Il Governo ha raggiunto l’obiettivo di trasformare in legge la campagna di criminalizzazione del diritto d’asilo e, più in generale, dell’immigrazione.
Il Ministro degli Interni, dopo aver messo a tacere con la fiducia i suoi alleati e l’intero Parlamento, si accinge a raccogliere i frutti avvelenati del razzismo istituzionale con questo provvedimento che racchiude tutto l’odio verso i migranti su cui ha costruito la sua carriera personale e le fortune della Lega.
Gli effetti della nuova legge saranno pessimi, per il Paese e per le persone: adesso le città saranno più insicure, le comunità locali e i sindaci si troveranno a gestire più disagio sociale e un numero crescente di irregolari, dovranno far fronte a più conflitti, a una lacerazione sociale maggiore, che sappiamo essere foriera di paure, di una maggiore diffusione del razzismo.
Nelle aule dei tribunali, nazionali e internazionali, negli spazi pubblici, in quelli delle organizzazioni sociali, nelle piazze, toccherà a noi, a tutte e a tutti quelli che hanno a cuore la democrazia e la Costituzione, la salvaguardia dei diritti umani, mettere in campo una campagna di resistenza verso questa legge.
Una campagna a tutela delle persone che saranno costrette a nascondersi, a lavorare in nero, che saranno ricattate e sfruttate perché rese più deboli da una legge che impedisce loro di avere un titolo di soggiorno, che inibisce la possibilità di vivere dignitosamente nel nostro Paese, anche quando ce ne sarebbero le condizioni.
L’ARCI non le lascerà mai sole di fronte alle ingiustizie e al razzismo di questo governo.
Roma, 27 novembre 2018