Giovedì 28 novembre a Firenze la seconda edizione di ‘Liberare il carcere’ organizzata da Arci in collaborazione con Arci Firenze e Novaradio
ROMA, 26 NOVEMBRE 2024 – ‘Futuro prossimo: nessun ragazzo in carcere’: questo il titolo della seconda edizione di ‘Liberare il carcere’, l’evento organizzato da Arci che quest’anno si terrà a Firenze, il 28 novembre, e sarà dedicato ai minori reclusi. Una giornata realizzata in collaborazione con Arci Firenze e Novaradio.
Dopo il primo appuntamento nazionale dell’Arci sul carcere e le donne dello scorso anno, vogliamo approfondire un tema sensibile, che riguarda un pezzo del nostro futuro: i ragazzi e le ragazze di questo Paese che si sono trovati ad avere a che fare con la Giustizia.
La situazione nelle carceri italiane continua ad essere drammatica. Il sovraffollamento non accenna a diminuire. E’ di pochi giorni fa la notizia dell’ennesimo suicidio. Una situazione insopportabile, che rischia di peggiorare con la prossima approvazione del decreto legge 1660, il cosiddetto “decreto sicurezza”, che criminalizza il dissenso e le forme nonviolente di protesta.
In questo quadro si inserisce la situazione dei minori in carcere, reclusi negli Istituti Penali Minorili (IPM). E’ importante sapere che gli IPM ospitano minorenni o ultradiciottenni, fino ai 25 anni, qualora il reato cui è riferita la misura sia stato commesso prima del compimento della maggiore età.
La giustizia minorile italiana è stata per anni un esempio virtuoso a livello europeo, con un calo costante dei minori reclusi e una condizione di vita dignitosa, con percorsi di inclusione strutturati ed efficaci nella maggior parte degli istituti.
Ma negli ultimi anni la situazione è cambiata. Dai recenti dati raccolti da Antigone, i reati commessi da minori sono diminuiti, ma sono aumentati i detenuti degli IPM principalmente per effetto delle nuove norme, come il decreto Caivano, che ha introdotto anche reati lievi, che prevedono la carcerazione.
“Al 15 settembre del 2024 erano 569 i ragazzi detenuti nei 17 istituti penali per minorenni, il numero più alto mai fatto registrare. In 22 mesi, dall’insediamento dell’attuale governo, sono cresciuti del 48 per cento”, afferma Susanna Marietti, direttrice di Antigone.
Purtroppo anche negli IPM si registra spesso sovraffollamento, strutture fatiscenti, un rallentamento delle attività professionalizzanti e ricreative all’interno del carcere, e un conseguente aumento dell’uso di psicofarmaci. Insomma, un sistema che non funziona.
E’ arrivato il momento di chiederci se il carcere per i minori, così come lo conosciamo, ha ancora senso, se non sia invece arrivato il momento di investire con forza nelle pene alternative, nei percorsi educativi e professionalizzanti, nelle comunità educative residenziali già oggi presenti in tutto il Paese.
L’appuntamento con ‘Futuro prossimo: nessun ragazzo in carcere’ è giovedì 28 novembre, presso la storica sede dell’Arci a Firenze, in Piazza dei Ciompi 11, dalle ore 10.30 alle ore 16.30.
A coordinare i lavori Marco Solimano, referente nazionale Arci persone private della libertà. Tra gli interventi ricordiamo, tra gli altri, Vincenzo Scalia, docente di Sociologia della devianza all’Università di Firenze, Alessio Scandurra, responsabile dell’Osservatorio nazionale sulle condizioni dei detenuti dell’Associazione Antigone, Katia Ponetti, dell’Ufficio del Garante dei diritti dei detenuti della Regione Toscana, Sara Corradini, referente settore carcere di Cat Coop. Sociale di Firenze e componente CNCA Area Penale Minorile, Sofia Ciuffoletti, presidente Altro Diritto e Garante dei detenuti di San Gimignano. Le conclusioni saranno di Carlo Testini, coordinatore nazionale Arci Lotta alle Disuguaglianze, Libertà e Diritti Sociali.