ZONE DI GUERRE
GEOGRAFIE DI SANGUE
L'Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia e nella provincia di Pescara.
DOMENICA 5 AGOSTO ORE 18,30
Spiaggia libera attrezzata ARCI "Moroni a mare"
Viale della Riviera - altezza Via L. Muzii
Oltre a stragi tragicamente note, come quelle di Monte Sole, di Sant'Anna di Stazzema o dei Limmari di Pietransieri, per restare al nostro Abruzzo, il periodo compreso tra l'8 settembre 1943 e la fine della guerra ha visto perire, sotto il fuoco dei tedeschi e dei fascisti, un numero impressionante di donne e uomini, uccisi indipendentemente dalla loro vicinanza o partecipazione al movimento restitenziale: l'Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia, oggi finalmente consultabile da chiunque sul web (www.straginazifasciste.it), ha censito ben 5.754 episodi nel corso dei quali persero la vita per cause direttamente riconducibili alle truppe naziste ed ai loro alleati fascisti 24.117 cittadini inermi, morti cioè non in combattimento e, anche nel caso di partigiani o ex partigiani, senza che impugnassero le armi. In questo ultimo caso si è trattato, generalemnte, di uomini, donne e ragazzi uccisi dopo la loro cattura ed in seguito a violenze e torture.
Molti degli episodi censiti non erano stati indagati a fondo e molti di più erano quelli addirittura sconosciuti: l'Abruzzo non fa eccezione a questa regola e, con i suoi 903 morti in 352 episodi, rende con chiarezza il tipo di guerra che si combatté in quel breve lasso di tempo nei nostri territori.
Gli episodi nella provincia di Pescara furono 32 per un totale di 65 vittime e, dal profilo Facebook dell'ANPI Pescara, sono stati ricordati tutti perché era un dovere civico prima ancora che politico.
A questi è stato aggiunto, benché avvenuto in provincia di L'Aquila, l'episodio di Arischia, quando persero la vita Renato Berardinucci e Vermondo Di Federico, entrambi della provincia di Pescara, entrambi appartenenti a formazioni partigiane pescaresi, entrambi insigniti di Medaglia d'oro al Valor Militare poiché al momento della fucilazione si lanciarono contro il plotone di esecuzione e permisero ai loro compagni, Giuseppe Padovani e Umberto Collepalumbo, di fuggire ed avere salva la vita.
Il Comitato provinciale "E. Troilo" dell'ANPI Pescara raccoglierà tutti gli episodi avvenuti nella provincia in una prossima pubblicazione: è doveroso, oltre che utile, affinché sia chiaro a tutti quali furono le strategie di guerra dei tedeschi e quale fu il ruolo che i fascisti repubblicani ebbero. Solo con questa consapevolezza è possibile capire quali furono i motivi che hanno portato a connotare la nostra Costituzione in senso antifascista.