Il presidente UCCA invitato al panel sulla distribuzione italiana indipendente
Torna dal 19 al 28 gennaio il Trieste Film Festival, primo e più importante appuntamento italiano con il cinema dell’Europa centro orientale, giunto quest’anno alla 29esima edizione, diretta da Fabrizio Grosoli e Nicoletta Romeo: nato alla vigilia della caduta del Muro di Berlino (l’edizione ‘zero’ è datata 1987), il festival continua ad essere da quasi trent’anni un osservatorio privilegiato su cinematografie e autori spesso poco noti – se non addirittura sconosciuti – al pubblico italiano, e più in generale a quello ‘occidentale’. Più che un festival, un ponte che mette in contatto le diverse latitudini dell’Europa del cinema, scoprendo in anticipo nomi e tendenze destinate ad imporsi nel panorama internazionale.
Nucleo centrale del programma si confermano i concorsi internazionali dedicati a lungometraggi, cortometraggi e documentari: a decretare i vincitori, ancora una volta, sarà il pubblico del festival. Nove i film, tutti in anteprima italiana, che compongono il Concorso internazionale lungometraggi e altrettanti i titoli, sempre inediti per il nostro paese, scelti per il Concorso internazionale Documentari.
Prosegue la collaborazione del Festival con il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI), che a Trieste premierà A ciambra di Jonas Carpignano come miglior film italiano del 2017.
Promossa in collaborazione con Sky Arte, che premierà uno dei film della sezione attraverso l’acquisizione e la diffusione sul canale, Art&Sound propone quest’anno 5 titoli in anteprima che esplorano i più diversi ambiti artistici.
Il consueto focus ‘nazionale’ è dedicato quest’anno non ad un Paese, ma ad un popolo – quello curdo – sparso in quattro Paesi (Turchia, Siria, Iraq, Iran). Con una bandiera ma senza uno Stato, come ci ricorda il titolo di uno dei film in programma, A flag without a country di Bahman Ghobadi (l’autore di Il tempo dei cavalli ubriachi).
Confermata anche quest’anno la formula del Premio Corso Salani, che presenta cinque film italiani completati nel corso del 2017 e ancora in attesa di distribuzione: la dotazione del Premio (2mila euro) va intesa quindi come incentivo alla diffusione nelle sale del film vincitore. Immutato il profilo della selezione: opere indipendenti, non inquadrabili facilmente in generi o formati e per questo innovative, nello spirito del cinema di Salani. I titoli: Country for old men di Pietro Jona e Stefano Cravero; Il cratere di Luca Bellino e Silvia Luzi; Karenina & I di Tommaso Mottola; Uno sguardo alla terra di Peter Marcias; L’uomo con la lanterna di Francesca Lixi.
Essere il primo festival dell’anno ha i suoi vantaggi: ad esempio poter celebrare per primi i cinquant’anni del ’68, protagonisti di Rebels 68. East ‘n’ West Revolution, una retrospettiva che, fedele allo spirito del TsFF, si farà in due, indagando quell’anno cruciale del secondo Novecento da un doppio punto di vista: quello dell’ovest, con autori come Godard, Antonioni, Roeg e Bertolucci, e quello dell’est, con nomi come Pintilie, Dezső, Němec e Žilnik. Senza dimenticare titoli e personalità che – da Bellocchio a Makavejev a Garrel – hanno anticipato il ‘68, o che del ‘68 si sono nutriti, prolungandone lo spirito nelle stagioni a venire. «Una stagione breve, eccitante e terrificante di rivoluzione totale – spiegano Mariuccia Ciotta e Roberto Silvestri, curatori della parte ‘occidentale’ della retrospettiva – Nel cinema tutto doveva essere rovesciato: il linguaggio, i modi di produzione gerarchici, il concetto di professionalità, i premi, la ricezione e la memoria storica stessa, furono messi in discussione, totale e permanente. Un film non doveva più essere il cinguettio meraviglioso di un usignolo dentro la gabbia dorata. Ma la fine di ogni gabbia. E la possibilità per tutti di prendere una macchina da presa in mano senza chiedere permesso e scoprire altri mondi possibili».
Come ogni anno, il programma del Trieste Film Festival si arricchisce inoltre di momenti di incontro, mostre, tavole rotonde, eventi ed iniziative speciali e anche questa 29esima edizione non poteva essere da meno. Anche quest’anno torna infatti un appuntamento molto apprezzato, una giornata per discutere di distribuzione cinematografica. Il focus dell’incontro di questa edizione, realizzato in collaborazione con il SNCCI, è incentrato sulle crescenti interazioni tra le distribuzioni italiane e il sistema dei festival nella diffusione del cinema indipendente. A moderare gli interventi domenica 21 alle 11 al Teatro Miela ci sarà il presidente SNCCI, il giornalista Franco Montini. Tra gli invitati figura anche Ucca, che potrà esprimere il suo punto di vista dall’osservatorio privilegiato di un’associazione di cultura cinematografica fortemente impegnata nell’ambito distributivo d’essai.
Tutti i dettagli e il calendario delle iniziative sul sito www.triestefilmfestival.it