Da qualche settimana un circolo storico di Bologna, il Benassi, è stato al centro del dibattito pubblico cittadino e nazionale. Tutto è iniziato con un servizio televisivo di La7 che, partendo dai commenti di alcuni soci che frequentano il bar, aveva l’obiettivo di dichiarare che anche nei circoli Arci le posizioni di Salvini hanno fatto breccia. L’Arci di Bologna ha risposto in maniera chiara e netta con un appello alla città e la proposta di un’iniziativa pubblica che ha ricevuto numerose adesioni da parte di associazioni, realtà culturali, organizzazioni sindacali istituzioni e molti cittadini.
Di seguito l’appello di Rossella Vigneri, presidente Arci Bologna.
«Anche in un circolo Arci, non un circolo qualunque ma uno spazio storico della città come il Benassi, c’è chi la pensa come Salvini. Non serviva un servizio televisivo per fotografare una realtà su cui da tempo abbiamo iniziato a interrogarci, consapevoli che i nostri circoli sono spazi liberi e aperti e per questo attraversati dalle contraddizioni e dalle dinamiche della società in cui viviamo.
Sono anni che respiriamo paura e ascoltiamo parole di violenza; ci raccontano di un nemico che ci invade e minaccia le nostre vite, i nostri posti di lavoro, le nostre case e continuiamo ad assistere a una campagna elettorale infinita giocata sulla pelle di migranti e cittadini stranieri, da destra ma anche da sinistra.
Una sinistra che da tempo ha perso la forza di opporsi a una narrazione semplicistica e falsata della realtà preferendo inseguire la Lega, le sue politiche, i suoi toni propagandistici anziché tornare a parlare con i cittadini per promuovere un’idea alternativa di società e dello spazio europeo, fondati su principi di uguaglianza, giustizia sociale e democrazia. «Prima del governo del paese, occorre che la sinistra riconquisti la società» – suggeriva Luciana Castellina qualche settimana fa al Congresso nazionale Arci.
Questa è la sfida che ci attende nei prossimi mesi: riconquistare le nostre città quartiere per quartiere, creare dei varchi nelle fortezze che si innalzano nelle comunità attraverso la cultura, l’educazione popolare, lo sport, favorendo la nascita dal basso di laboratori diffusi di discussione ed elaborazione politica.
La grande forza dell’Arci è il suo radicamento territoriale ed è da questo che vogliamo ripartire, dai 5000 circoli presenti sul territorio nazionale e dalle attività che già svolgono quotidianamente per dare vita a scuole popolari aperte ai gruppi dirigenti di associazioni e organizzazioni della società civile, a soci e socie e a tutta la cittadinanza, capaci di in-formare ed educare al rispetto e alla convivenza.
Sarà una sfida che richiederà tempo e fatica ma soprattutto un impegno e una responsabilità collettiva che esige una riscossa di tutte e tutti. Bisogna tornare a far sentire con forza la propria voce per sovrastare l’odio e la rabbia che crescono intorno a noi, nei commenti sui social, nelle minacce e negli atti di violenza verso chi si batte contro omofobia, razzismo e fascismo. Per questo rivolgiamo un appello ad associazioni, movimenti, organizzazioni sindacali, istituzioni, cittadini e cittadine: incontriamoci e mettiamo insieme le nostre forze ed esperienze già a partire da una prima assemblea pubblica che Arci Bologna lancerà nei prossimi giorni».