Dichiarazione di Francesca Chiavacci, presidente nazionale Arci
Con una maggioranza risicata, la Camera ha approvato la nuova legge sulla legittima difesa. Ancora una volta si è voluto inseguire la destra sul terreno dell’estremismo forcaiolo e securitario, peggiorando il testo iniziale con due emendamenti presentati dal PD che gli hanno assicurato il voto favorevole dei centristi ma non quello di Forza Italia e del resto dell’estrema destra.
Gli emendamenti hanno ampliato la possibilità di ricorrere all’uso delle armi da parte di chi subisce “un’aggressione di notte, con violenza sulle persone o sulle cose”, quindi licenza di uccidere anche il ladruncolo che tenta una rapina. Purchè sia notte! Ma un altro emendamento, pure questo presentato dal PD e approvato, precisa che non c’è colpa se si reagisce “in situazioni di pericolo attuale per la vita, per l’integrità fisica, per la libertà personale o sessuale”. Un vero e proprio incitamento a reagire a un atto di violenza usandone una ancora maggiore.
Crolla quindi il principio della difesa proporzionata all’offesa, un cardine della civiltà giuridica. Ognuno è autorizzato a farsi giustizia da sé, nelle modalità che ritiene opportune.
Uno scempio dello stato di diritto. C’è solo da augurarsi che i senatori, che riceveranno il provvedimento per l’approvazione definitiva, facciano prevalere la salvaguardia dei principi democratici all’ansia di rastrellare consensi elettorali.
Roma, 4 maggio 2017