report dall'assemblea di azionariato popolare
La cooperativa GFF (ex GKN) ha superato l’obiettivo di 1 milione di euro nell’ambito della campagna di azionariato popolare. Il Gruppo per la Reindustrializzazione ha presentato allɜ azionistɜ il progetto industriale per la prima fabbrica socialmente integrata in Italia.
Arci è fiera di essere parte della comunità solidale di azionistɜ che sostiene la reindustrializzazione dal basso della ex Gkn, votata all’assemblea dell’azionariato popolare del 13 ottobre 2024, nel solco dei valori del mutualismo sociale, della transizione ecologica e della giustizia sociale, che accomunano questa esperienza trasformativa alla storia della nostra associazione.
Risale al luglio 2021 il licenziamento senza giusta causa dellɜ lavoratorɜ della fabbrica GKN Driveline di Campi Bisenzio, a seguito della decisione del fondo finanziario Melrose di delocalizzare. Nasce così il movimento Insorgiamo del collettivo di fabbrica, che avvia un’assemblea permanente in mobilitazione da oltre due anni. Nel 2022 viene costituita l’associazione SOMS Insorgiamo, affiliata ad ARCI, e nel 2023 nasce la Cooperativa Gkn For Future (GFF), con l’obiettivo di costruire un percorso di reindustrializzazione dal basso in chiave ecologista.
Lo scorso anno, in collaborazione con ARCI, è stata lanciata la campagna di crowdfunding GKN For Future e la campagna di azionariato popolare 100×1000 a sostegno del piano di reindustrializzazione. Oltre a collaborare alla campagna, ARCI ha dato il suo sostegno attraverso l’acquisto di quote da parte di Circoli Arci in tutta Italia.
Superato l’obiettivo di 1 milione di euro a settembre 2024, il Collettivo di Fabbrica ha organizzato tre giorni di mobilitazione, incontri e assemblee presso lo stabilimento ex-GKN a Campi Bisenzio. La tre giorni è iniziata l’11 ottobre con un incontro con lɜ manifestatorɜ di interesse a diventare sociɜ lavoratorɜ della cooperativa GFF e con lo sciopero per il clima lanciato da Fridays for Future. Il giorno successivo, lo stabilimento ha ospitato l’assemblea di lancio degli stati generali per la giustizia climatica e sociale, a cui ha fatto seguito un incontro internazionale di attivistɜ e delegatɜ sindacali provenienti da Germania, Paesi Bassi e Regno Unito per condividere esperienze di convergenza tra giustizia sociale e transizione ecologica.
La tre giorni si è chiusa il 13 ottobre con l’Assemblea Generale dell’Azionariato Popolare, il cui obiettivo era presentare allɜ azionistɜ il piano di reindustrializzazione dal basso, elaborato dal Gruppo per la Reindustrializzazione dell’ex GKN in collaborazione con lɜ lavoratorɜ. Del gruppo fanno parte il Collettivo di fabbrica, ricercatorɜ solidali e organizzazioni come Rete Italiana delle Imprese Recuperate, Rete Fuori Mercato, Rimaflow, Co.Mu.Net-Officine Corsare.
Il progetto rappresenta una proposta inedita in Italia di reindustrializzazione dal basso e riconversione ecologica. Il piano prevede di convertire lo stabilimento alla produzione, installazione e recupero di pannelli fotovoltaici e alla produzione di cargo-bike elettriche a pedalata assistita e a propulsione muscolare. La gestione del condominio industriale sarà affidata alla cooperativa dellɜ lavoratorɜ3 GFF.
A dimostrazione della maturità del progetto, è stato presentato un business plan che include il calcolo degli utili netti a ribasso, il break-even, stress test e i volumi produttivi. Il Gruppo per la Reindustrializzazione ha anche calcolato l’impatto occupazionale e l’impatto economico sulle casse pubbliche a 10 anni dall’avviamento. Sono state presentate le forme di finanziamento, che attualmente non includono alcun attore pubblico. Il capitale sociale è composto dal contributo dellɜ sociɜ lavoratorɜ, dall’azionariato popolare e da investitori del settore impact. Per quanto riguarda il capitale di debito, alcuni enti bancari, tra cui Banca Etica, hanno espresso interesse nel finanziamento del progetto.
Nonostante la maturità del progetto, manca ancora l’effettiva possibilità di installarlo nello stabilimento ex GKN e il sostegno istituzionale per farlo. La cooperativa GFF ha proposto di avviare tavoli tecnici di lavoro con le istituzioni, la proprietà e altri potenziali finanziatori. L’apertura dei tavoli entro metà novembre è parte integrante della risoluzione votata dallɜ azionistɜ presenti all’assemblea.
La risoluzione include i seguenti punti:
- Approvazione del progetto di reindustrializzazione dal basso, da portare ai tavoli di lavoro istituzionali.
- Richiesta di un tavolo tecnico istituzionale entro metà novembre.
- Impegno ad avviare una mobilitazione assembleare nella seconda metà di novembre per stabilire come procedere a seguito dei tavoli di lavoro.
- Massima priorità alla ricostruzione dei posti di lavoro, alla transizione climatica e alla cura della comunità, con l’impegno di reinvestire gli utili in progetti sociali a sostegno del territorio.
Tra i potenziali progetti sociali da finanziare figurano casse di mutuo soccorso, installazione di impianti fotovoltaici nelle aree colpite dal caporalato, progetti di sharing di cargo-bike e reti di sport popolare. Attraverso il reinvestimento degli utili, la cooperativa GFF intende creare una fabbrica socialmente integrata a sostegno della comunità.
La risoluzione è stata approvata all’unanimità, sancendo la convergenza tra giustizia climatica e sociale, in un evento che ha visto la presenza solidale di Greta Thunberg. Greta ha ricordato che la transizione ecologica non riguarda solo il passaggio dalle fonti fossili alle rinnovabili, ma anche la creazione di un nuovo modo di vivere. “Noi non difendiamo solo il nostro posto di lavoro”, ha detto Dario Salvetti del Collettivo di Fabbrica, “andiamo oltre. Facciamo supplenza alle istituzioni, alle università e alle politiche pubbliche assenti.”