La 16enne palestinese ha passato quasi 8 mesi in carcere per aver preso a calci un soldato dell'esercito israeliano dopo che il cugino era stato ucciso da una pallottola alla testa
Ahed Tamimi è libera. La sedicenne palestinese, diventata un simbolo della protesta contro l’occupazione israeliana, ha passato quasi 8 mesi in carcere per aver preso a calci un soldato dell’esercito israeliano dopo che il cugino era stato ucciso da una pallottola alla testa.
Per la sua liberazione si era creata una mobilitazione internazionale e le sue prime parole sono state “la resistenza non si fermerà fino a che continuerà l’occupazione”.
Intanto, un artista napoletano di origini olandesi, Jorit Aghot, è stato arrestato a Betlemme dalla polizia israeliana mentre stava realizzando un murales con il volto di Ahed, con l’accusa di “danneggiamento grave”. Insieme ad altri due street artist, è stato liberato alcune ore dopo; il suo rilascio è stato subordinato dalle autorità israeliane a un provvedimento di espulsione dal Paese.
Stringiamo Ahed in un abbraccio e le garantiamo che anche noi continueremo a lottare perchè i diritti del popolo palestinese vengano finalmente riconosciuti.