Dichiarazione di Francesca Chiavacci, presidente nazionale Arci
È un prezzo troppo alto quello che si sta pagando per l’ossessione di Israele di avere Gerusalemme come propria capitale.
Le oltre 50 vittime di ieri con quasi 3.000 feriti, tutti Palestinesi, ci raccontano qualcosa di molto diverso dalla narrazione degli “scontri” o del “legittimo dovere alla difesa dei confini”.
Quello a cui abbiamo assistito è una vera e propria carneficina con professionisti che, a distanza di grande sicurezza, sparavano ad altezza uomo e uccidevano gente disperata che da 11 anni vive segregata: 2milioni di persone in un fazzoletto di terra di 800 kmq, senza approvvigionamenti di alcun tipo.
Parlare di uso sproporzionato della forza è solo un eufemismo che copre delle responsabilità enormi, equamente suddivise tra Netanyahu e Trump.
Nell’assordante silenzio dei Paesi Arabi e nel balbettio della Anp, si sta consumando una tragedia che potrebbe innescare una destabilizzazione pericolosissima nell’area e che potrebbe portare nelle braccia della jihad un popolo che vorrebbe soltanto poter esistere dignitosamente.
Tutto ciò crea angoscia e preoccupazione. Saremo quindi al sit in organizzato per questo pomeriggio a Roma per scuotere il Parlamento e le istituzioni democratiche, e instancabilmente continuiamo a denunciare le violazioni della legalità internazionale alle Nazioni Unite e alla Ue.
Parteciperemo anche a tutte le iniziative che si terranno in altre città italiane. Moltiplichiamo le occasioni di sensibilizzazione, protesta e controinformazione, questo popolo è allo stremo, hanno bisogno di tutti noi.