La città di Crotone è stata tra le prime a subire gli effetti del ‘Decreto sicurezza’, votato da tutti i parlamentari della Lega e del M5S, che ha costretto in strada uomini, donne e bambini, sovvertendo tutti i principi della nostra Costituzione.
La maggioranza politica che sostiene il Governo ha permesso a norme disumane ed illiberali di diventare legge.
Una legge che acuirà il senso di insicurezza e lo scontro sociale nei territori.
Una legge che ha come obiettivo principale quello di minare i più elementari principi di convivenza civile, mettendo definitivamente in discussione decenni di lotte e di conquiste.
L’obiettivo da parte della Lega e del M5S è chiaro: costruire sull’odio e sulle paure il massimo consenso elettorale possibile. Per questo è necessario mobilitarsi per smantellare questo decreto dell’odio.
Ed è per questo che tutti coloro i quali hanno votato questo decreto, come le due parlamentari crotonesi, Elisabetta Barbuto e Margherita Corrado, devono dimettersi. Tutti dovrebbero chiedere le dimissioni dei parlamentari che hanno approvato il decreto sicurezza.
Così come tutti i sinceri democratici dovrebbero chiedere al parlamento di ritirare il decreto Salvini e alle Prefetture di non sbattere in strada uomini, donne e bambini, di non condannarli all’invisibilità, costruendo, piuttosto, adeguate reti di protezione.
Per questo sabato 8 dicembre Crotone scenderà in piazza per chiedere al governo nero-nero della Lega e dei 5S di rispettare il dettato costituzionale e di rispettare i principi di umanità, uguaglianza e giustizia sociale. Per mandare a tutto il Paese che oggi vive un clima di paura, intolleranza e razzismo, un messaggio di coesione sociale di cui la comunità calabrese tutta, come insegna Riace e il suo coraggioso Sindaco Lucano, è sempre stata portatrice.
Mentre a Roma si manifesterà per la paura, a Crotone si manifesterà per i diritti umani!
Una piccola periferia d’Europa, in piena crisi economica, isolata dal resto del paese, con un territorio sfruttato e martoriato dal punto di vista energetico e ambientale, con i peggiori indicatori economici e sociali d’Italia e che tuttavia non si è mai tirata indietro di fronte alla sofferenza altrui. La dignità umana prima di ogni cosa, il prendersi cura di tutti senza differenze. Crotone ha accolto, africani, curdi e albanesi, ha aperto le porte a cristiani, musulmani e laici di ogni dove, ha soccorso tutti, senza mai chiedere documenti d’identità.
Crotone crede ancora nei principi di uguaglianza, solidarietà e fraternità, nella lotta per difendere e rilanciare i diritti sociali e i diritti umani, unico argine alle povertà e alle diseguaglianze. Per questo sabato 8 dicembre la comunità crotonese e calabrese chiederà a tutti di restare umani.