Un incontro molto intenso e partecipato sui temi dell’accoglienza si è tenuto sabato 19 gennaio a Crotone.
Dai borghi alle città costruiamo la futura umanità, organizzato dall’Arci e moderato dal giornalista de il Manifesto Silvio Messinetti, ha visto la partecipazione, tra gli altri, dei sindaci di Riace, Mimmo Lucano e di Melissa, Gino Murgi, ai quali la città di Crotone ha riservato una calorosa accoglienza.
«Oggi mi sembra di vedere la Calabria più bella, quella capace di compiere gesti di straordinaria umanità. Calabria che resta umana nonostante la presenza asfissiante delle famiglie di mafia», queste le parole con cui ha esordito Mimmo Lucano.
Con parole semplici, dirette e potenti Mimmo Lucano ha descritto ciò che ha realizzato nella sua Riace, un modello di accoglienza replicabile ed utile a molti territori, capace di rivitalizzare i piccoli paesi e le aree interne altrimenti destinate allo spopolamento e alla desertificazione. Così era Riace prima di diventare il paese simbolo dell’accoglienza diffusa, simbolo che il Governo sta tentando con ogni mezzo di distruggere perché «quello che lì stava accadendo li smentiva, dimostrando che l’integrazione è possibile e che è una risorsa». L’utopia sociale di Riace non potrà essere fermata neanche dal decreto Sicurezza. Una norma che calpesta la dignità delle persone e mette in serio pericolo i diritti umani e civili, arrivando a reprimere la possibilità di manifestare il dissenso verso i potenti e i governanti.
Il tentativo di cancellazione delle positive esperienze di accoglienza diffusa come il ‘modello Riace’ e la quasi totale abolizione della protezione umanitaria, segnano il punto più basso mai toccato dalla nostra Repubblica in tema di diritti umani e mette in seria discussione i principi stessi della nostra Carta Costituzionale.
Il decreto sicurezza nega i principi di giustizia sociale e di uguaglianza, acuirà il senso di insicurezza e lo scontro sociale nei territori minacciando la coesione sociale e mettendo definitivamente in discussione i diritti universali conquistati con decenni di lotte. Norme come questa contribuiscono a creare ulteriore povertà, degrado e marginalità. Al contrario abbiamo bisogno di un Paese solidale, sicuro e tollerante. Umanità, solidarietà, giustizia sociale: queste le richieste avanzate dai sindaci Mimmo Lucano e Gino Murgi. E su tutte si è levata la richiesta di unità delle sinistre, auspicata e condivisa da tutti coloro che hanno preso parte all’iniziativa, per fronteggiare una delle crisi democratiche più difficili e preoccupanti dell’intera storia repubblicana.
Ai sindaci, ai presidenti di regione e a tutti gli amministratori va il nostro ringraziamento per il contributo importante e coraggioso che stanno dando per difendere i principi costituzionali.
Dal Sud è partita la richiesta, a tutta la sinistra, di costruire convergenze e confluenze sui principi fondamentali dell’antirazzismo, della tolleranza, dell’accoglienza che genera occasioni di rinascita per i territori, dei diritti dei lavoratori, della lotta alle mafie, della lotta a tutte le forme di povertà.
Il nostro auspicio e i segnali che giungono in queste ore dal congresso della CGIL a Bari, prefigurano, finalmente, l’avvio di una nuova stagione di impegno democratico e di partecipazione per cambiare radicalmente le politiche di questo governo e rilanciare l’Europa sociale e dei diritti.