIONALE’ =
Roma, 11 ott. (Adnkronos) – ”Dopo anni di criminalizzazione delle
attività di ricerca e soccorso di naufraghi nel Mediterraneo è
finalmente al vaglio della Corte costituzionale la scelta governativa
di punire chi svolge una doverosa attività umanitaria e di delegare
alla cosiddetta Guardia costiera libica il respingimento di migranti e
richiedenti asilo in fuga da contesti di estremo pericolo e
persecuzioni”. Lo hanno sottolineato gli avvocati di Sos Mediterranee
Francesca Cancellaro e Dario Belluccio nel corso della conferenza
stampa sul rinvio del Tribunale di Brindisi alla Corte costituzionale
del decreto Piantedosi (decreto legge n.1/2023), che si è tenuta alla
Città dell’Altra Economia a Roma, nell’ambito del Festival Sabir.
”Il governo italiano in questi due anni ha prodotto numerosi
interventi legislativi illegittimi – ha affermato Filippo Miraglia,
responsabile Immigrazione di Arci nazionale – sapendo già che
sarebbero andati a scontrarsi con qualche tribunale. Adesso per
fortuna il decreto Piantedosi contro le Ong andrà alla Corte
costituzionale. Sappiamo che in quel provvedimento ci sono numerosi
profili di incostituzionalità e che non rispetta le direttive europee.
Questa irrefrenabile pulsione a produrre leggi che non rispettano la
Costituzione e le Convenzioni internazionali serve alla loro
propaganda, ma questo va denunciato e contrastato”.
”È l’intero impianto di una legge ingiusta e discriminatoria ad
essere messo in discussione – ha dichiarato Giorgia Girometti,
responsabile comunicazione di Sos Mediterranee – e questo è importante
per molte ragioni. Innanzitutto, vengono legittimati anche dal punto
di vista legale i rilievi e le critiche che le organizzazioni civili
del soccorso in mare hanno mosso verso questa legge inutile e
dannosa”.
(Sib/Adnkronos)
ISSN 2465 – 1222
11-OTT-24 19:18
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SABATO 12 OTTOBRE 2024 14.21.33
MO. GAZA, YOUNIS (AL MEZAN): ISRAELE LIBERO DI UCCIDERE /FOTO
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MO. GAZA, YOUNIS (AL MEZAN): ISRAELE LIBERO DI UCCIDERE /FOTO
ESPERTO CENTRO DIRITTI: L’OCCIDENTE HA DATO LUCE VERDE
(DIRE) Roma, 12 ott. – “Una donna di Gaza con cui ho parlato
giorni fa mi ha detto che l’unica cosa desidera è che, se deve
morire sotto le bombe, che almeno il suo corpo non sia fatto a
pezzi. Perché questo sta succedendo alle persone laggiù”. La
testimonianza è di Issam Younis, direttore del Centro palestinese
Al Mezan per i diritti umani, nel corso del panel ‘Giustizia e
responsabilità in Palestina e per la Palestina: come la guerra
genocida di Israele a Gaza influenza la politica per i diritti
umani nella regione euromediterranea’, organizzato nell’ambito
del Festival Sabir in corso a Roma fino a domani.
L’esempio citato da Younis ricorda la vicenda del giornalista
di Gaza Hassan Hamad i cui resti, come hanno riferito numerose
testate internazionali, sono stati recuperati dai soccorritori in
vari sacchetti di plastica e scatole di scarpe. Prima di essere
ucciso in un raid, testimoni hanno raccontato che aveva ricevuto
messaggi di minaccia dall’esercito israeliano, poi inoltrati a
colleghi e amici.
“La gente a Gaza sta subendo un genocidio e la comunità
internazionale lo permette” denuncia il difensore dei diritti.
“Israele ha piena luce verde. Ma non è cominciata il 7 ottobre
dell’anno scorso”, dopo l’aggressione dei miliziani palestinesi
di Hamas che hanno preso d’assedio un festival di musica e vari
kibbutz nel sud di Israele, causando oltre un migliaio di
vittime. Continua il direttore di Al Mezan: “Gaza subiva già da
16 anni un blocco all’ingresso di beni e servizi, e alla libertà
di movimento: oltre il 70% della popolazione non ha mai lasciato
la Striscia”. “Cosa farà ora l’Unione Europea?” si chiede il
responsabile. “È chiaro che c’è un doppio standard, la percezione
che esista una cultura di serie A e una di serie B, dove la prima
– quella occidentale – produrrebbe valori e diritti umani mentre
la seconda terrorismo e oppressione”. Ma, conclude il direttore
del Centro palestinese, “le bombe che stanno uccidendo i
palestinesi sono americane, forse anche italiane, in virtù dei
rapporti commerciali che l’Italia vanta con Israele”.
(Alf/Dire)
14:20 12-10-24
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SABATO 12 OTTOBRE 2024 17.39.22
MO: ARCI E EUROMED RIGHTS, ‘FAR TACERE LE ARMI PER CESSATE IL FUOCO IMMEDIATO’ =
ADN0631 7 CRO 0 ADN CRO NAZ
MO: ARCI E EUROMED RIGHTS, ‘FAR TACERE LE ARMI PER CESSATE IL FUOCO IMMEDIATO’ =
(Adnkronos) – “Nel giorno della manifestazione a Roma per la
Palestina, alla quale Arci nazionale ha aderito scendendo in piazza
per fermare il genocidio a Gaza, gli attacchi in Cisgiordania,
l’invasione in Libano, Arci ed EuroMed Rights tornano a chiedere con
forza di far tacere le armi”. Così in una nota le due associazioni,
Arci ed EuroMed Rights, unite per la Palestina nel giorno della
manifestazione a Roma e dopo l’incontro che si è tenuto nel corso del
Festival Sabir, in corso a Roma alla Città dell’Altra Economia,
durante l’incontro internazionale ‘Giustizia e responsabilità in
Palestina e per la Palestina: come la guerra genocida di Israele a
Gaza influenza la politica per i diritti umani nella regione
euromediterranea’. “Tra gli ospiti – prosegue la nota – Hamdi
Shaqqura, del Centro palestinese per i diritti umani: ‘Mi rivolgo alle
organizzazioni qui presenti: la società civile ha la possibilità di
lavorare per fare pressione sui propri governi e spingerli a prendere
iniziative che seguano la decisione della Corte internazionale di
giustizia. Il cambiamento non verrà dall’alto, ma con la mobilitazione
sociale. Serve una nuova alleanza che coinvolga media, comunità
religiose, sindacati, reti e associazioni. Mentre l’attenzione
internazionale si sposta sul Libano, Israele continua gli attacchi a
nord di Gaza: siamo di fronte a un atto di pulizia etnica'”.
“‘I diritti del popolo palestinese alla terra e alla libertà – ha
affermato Raffaella Bolini, vicepresidente Arci – sono da sempre
nell’agenda dei nostri movimenti. Ma oggi in gioco non c’è solo la
vita e i diritti del popolo palestinese, o libanese. C’è in gioco il
destino e il futuro di tutti noi. Il sonno della ragione genera
mostri, e i mostri crescono. Di fronte a un genocidio, l’Occidente e
l’Unione Europea rispondono da un anno con impunità, complicità,
inazione. Di fronte a questo, come potrà la nuova generazione credere
alla forza della politica e del negoziato? Noi davvero abbiamo un
compito difficile ma veramente necessario. Un ruolo politico,
culturale, etico. Il diritto internazionale sembra impotente, e in
parte lo è, da sempre. Ma continua ad essere la forza dei deboli,
perché senza diritto rimane solo la logica della clava, dove chi ha la
clava più grande vince'”.
Per Wadih Al Asmar, presidente di EuroMed Rights, “è inaccettabile
svegliarsi ogni mattina chiedendosi chi tra i nostri familiari, i
nostri amici, potrebbe essere morto, massacrato da una macchina da
guerra genocida. La nostra presenza insieme qui serve a dire
chiaramente che rifiutiamo i due pesi e due misure, che i nostri
valori sono gli stessi e che un genocidio deve essere condannato senza
alcuna esitazione. La guerra non fa altro che creare odio e violenza.
Solo perseguendo e portando davanti alla giustizia i responsabili di
crimini di guerra potremo avere una speranza di pace”. “Arci ed
EuroMed Rights tornano – in conclusione della nota – a rilanciare con
forza la necessità di far sentire ancora più forte la propria voce per
un cessate il fuoco immediato, per fermare il genocidio e il massacro
in Libano, per dire basta agli orrori della guerra e il perpetuarsi
dell’impunità per i crimini commessi secondo il diritto umanitario
internazionale e la legge sui diritti umani. Per questo sono in piazza
oggi e lo saranno il prossimo 26 ottobre, per la giornata di
mobilitazione nazionale Il tempo della pace è ora”.
(Red-Cro/Adnkronos)
ISSN 2465 – 1222
12-OTT-24 17:39
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DOMENICA 13 OTTOBRE 2024 18.10.53 ANSA CRONACA
Al Festival Sabir oltre 2000 partecipanti
Al Festival Sabir oltre 2000 partecipanti
Stasera la chiusura con concerto alla Città dell’Altra Economia
(ANSA) – ROMA, 13 OTT – La presenza di rappresentanti di
quasi 100 associazioni, reti e movimenti internazionali, una
grande partecipazione, con oltre 2000 persone e più di 200
relatori per 64 eventi: 35 seminari e incontri internazionali,
6 formazioni per operatori del settore e giornalisti, 3
presentazioni di libri, 10 concerti, 3 proiezioni di film e
documentari, 4 mostre e installazioni, 3 laboratori per ragazzi
e uno per bambini. Il tutto gestito grazie alla presenza di 60
persone tra staff e volontari. Sono i numeri della X edizione
del Festival di Sabir che stasera si concluderà alla Città
dell’Altra Economia a Roma, con i concerti di Krano e Micah P.
Hinson. Il festival, nato nel 2014 ad un anno dalla strage di
Lampedusa del 3 ottobre 2013, è promosso da Arci insieme a
Caritas Italiana, Acli e Cgil, con la collaborazione di Asgi,
Carta di Roma, Ucca, Arcs, A Buon Diritto, Unire e
Altreconomia.
Tra i temi dell’edizione di Roma la solidarietà internazionale
e il protagonismo della società civile e di chi, in prima
persona, ha lottato per esercitare il proprio diritto a migrare
e ad avere protezione, di fronte a politiche europee che negli
ultimi dieci anni hanno continuato a provocare stragi alle
frontiere esterne e interne dell’Ue, con oltre 30mila migranti
morti nel Mediterraneo di cui più di 1.200 minorenni. Nelle
serate del Festival protagonista la musica live, con i concerti
curati da Roma Incontra il Mondo, lo storico progetto di Arci
Roma nato nel 1994. Tra le novità di questa edizione Sabir
Teens, il programma per ragazze e ragazzi tra i 15 e i 20 anni,
per accogliere le richieste di aiuto che sempre più
frequentemente arrivano dalle nuove generazioni sulla necessità
di educare alla salute mentale e al benessere psicosociale.
La prossima edizione del Festival Sabir, annunciano gli
organizzatori, accoglierà e supporterà la proposta delle
organizzazioni sociali europee e del Maghreb di convocare una
sessione del Tribunale Permanente dei Popoli, per accertare le
responsabilità dei governi nord africani ed europei nella
violazione dei diritti delle persone migranti nel Mahgreb e nel
Mediterraneo. (ANSA).
2024-10-13T18:10:00+02:00
DE
DOMENICA 13 OTTOBRE 2024 18.10.53 ANSA LAZIO
Al Festival Sabir oltre 2000 partecipanti
Al Festival Sabir oltre 2000 partecipanti
Stasera la chiusura con concerto alla Città dell’Altra Economia
(ANSA) – ROMA, 13 OTT – La presenza di rappresentanti di
quasi 100 associazioni, reti e movimenti internazionali, una
grande partecipazione, con oltre 2000 persone e più di 200
relatori per 64 eventi: 35 seminari e incontri internazionali,
6 formazioni per operatori del settore e giornalisti, 3
presentazioni di libri, 10 concerti, 3 proiezioni di film e
documentari, 4 mostre e installazioni, 3 laboratori per ragazzi
e uno per bambini. Il tutto gestito grazie alla presenza di 60
persone tra staff e volontari. Sono i numeri della X edizione
del Festival di Sabir che stasera si concluderà alla Città
dell’Altra Economia a Roma, con i concerti di Krano e Micah P.
Hinson. Il festival, nato nel 2014 ad un anno dalla strage di
Lampedusa del 3 ottobre 2013, è promosso da Arci insieme a
Caritas Italiana, Acli e Cgil, con la collaborazione di Asgi,
Carta di Roma, Ucca, Arcs, A Buon Diritto, Unire e
Altreconomia.
Tra i temi dell’edizione di Roma la solidarietà internazionale
e il protagonismo della società civile e di chi, in prima
persona, ha lottato per esercitare il proprio diritto a migrare
e ad avere protezione, di fronte a politiche europee che negli
ultimi dieci anni hanno continuato a provocare stragi alle
frontiere esterne e interne dell’Ue, con oltre 30mila migranti
morti nel Mediterraneo di cui più di 1.200 minorenni. Nelle
serate del Festival protagonista la musica live, con i concerti
curati da Roma Incontra il Mondo, lo storico progetto di Arci
Roma nato nel 1994. Tra le novità di questa edizione Sabir
Teens, il programma per ragazze e ragazzi tra i 15 e i 20 anni,
per accogliere le richieste di aiuto che sempre più
frequentemente arrivano dalle nuove generazioni sulla necessità
di educare alla salute mentale e al benessere psicosociale.
La prossima edizione del Festival Sabir, annunciano gli
organizzatori, accoglierà e supporterà la proposta delle
organizzazioni sociali europee e del Maghreb di convocare una
sessione del Tribunale Permanente dei Popoli, per accertare le
responsabilità dei governi nord africani ed europei nella
violazione dei diritti delle persone migranti nel Mahgreb e nel
Mediterraneo. (ANSA).
2024-10-13T18:10:00+02:00
DE
DOMENICA 13 OTTOBRE 2024 22.10.54
MIGRANTI: SI CHIUDE LA DECIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL SABIR, GRANDE PARTECIPAZIONE =
ADN0556 7 CRO 0 ADN CRO NAZ
MIGRANTI: SI CHIUDE LA DECIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL SABIR, GRANDE PARTECIPAZIONE =
Roma, 13 ott. (Adnkronos) – Si conclude questa sera alla Città
dell’Altra Economia a Roma, con i concerti di Krano e Micah P. Hinson,
la seconda parte della decima edizione del Festival SABIR, nato nel
2014 ad un anno dalla strage di Lampedusa del 3 ottobre 2013, e
promosso da Arci insieme a Caritas Italiana, Acli e Cgil, con la
collaborazione di Asgi, Carta di Roma, Ucca, Arcs, A Buon Diritto,
Unire e Altreconomia e con il patrocinio del Comune di Roma,
Università di Roma Tre, Rai per la Sostenibilità Esg.
L’edizione di Roma ha visto la presenza di rappresentanti di quasi 100
associazioni, reti e movimenti internazionali che in questi anni hanno
attraversato il Festival, e una grande partecipazione, con oltre 2000
persone e più di 200 relatori e relatrici per 64 eventi: 35 seminari e
incontri internazionali, 6 formazioni per operatori del settore e
giornalisti, 3 presentazioni di libri, 10 concerti, 3 proiezioni di
film e documentari, 4 mostre e installazioni, 3 laboratori per ragazzi
e uno per bambini. Il tutto gestito grazie alla presenza di 60 persone
tra staff e volontari.
Tra i temi dell’edizione di Roma la solidarietà internazionale e il
protagonismo della società civile e di chi, in prima persona, ha
lottato per esercitare il proprio diritto a migrare e ad avere
protezione, di fronte a politiche europee che negli ultimi dieci anni
hanno continuato a provocare stragi alle frontiere esterne e interne
dell’Ue, con oltre 30mila migranti morti nel Mediterraneo di cui più
di 1.200 minorenni. (segue)
(Red-Cro/Adnkronos)
ISSN 2465 – 1222
13-OTT-24 22:10
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DOMENICA 13 OTTOBRE 2024 22.10.59
MIGRANTI: SI CHIUDE LA DECIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL SABIR, GRANDE PARTECIPAZIONE (2) =
ADN0557 7 CRO 0 ADN CRO NAZ
MIGRANTI: SI CHIUDE LA DECIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL SABIR, GRANDE PARTECIPAZIONE (2) =
(Adnkronos) – Nelle serate del Festival protagonista la musica live,
con i concerti curati da Roma Incontra il Mondo, lo storico progetto
di Arci Roma nato nel 1994. Tra le novità di questa edizione SABIR
Teens, il programma per ragazze e ragazzi tra i 15 e i 20 anni, per
accogliere le richieste di aiuto che sempre più frequentemente
arrivano dalle nuove generazioni sulla necessità di educare alla
salute mentale e al benessere psicosociale.
La prossima edizione del Festival SABIR accoglierà e supporterà la
proposta delle organizzazioni sociali europee e del Maghreb di
convocare una sessione del Tribunale Permanente dei Popoli, per
accertare le responsabilità dei governi nord africani ed europei nella
violazione dei diritti delle persone migranti nel Mahgreb e nel
Mediterraneo
(Red-Cro/Adnkronos)
ISSN 2465 – 1222
13-OTT-24 22:10
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LUNEDÌ 14 OTTOBRE 2024 13.12.02
SOCIALE. ROMA, IL FESTIVAL SABIR SI CHIUDE CON 2MILA PRESENZE
DIR1111 3 SOC 0 RR1 N/POL / DIR /TXT
SOCIALE. ROMA, IL FESTIVAL SABIR SI CHIUDE CON 2MILA PRESENZE
(DIRE) Roma, 14 ott. – Si è conclusa alla Città dell’Altra
Economia a Roma, con i concerti di Krano e Micah P. Hinson, la
seconda parte della decima edizione del Festival SABIR, nato nel
2014 ad un anno dalla strage di Lampedusa del 3 ottobre 2013, e
promosso da Arci insieme a Caritas Italiana, Acli e Cgil, con la
collaborazione di Asgi, Carta di Roma, Ucca, Arcs, A Buon
Diritto, Unire e Altreconomia e con il patrocinio del Comune di
Roma, Università di Roma Tre, Rai per la Sostenibilità Esg e la
media partnership della Tgr Lazio, Rai Radio 3 e della Dire,
Agenzia di stampa nazionale.
L’edizione di Roma, come informa una nota, ha visto la
presenza di rappresentanti di quasi 100 associazioni, reti e
movimenti internazionali che in questi anni hanno attraversato il
Festival, e una grande partecipazione, con oltre 2mila persone e
più di 200 relatori e relatrici per 64 eventi: 35 seminari e
incontri internazionali, 6 formazioni per operatori del settore e
giornalisti, 3 presentazioni di libri, 10 concerti, 3 proiezioni
di film e documentari, 4 mostre e installazioni, 3 laboratori per
ragazzi e uno per bambini. Il tutto gestito grazie alla presenza
di 60 persone tra staff e volontari.
Tra i temi dell’edizione di Roma la solidarietà internazionale
e il protagonismo della società civile e di chi, in prima
persona, ha lottato per esercitare il proprio diritto a
migrare e ad avere protezione, di fronte a politiche europee che
negli ultimi dieci anni hanno continuato a provocare stragi alle
frontiere esterne e interne dell’Ue, con oltre 30mila migranti
morti nel Mediterraneo di cui più di 1.200 minorenni.(SEGUE)
(Alf/Com/Dire)
13:10 14-10-24
NNNN
LUNEDÌ 14 OTTOBRE 2024 13.12.02
SOCIALE. ROMA, IL FESTIVAL SABIR SI CHIUDE CON 2MILA PRESENZE -2-
DIR1112 3 SOC 0 RR1 N/POL / DIR /TXT
SOCIALE. ROMA, IL FESTIVAL SABIR SI CHIUDE CON 2MILA PRESENZE -2-
(DIRE) Roma, 14 ott. – Nelle serate del Festival SABIR, prosegue
la nota, protagonista la musica live, con i concerti curati da
Roma Incontra il Mondo, lo storico progetto di Arci Roma nato nel
1994.
Tra le novità di questa edizione SABIR Teens, il programma per
ragazze e ragazzi tra i 15 e i 20 anni, per accogliere le
richieste di aiuto che sempre più frequentemente arrivano dalle
nuove generazioni sulla necessità di educare alla salute mentale
e al benessere psicosociale.
La prossima edizione del Festival SABIR accoglierà e
supporterà la proposta delle organizzazioni sociali europee e del
Maghreb di convocare una sessione del Tribunale permanente dei
popoli, per accertare le responsabilità dei governi nord africani
ed europei nella violazione dei diritti delle persone migranti
nel Mahgreb e nel Mediterraneo.
(Alf/Com/Dire)
13:10 14-10-24
NNNN