Dichiarazione di Francesca Chiavacci, presidente nazionale Arci
Ieri pomeriggio si è spenta Rita Borsellino, diventata un simbolo della lotta alla mafia dopo la strage in via D’Amelio il 19 luglio 1992, in cui persero la vita il fratello Paolo, giudice a Palermo, e la sua scorta.
In tutti questi anni i nostri percorsi si sono incrociati in moltissime occasioni, a partire dal 1994 in cui, insieme all’Arci Sicilia, Rita ha ideato e realizzato la prima Carovana Antimafie, che ha portato in giro per l’Italia e poi per l’Europa l’esperienza di un’antimafia propositiva, stringendo intrecci solidali ed etici tra cittadini, istituzioni e le diverse realtà della società civile organizzata presenti sui territori attraversati.
Rita Borsellino è stata anche vicepresidente di Libera, di cui in seguito è stata nominata presidente onoraria. E’ stata parlamentare europea e consigliera regionale, portando il suo impegno nelle istituzioni. Ha fondato, insieme ad Alfio Foti, già presidente di Arci Sicilia, i cantieri tematici di Un’altra storia, esperienza indirizzata a coinvolgere la società civile.
La sua testimonianza, la sua passione e la sua tenacia sono sempre stati di esempio per chiunque si sia impegnato in questi anni nel promuovere e diffondere la cultura della legalità.
Rita Borsellino è stata una preziosa testimone per tutte le volontarie e i volontari che ogni anno partecipano ai nostri Campi della legalità, occasione formativa e di lavoro sui beni o terreni confiscati alle mafie.
Proprio lo scorso 19 luglio era con loro in via D’Amelio a Palermo, per commemorare l’anniversario della scomparsa di suo fratello Paolo. “La memoria è vita che si coltiva ogni giorno”, ha dichiarato durante quell’evento.
Ciao Rita, lo terremo a mente ogni giorno.