Un’occasione di confronto aperto e di partecipazione democratica, per valutare lo stato delle politiche e dei servizi per la salute mentale, il rispetto dei ‘Livelli Essenziali di Assistenza’ e le proposte per affermare il diritto alla tutela della salute: si svolge oggi e domani a Roma la Conferenza nazionale per la salute mentale, promossa da quasi 120 organizzazioni (tra cui l’Arci) che hanno sottoscritto l’appello Libertà, diritti, servizi per la salute mentale, in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma e il patrocinio del Ministero della Salute.
In particolare, come si legge proprio nel testo dell’appello, «la Conferenza nazionale vuole discutere e riaffermare la necessità di: servizi dove la partecipazione attiva e volontaria dei cittadini è considerata decisiva per sostenere il cambiamento; servizi impegnati a responsabilizzare le persone con disagio e disturbo mentali, coinvolgere i nuclei familiari e le comunità di appartenenza nella definizione, attuazione e monitoraggio delle politiche, e nella co-progettazione degli interventi loro destinati».
Nell’appello si chiede inoltre «l’eliminazione di tutti i trattamenti inumani e degradanti, a partire dalla contenzione meccanica e di ogni forma di segregazione», auspicando «la ripresa e lo sviluppo di politiche di integrazione e inclusione sociale e lavorativa, fondate sulla centralità della funzione pubblica per una co-progettazione e co-gestione con il privato sociale no profit».
L’evento – che ha preso la mosse con un primo incontro nel dicembre dello scorso anno a Cagliari – concluderà un percorso fatto di trenta tappe sul territorio, con il coinvolgimento di migliaia di persone, fino all’assemblea conclusiva di questi due giorni a Roma.