La presidente nazionale dell’Arci scrive ai protagonisti del Consiglio d’Europa che inizia oggi a Bruxelles
Comincia oggi a Bruxelles un importante Consiglio europeo, dove al centro della discussione ci saranno le politiche che la Ue e i singoli stati membri adotteranno verso i migranti. Già molti commentatori, e alcuni capi di governo, lo annunciano come un vertice in cui non si arriverà a decisioni condivise sulle questioni più delicate, a cominciare dalla revisione del Regolamento Dublino.
Ancora una volta a prevalere saranno, molto probabilmente, gli interessi politici ed elettorali nazionali, legati al consenso che le scelte da fare possono incontrare o meno ell’opinione pubblica del proprio Paese. Ancora una volta, i protagonisti del dibattito non saranno dunque i migranti e i loro diritti, a cominciare da quello alla vita, ma le convenienze dei singoli governi. Con una lettera firmata dalla Presidente nazionale Francesca Chiavacci, l’Arci richiama tutti i protagonisti del vertice alle loro responsabilità, inviando, con la lettera, il lunghissimo elenco dei morti di frontiera negli ultimi 25 anni. Ben 34.361 persone, donne, uomini, bambini, hanno perso la vita nel tentativo di entrare nella ‘Fortezza Europa’.
La maggior parte sono rimasti senza nome e senza sepoltura, inghiottiti da quel Mediterraneo un tempo ponte tra popoli diversi e oggi cimitero a cielo aperto. “Fermare questa strage è possibile, scrive Chiavacci, prevedendo canali di ingresso legali e sicuri, sia per ricerca lavoro sia per richiesta di protezione. Se l’Europa rinuncerà ai suoi principi fondanti la democrazia e i diritti di tutte e tutti saranno a rischio”. In allegato il testo della lettera e a questo link l’elenco dei migranti morti http://unitedagainstrefugeedeaths.eu/about-the-campaign/about-the-united-list-of-deaths/