«Con il Decreto su immigrazione e sicurezza varato dal governo, Suvignano rischia di tornare in mano alla criminalità organizzata. Esprimiamo forte preoccupazione e siamo pronti a unirci a tutti i soggetti e le istituzioni che vorranno tutelare questo bene dalle infiltrazioni mafiose a cui è stato sottratto alcuni anni fa».
È quanto afferma Serenella Pallecchi, presidente di Arci Siena, dopo l’approvazione del Decreto proposto dal ministro Salvini e composto da tre titoli dedicati a riforma del diritto d’asilo e della cittadinanza, sicurezza pubblica con prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e amministrazione e gestione dei beni sequestrati e confiscati alla mafia.
«Nel settembre 2013 – continua Pallecchi – si è tenuta una grande manifestazione per scongiurare il pericolo che Suvignano venisse messo all’asta con la possibilità che la criminalità organizzata si riappropriasse del bene confiscato nel 2007. Da allora istituzioni e associazioni, fra cui l’Arci, si sono impegnate per il riutilizzo produttivo e sociale della tenuta e renderlo un simbolo della legalità democratica in provincia di Siena, oltre che un progetto pilota per il recupero dei beni confiscati. Oggi non possiamo permettere che questo percorso si fermi o regredisca».
«Il Ministro Salvini – dice Pallecchi – nella sua visita a Suvignano dichiarò che questo Governo avrebbe fatto tutto il possibile per agevolare e snellire l’assegnazione dei beni confiscati. Quella visita non ci convinceva allora e ci lascia ancora più perplessi oggi, alla luce del Decreto che sconfessa le parole di tre mesi fa. Di fronte a un testo che apre la strada ad aste su beni e aziende confiscate alla mafia di rilevante interesse socioeconomico, vogliamo lanciare un forte grido di allarme, perché le disposizioni contenute nel Decreto darebbero un duro colpo a un percorso già avviato su Suvignano e vicino a un esito positivo. L’Arci di Siena continuerà a seguire con attenzione l’evolversi del Decreto, in attesa del testo definitivo, insieme alle istituzioni e a tutti gli altri soggetti che vorranno dare a Suvignano il futuro che merita».