Rimaniamo basiti dal perseverare della richiesta di documentazione medica che provi l’orientamento sessuale di coloro che chiedono protezione internazionale proprio perché perseguitate a causa della loro omosessualità.
L’Avvocatura di Stato di Genova motiva la sua richiesta sulla base di presunte dichiarazioni strumentali di omosessualità al fine di ottenere una forma di protezione. Come se non si sapesse che dichiararsi omosessuale, anche in Italia può ancora essere motivo di discriminazione. Come se dichiararsi omosessuale, per un ragazzo marocchino o camerunense, non significasse poter avere dei problemi con la sua comunità. Come se dichiarare gli abusi subiti fosse facile e, soprattutto, facilmente documentabile.
L’Arci chiede rispetto per i richiedenti asilo lgbt, che mai più venga chiesto di produrre una certificazione medica e che il medico si rifiuti di produrla.