Intollerabili le pressioni sui giudici
In queste ultime settimane non si contano gli interventi pubblici del ministro Salvini e di esponenti della maggioranza per far pressione sui giudici del processo Open Arms, alimentando lo scontro con la magistratura e un racconto falso di quel che avvenne nell’agosto del 2019.
Un racconto che è stato offerto all’opinione pubblica dalla maggior parte dei media, anche del servizio pubblico, senza alcun contradditorio.
Al di là di ogni valutazione delle condotte, che spetta i giudici, nell’agosto 2019 l’ex ministro dell’Interno Salvini, per bieche esigenze elettorali, fece tutto ciò che era in suo potere perché le 163 persone salvate da Open Arms non venissero sbarcate.
La linea della difesa racconta di un “Paese in ginocchio” e di un esecutivo pronto a far sbarcare tutte e tutti, ma basta riprendere le dichiarazioni di Salvini dell’epoca per verificare l’assoluta incompatibilità con i fatti.
La situazione fu sbloccata soltanto dall’intervento della procura di Agrigento.
Salvini come ministro ha particolari garanzie, che sono state assolutamente rispettate: quello che si sta celebrando a Palermo non è pertanto un processo politico.
Nessuno agita manette, al contrario di quanto fatto tante volte dallo stesso Salvini, ma pensiamo che tutte le forze democratiche debbano esporsi nella difesa dell’indipendenza della magistratura e del principio costituzionale per cui tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge.
La qualificazione delle condotte spetterà ai giudici, ma niente cancellerà quello che è stato uno scandalo umanitario.
Comunque vada, insomma, sarà successo.
Venerdì, come nelle altre udienze, saremo pertanto in aula, insieme alle altre parti civili, sempre dalla parte del diritto e dei diritti delle persone e contro ogni forma di propaganda razzista.